Guerra in Ucraina Ora è battaglia ovunque. Negoziatore di Kiev: «Risultati concreti nei prossimi giorni»

ATS / esb

13.3.2022

Nella diciottesima giornata di conflitto tutta l'Ucraina è sotto attacco russo. Raid e bombardamenti si sono concentrati anche nella zona nord occidentale del paese, quella al confine con la Polonia, che finora è rimasta un po' ai margini del conflitto. Segui il nostro live ticker con le notizie più importanti.

ATS / esb

L'essenziale in breve

  • Il raid russo sulla base ucraina di Yavoriv, vicino al confine polacco, «ha ucciso mercenari stranieri e distrutto armi straniere, secondo il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. «Continueremo a eliminare i mercenari stranieri che arrivano in Ucraina». Il numero dei morti, secondo il governatore locale, salito a 35.
  • Il negoziatore di Kiev, Mykhailo Podoliak, ha detto di aspettarsi «risultati concreti» nei prossimi giorni nei colloqui con la Russia.
  • «Siamo stati in grado di evacuare circa 125mila persone via i corridoi umanitari», ha detto Zelensky, citato dal Kyiv Independent. «L'impegno maggiore ora è Mariupol. Il nostro sforzo diplomatico è focalizzato sugli aiuti per raggiungere la città».
  • Circa 1 milione di persone sono senza gas e riscaldamento in Ucraina, a causa degli attacchi russi. Lo ha reso noto il fornitore di gas del paese, secondo quanto riporta il Guardian.
  • Jens Stoltenberg, capo della Nato, in un'intervista alla Welt am Sonntag, si dice contrario alla no fly zone sull'Ucraina: «Non cerchiamo alcuna guerra con la Russia. Dobbiamo restare vigili perché è possibile che Mosca possa pianificare operazioni con armi chimiche» il che sarebbe un «crimine di guerra». 
  • Diverse persone sono rimaste ferite dopo che i raid russi hanno colpito il monastero ortodosso della «Lavra delle Sacre Montagne della Santa Dormizione», nella provincia di Donetsk.
  • La Moldavia si sta avvicinando al «limite» della sua capacità di accoglienza dei rifugiati ucraini: a breve potrebbe non avere più edifici per ospitarli, o per mantenerli al caldo e al sicuro.
  • Le sirene suonano in quasi tutte le province dell'Ucraina, segnalando ai residenti di cercare immediatamente riparo. 
  • Kiev appare sempre più accerchiata e Mariupol allo stremo, l'esercito di Mosca colpisce con violenza anche Kherson, che resta una città ucraina e respinge il possibile referendum russo per l'indipendenza.
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  • 22h00

    Il nostro live-ticker sul diciottesimo giorno di guerra in Ucraina è terminato

    Grazie per averci seguito. Riprenderemo lunedì mattina.

  • 21h52

    Putin chiede aiuto militare a Pechino

    Mosca ha chiesto assistenza militare a Pechino sin dall'inizio della guerra. La notizia arriva nel giorno in cui gli Stati Uniti hanno annunciato a sorpresa un incontro con la Cina a Roma proprio per cercare di arginare una guerra che si avvicina sempre di più ai confini di UE e NATO, mentre lo spettro delle armi chimiche sta diventando una «legittima preoccupazione».

    Sarà un incontro indubbiamente in salita quello tra il consigliere alla Sicurezza nazionale Jack Sullivan e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Yang Jiechi, con la consapevolezza che Pechino – sebbene sembri improbabile – potrebbe anche decidere di rispondere alle richieste di aiuto militare di Mosca.

    Leggi qui l'articolo completo.

  • 21h03

    «Russia ha chiesto a Cina assistenza militare»

    La Russia ha chiesto alla Cina assistenza militare per sostenere l'invasione dell'Ucraina. Lo riporta il Financial Times citando fonti americane, secondo le quali Mosca avrebbe chiesto attrezzature militari e altra assistenza militare a Pechino fin dall'inizio dell'invasione.

    La richiesta ha suscitato preoccupazione all'interno della Casa Bianca, sollevando timori sulla possibilità che Pechino metta a rischio gli sforzi per aiutare le forze ucraine a difendere il paese.

