Guerra in Medio Oriente Hezbollah colpirà anche senza l'Iran, il monito d'Israele

SDA

8.8.2024 - 21:35

I palestinesi fuggono da Khan Yunis dopo che un nuovo ordine di evacuazione è stato emesso dall'esercito israeliano, nel sud della Striscia di Gaza.
I palestinesi fuggono da Khan Yunis dopo che un nuovo ordine di evacuazione è stato emesso dall'esercito israeliano, nel sud della Striscia di Gaza.
KEYSTONE

Nella guerra psicologica tra Israele e Iran si moltiplicano le ipotesi su quale potrebbe essere la risposta all'omicidio di Haniyeh, sui tempi e le modalità. In un nuovo scenario rilanciato dai media americani Hezbollah appare sempre più orientato a colpire lo Stato ebraico indipendentemente dall'iniziativa degli alleati di Teheran.

Il movimento libanese, che vuole vendicare l'omicidio del comandante Fuad Shukr, secondo le previsioni israeliane si concentrerà sul nord e su Haifa.

Una zona nevralgica con il suo porto e dove l'IDF ha basi e strutture strategiche. Dall'altra parte del confine quindi si resta in massima allerta, ma i nemici sono stati avvertiti: se colpiranno i civili la pagheranno cara.

Nel frattempo il gabinetto di guerra ha deciso di riunirsi nel bunker giovedì, per la prima volta dopo l'attacco iraniano del 13 aprile per valutare gli scenari, compreso un raid preventivo.

Hezbollah si sta muovendo più velocemente

I preparativi iraniani per un attacco contro il nemico giurato, secondo una fonte militare americana ascoltata dalla CNN, non sono stati ancora ultimati, e questo suggerisce che il regime non abbia ancora stabilito l'entità della rappresaglia.

Al contrario Hezbollah si sta muovendo più velocemente, e data la vicinanza geografica con Israele potrebbe agire con poco o nessun preavviso, anche nei prossimi giorni.

La sensazione comunque è che i due alleati potrebbero essere non completamente allineati su come procedere, ha riferito all'emittente americana un'altra fonte a conoscenza di informazioni di intelligence.

A creare un clima di ulteriore tensione sono invece scesi in campo anche gli Houthi, che hanno assicurato un «coordinamento» con i partner sciiti del cosiddetto asse della resistenza. Ed hanno puntualizzato che il ritardo nell'attacco è «puramente tattico».

Teheran si muoverà, ma «al momento giusto»

I timori di una guerra regionale su ampia scala moltiplicano gli sforzi della diplomazia internazionale, che a partire dagli Stati Uniti continua a tenere contatti gli attori regionali. Anche l'Italia è parte di questa iniziativa con la premier Giorgia Meloni ed il ministro Antonio Tajani.

Il capo del governo nelle ultime ore ha sentito il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, a cui ha sottolineato la necessità di scongiurare un allargamento del conflitto in corso a Gaza, anche con riferimento al Libano, invitando Teheran a evitare un'ulteriore escalation e a riaprire la via del dialogo.

Il successore di Raisi, secondo l'opposizione al regime, sarebbe contrario ad attaccare e lo avrebbe detto alla Guida Suprema Ali Khamenei, ma il suo governo continua a rilanciare i suoi proclami minacciosi. Pur continuando a temporeggiare.

Il ministro degli Esteri Ali Bagheri ha assicurato che i rappresentanti degli altri Paesi islamici, incontrati mercoledì in Arabia Saudita, hanno pubblicamente condannato Israele per l'omicidio Haniyeh e «nei nostri incontri bilaterali hanno sottolineato il nostro diritto a rispondere per questo crimine».

Teheran si muoverà, ma «al momento giusto», la precisazione.

I danni ai civili «porteranno a una risposta sproporzionata»

In Israele, in attesa che Teheran decida quando e come varcare il Rubicone, ci si concentra sul confine nord. Dove non si esclude che Hezbollah possa lanciare un massiccio attacco missilistico, anche per diversi giorni.

Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha assicurato la cittadinanza che riceverà un preavviso in tempo reale ed ha diffuso una lettera in arabo per il popolo libanese, affermando che Israele vuole la pace al confine.

Ma non permetterà all'Iran e ad Hezbollah di «destabilizzare la regione». E secondo un report diffuso dalla tv Channel 12, lo Stato ebraico ha comunicato ai due rivali sciiti che qualsiasi danno ai civili «rappresenterà una linea rossa, che porterà a una risposta sproporzionata».

La stessa Channel 12 riporta poi uno sviluppo interessante dall'epicentro delle tensioni, Gaza. Yahya Sinwar, il capo della Striscia promosso al rango di leader politico di Hamas, ha trasmesso un messaggio ai leader del gruppo fuori dall'enclave palestinese esortandoli a perseguire un cessate il fuoco con Israele senza aspettare che Teheran colpisca.

SDA