Guerra in UcrainaDei civili escono da Azovstal, Zelensky: «Il Paese sarà libero»
SDA
1.5.2022 - 08:43
Non cessano gli attacchi nell'Ucraina occupata, dove ieri missili russi hanno distrutto una pista dell'aeroporto di Odessa. Dall'acciaieria Azovstal di Mariupol, è stato evacuato nella notte un primo gruppo di una ventina di civili, tra cui donne e bambini.
01.05.2022, 08:43
01.05.2022, 12:01
SDA
Sul fronte opposto, Mosca ha diffuso un video affermando di avere le prove di un attacco dei nazionalisti ucraini nella regione di Kherson; avrebbe preso di mira una scuola e un asilo, con morti e feriti.
Aereo russo sulla Svezia
Ma è la violazione dello spazio aereo svedese da parte di un aereo di ricognizione russo a dare la misura dell'allargamento del conflitto.
Un evento «totalmente inaccettabile», secondo il ministro della Difesa svedese di Stoccolma Hultqvist. «Questa azione – ha detto chiedendo il rispetto della sovranità del Paese – viola le regole e, data la situazione generale della sicurezza, è molto inappropriata».
Sul fronte diplomatico ben poco si muove: se l'Unione europea si appresta a varare un sesto pacchetto di sanzioni che potrebbe includere una riduzione delle importazioni di gas e petrolio, la visita di ieri del portavoce di Ankara a Kiev si è conclusa senza alcun annuncio.
Il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba in un'intervista a Xinhua chiede alla Cina di entrare a far parte di un gruppo di Paesi garanti del processo di pace ma sottolinea che dopo gli incontri di Istanbul i negoziati si sono fatti «molto più difficili» e che «l'unico modo per riportare la pace in Ucraina è ripristinare la sovranità di Kiev sull'intero territorio del Paese».
Un concetto ribadito a modo suo dal presidente ucraino Volodymir Zelensky nel suo ultimo post della giornata: «L'Ucraina sarà libera, e su tutte le città temporaneamente occupate» tornerà a sventolare la bandiera ucraina.
A Kiev il segretario di Stato Usa Antony Blinken ribadisce il totale sostegno degli Stati Uniti. Boris Johnson si dice pronto a far di tutto perchè «Putin fallisca» nelle sue mire.
Troll russi attivi sui social
Putin sarebbe pronto ad abbandonare il termine «operazione militare speciale» e ad annunciare il 9 maggio, durante la parata del Giorno della Vittoria, che è in atto una «guerra totale» all'Ucraina.
Intanto uno studio commissionato ad alcuni esperti dal governo britannico – scrive la Reuters sul suo sito – avrebbe portato alla luce una fabbrica di troll russi usati come arma di disinformazione.
Tracce ne sarebbero state trovate in otto social network, tra cui Telegram, Twitter, Facebook e TikTok. Diffondevano commenti filorussi sui profili di ministri britannici e altri leader mondiali critici verso Mosca.