    Gli Stati Uniti si sono «preparati a mettere in guardia gli alleati sulla situazione alla luce delle indicazioni che la Cina potrebbe aiutare la Russia», mette in evidenza il Financial Times, riferendo che alcuni funzionari americani hanno ricevuto indicazioni di alcune carenze nelle armi delle forze russe.

  • 20h59

    Crimini guerra, aperto portale Corte penale internazionale

    Un portale nel quale far affluire le informazioni sui crimini di guerra in Ucraina è stato aperto dal procuratore della Corte penale internazionale, il britannico Karim Asad Ahmad Khan. A darne notizia è stato l'avvocato Ezechia Paolo Reale, segretario generale della Associazione Internazionale di Diritto penale, con sede a Parigi.

    «Il Procuratore della Corte Penale Internazionale, dopo aver ribadito di aver aperto un'inchiesta formale sulla situazione in Ucraina per verificare la sussistenza di crimini di competenza della Corte, e quindi di crimini di guerra, di genocidio e di crimini contro l'umanità, ha dato notizia di aver già inviato sul campo una squadra di investigatori per raccogliere le prove a carico dei possibili responsabili di tali crimini e ha chiesto a tutta la comunità internazionale di diffondere la notizia che è stato istituito un portale digitale dedicato attraverso il quale chiunque possegga informazioni utili alle indagini sulla situazione in Ucraina, ed in particolare le vittime e i sopravvissuti, può contattare in forma sicura gli investigatori della Procura contribuendo alle indagini in corso».

    Reale ha richiamato la necessità di diffondere l'esistenza del portale: «La piattaforma informatica realizzata dalla Procura della Corte Penale Internazionale non è finalizzata alla raccolta di prove, ma solo di informazioni preliminari. Accedendovi viene richiesto di spiegare il motivo per il quale si vuole contattare la Procura della Corte. L'autore della segnalazione può anche scegliere di restare anonimo solo provvisoriamente e di comunicare la propria identità alla Procura solo in un secondo momento. La Procura raccomanda di accedere alla piattaforma solo attraverso strumenti informatici affidabili e connessioni sicure, utilizzando l'indirizzo del sito istituzionale della Corte (https://www.icc-cpi.int cliccando poi sul pulsante «contact an investigator); di assicurarsi di non essere visti mentre si accede alla piattaforma».

  • 20h45

    Accordo con l'Iran, Biden pronto a far fuori Mosca

    Joe Biden è pronto ad andare avanti sull'accordo per il nucleare iraniano senza la Russia. Il presidente americano ha concesso una settimana di tempo a Mosca per ritirare le condizioni poste all'intesa del 2015: se non lo farà – è l'ultimatum di Washington – la Casa Bianca valuterà altre strade, inclusa la sua esclusione.

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  • 20h40

    Missili russi al confine UE: «Uccisi mercenari stranieri»

    I missili russi arrivano a venti chilometri dall'Europa. Nell'ennesima giornata drammatica per l'Ucraina, con decine di raid nelle città assediate e l'uccisione alle porte di Kiev del giornalista americano Brent Renaud, che stava filmando l'evacuazione di un gruppo di rifugiati, Mosca ha alzato ancora il tiro e preso di mira la base militare di Yavoriv, a un tiro di schioppo dal confine polacco. Un raid che ha provocato almeno 35 vittime e 134 feriti, secondo le autorità ucraine, colpendo anche diversi stranieri.

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  • 20h35

    Varsavia: «se Putin usa le armi chimiche interviene la Nato»

    C'è il rischio concreto che in Ucraina Vladimir Putin ricorra alle armi chimiche, e in tal caso la Nato potrebbe intervenire nel conflitto. Con questo monito del presidente Andrzej Duda la Polonia si mette alla testa dei falchi nello schieramento Ue, appoggiata in questo dagli Stati Uniti: la Russia, ha avvertito il consigliere per la Sicurezza nazionale Jack Sullivan, pagherà «un prezzo alto» se userà le armi chimiche.

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  • 20h23

    Manifestazione filorussa a Belgrado

    Una rumorosa manifestazione a sostegno dell'intervento militare russo in Ucraina si è svolta nel pomeriggio a Belgrado, con un lungo corteo di auto che a clacson spiegati ha attraversato il centro della capitale tra lo sventolio di bandiere serbe, russe e delle autoproclamate repubbliche indipendenti di Donietsk e Lugansk, nel Donbass ucraino.

    Su tante auto, riferiscono i media, anche foto e ritratti del presidente russo Vladimir Putin, e il simbolo «Z» analogo a quello disegnato su carri armati e mezzi militari dell'esercito russo impegnato in Ucraina. «Serbi e russi – fratelli per sempre», scandivano a gran voce i dimostranti dalle loro auto.

    Gli organizzatori – appartenenti al movimento di estrema destra «Pattuglia popolare» – hanno detto di stare dalla parte del popolo russo, e di essere convinti che la Russia sia stata costretta a intervenire militarmente in Ucraina per difendere il suo popolo. Quando decisero di bombardare la Jugoslavia nel 1999 – hanno osservato – i russi protestarono in massa davanti all'ambasciata americana a Mosca.

    La Serbia, principale alleato di Mosca nei Balcani, ha condannato l'intervento militare russo e la violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina, ma si rifiuta di aderire alle sanzioni occidentali contro la Russia invocando i suoi interessi nazionali.

    Il presidente Vladimir Putin, che con il collega serbo Aleksandar Vucic mantiene stretti rapporti di amicizia, è molto popolare e ben visto in Serbia, dove in occasione di una sua visita alcuni anni fa fu accolto come una autentica rockstar e acclamato da decine di migliaia di persone.

  • 20h19

    Pechino può aiutare a fine guerra

    «È il momento di offrire alla Russia una via di uscita» e la Cina «può aiutare» in quanto è in una «posizione unica per agire come mediatore neutrale fra l'Ucraina sostenuta dall'Occidente e la Russia».

    Lo scrive in un editoriale sul New York Times Wang Huiyao, fondatore e presidente del think tank Center for China and Globalization basato a Pechino e che collabora con il governo cinese.

    «La Cina ha un significativo interesse economico in una soluzione rapida della guerra fra Russia e Ucraina», che sono «due cruciali componenti dell'iniziativa Belt and Road» (iniziativa strategica della Repubblica Popolare detta anche Nuova via della seta, ndr), spiega Wang mettendo in evidenza che ci sono anche motivi politici per cui la Cina vuole una fine del conflitto.

    «Più la guerra dura, più l'alleanza occidentale si rinvigorisce», aggiunge Wang secondo il quale «in un momento in cui la Cina si trova a essere criticata per le sue violazioni dei diritti umani, il «mediare per chiudere il conflitto migliorerebbe la sua posizione di fronte all'Occidente».

  • 20h10

    Mons. Shevchuk: «Russi usano anche armi al fosforo»

    Il Capo della Chiesa greco-cattolica, monsignor Sviatoslav Shevchuk, denuncia l'uso da parte della Russia di armi proibite dalle convenzioni internazionali.

    «L'amministrazione nazionale ucraina ci informa che il nemico ricorre a diverse armi cui uso è proibito dalle convenzioni internazionali. Così questa notte a Popashnoje, regione di Donetsk, sono state utilizzate le bombe incendiarie al fosforo che provocano gravissime ferite dei civili», dice Shevchuk in un videomessaggio diffuso oggi.

    «Questa notte abbiamo visto situazioni terribili: con le bombe è stata colpita la Laura di Sviatohirsk, importante monastero della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca, sita sul territorio della Regione di Donetsk, dove si trovavano molte persone, numerosi profughi. Vengono distrutti i nostri edifici di culto, le nostre città bruciano in tutta l'Ucraina», aggiunge l'arcivescovo maggiore.

    «Preghiamo per l'Ucraina. Preghiamo per i nostri difensori. Preghiamo per tutti quelli che hanno subito danni a causa di questa guerra. Preghiamo per i nostri nemici venuti sulla nostra terra per seminare la distruzione, per seminare la morte, la paura, per seminare gravi mutilazioni».

    Poi mons. Shevchuk affronta il problema delle confessioni: «Tutti i nostri sacerdoti sono pronti a servire il proprio popolo, e svolgono il loro ministero ovunque si trovino: sui territori occupati, nelle città assediate. In tutte le nostre città e paesi, le chiese sono aperte praticamente 24 ore su 24, per poter servire la gente».

    «Tuttavia, nelle situazioni in cui la presenza del ministro, per accedere al Sacramento della penitenza, non è possibile, bisogna ricorrere alla possibilità di ottenere il perdono dei peccati attraverso il perfetto atto di penitenza: ci pentiamo di fronte a Dio per i nostri peccati», conclude il vescovo autorizzando a confessarsi da soli senza sacerdote.

  • 20h00

    Ingresso libero per profughi con parenti in Israele

    Sottoposta in Israele a forti critiche per aver limitato a 5000 i permessi di ingresso per i profughi in fuga dai combattimenti in Ucraina (fatta eccezione per quanti sono ebrei), la ministra degli interni Ayelet Shaked ha annunciato stasera che il numero degli ingressi sarà accresciuto.

    Potranno adesso entrare liberamente in Israele, ha affermato secondo Haaretz, quei cittadini ucraini che abbiano in Israele almeno un parente, di qualsiasi grado. Costoro non rientreranno dunque nel novero dei 5000 permessi complessivi.

    In precedenza Shaked aveva notato che potranno inoltre restare 20'000 ucraini non ebrei che già si trovano in Israele, ma senza permessi regolari. Al tempo stesso le autorità israeliane si preparano ad accogliere dall'Ucraina una ondata di immigrati ebrei che, nei prossimi mesi, potrebbe raggiungere la cifra complessiva di 50'000 persone.

  • 19h50

    Finora 31 attacchi a strutture sanitarie

    Dall'inizio della guerra in Ucraina sono stati documentati 31 attacchi all'assistenza sanitaria attraverso il Sistema di sorveglianza dell'OMS. Secondo questi rapporti, in 24 incidenti le strutture sanitarie sono state danneggiate o distrutte, mentre in cinque casi le ambulanze sono state danneggiate o distrutte. Questi attacchi hanno causato almeno 12 morti e 34 feriti, e hanno colpito l'accesso e la disponibilità di servizi sanitari essenziali.

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  • 19h30

    Continua la fuga: Polonia e Moldavia al limite

    Continua la fuga di donne, bambini e uomini dall'Ucraina. In Moldavia sono arrivati circa 100.000 profughi, facendo aumentare la popolazione del 4%. In Polonia, dove sono stati accolti quasi 1,7 milioni.

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  • 19h26

    Giornalista cinese augura «rapida vittoria» alla Russia

    Lu Yuguang, giornalista cinese della sede di Mosca di Phoenix TV, emittente statale di Pechino, è finito nel mirino dei social media internazionali per l'aperto sostegno all'attacco del Cremlino all'Ucraina dopo aver detto che «come rappresentante del popolo cinese e dei giornalisti cinesi, auguro alla Russia una rapida vittoria».

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  • 19h00

    ONU: 596 civili uccisi da inizio guerra

    Sono almeno 596 i civili uccisi dall'inizio del conflitto in Ucraina, 18 giorni fa. Tra questi 43 sono bambini. Lo afferma l'ufficio dell'Alto commissariato dell'Onu per i diritti umani (Unhcr), secondo cui i civili feriti sono saliti a 1067, di cui 57 bambini.

    Nel precedente bilancio di ieri l'agenzia delle Nazioni Unite aveva parlato di 579 vittime e 1002 feriti.

  • 18h50

    Missili a un passo dall'UE

    Il conflitto russo-ucraino si espande ed arriva ad un passo dai confini con l'Unione Europea. È successo ad una base militare di addestramento a Javoriv, più o meno a metà strada fra Leopoli e il confine polacco, a 25 km dall'Ue, colpita da una scarica di missili russi che hanno provocato la morte di almeno 35 persone. Fra i feriti anche cittadini olandesi affiliati alla legione di combattenti stranieri.

    Un raid contro «mercenari stranieri e armi straniere», ha chiarito Mosca, che ha promesso continuerà ad eliminare «i mercenari stranieri che arrivano in Ucraina».

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  • 18h41

    Proteste in Russia: oltre 800 arresti in tutto il Paese

    Oltre 800 persone sono arrestate in tutta la Russia durante le proteste contro l'invasione dell'Ucraina. Lo riferisce il sito OVD-Info precisando che 817 manifestanti sono stati portati via dalla polizia in 37 città.

  • 18h40

    L'Ue presenta nuove sanzioni al Coreper

    Slitta di 24 ore l'ok finale dell'Ue alle nuove sanzioni contro la Russia, che andranno a colpire tra l'altro i beni di lusso. 

    La Commissione e il Servizio di Azione Esterna dell'Unione, nel pomeriggio, hanno presentato il quarto pacchetto di sanzioni, annunciate dalla presidente Ursula von der Leyen a Versailles, alla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi Ue.

    Le sanzioni sono state elaborate «in coordinamento con i partner internazionali» di Bruxelles, spiega la presidenza francese del semestre europeo. «L'approvazione delle sanzioni – aggiunge la presidenza francese – è attesa per domani».

  • 18h10

    Bielorussia torna a negare piani sull'invio di truppe

    La Bielorussia torna a smentire le accuse sui presunti piani di un coinvolgimento militare diretto delle sue truppe in Ucraina. Per il ministero della Difesa di Minsk, citato da Interfax, si tratta di «disinformazione» e «tentativi di provocazione» da parte di Kiev, che già nei giorni scorsi aveva parlato di un'imminente invasione di soldati bielorussi.

  • 18h00

    Ripresa fornitura elettrica regolare a Chernobyl

    La fornitura di elettricità alla centrale nucleare di Chernobyl è ripresa regolarmente. Lo afferma l'azienda statale ucraina che gestice le centrali atomiche, Energoatom, citata dal canale bielorusso Nexta, sottolineando che i sistemi di raffreddamento sono tornati a operare normalmente.

    Nelle scorse ore, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica aveva riferito che l'impianto funzionava ancora grazie a generatori diesel esterni.

  • 17h34

    Mosca ha «perso accesso a metà delle riserve»

    La Russia ha già perso l'accesso a quasi la metà delle sue riserve. Lo ammette il ministro delle finanze russo Anton Siluanov, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg.

    «Il totale delle nostre riserve è circa 640 miliardi di dollari, e circa 300 miliardi sono in una condizione per cui è impossibile usarle», spiega Siluanov. «Vediamo la pressione che i paesi occidentali mettono sulla Cina» per limitare l'accesso alle riserve in yuan ma «ritengo che i nostri legami con la Cina non solo saranno preservati ma saranno ampliati».

  • 17h14

    Ora è battaglia ovunque, statunitense il primo giornalista ucciso

    In una Ucraina oramai del tutto terreno di battaglia, cresce il timore delle armi chimiche, e fra le vittime si registra il primo giornalista, l'americano Brent Renaud.

    A farsi portavoce dei timori sulle armi chimiche il presidente polacco Andrzej Duda, che alla BBC ha risposto di pensare «che Putin possa usare qualunque cosa in questo momento, specialmente quando si trova in una situazione difficile». Eventualità che, secondo Duda, potrebbe portare a un impegno diretto della NATO. E la stessa Casa Bianca ha avvertito Mosca che in questo caso pagherebbe un prezzo alto.

    Leggi qui l'articolo completo.

  • 16h53

    Proteste contro guerra in Ucraina, 300 arresti solo a Mosca

    Trecento persone sono state arrestate per «manifestazioni non autorizzate» a Mosca. Lo riferisce l'agenzia russa Tass, citando la polizia. Manifestazioni contro la guerra in Ucraina si stanno svolgendo in tutta la Russia.

    In mattinata la Ong OVD-Info aveva parlato di «almeno 268» persone fermate «in 23 città», citando anche Mosca e San Pietroburgo.

  • 16h52

    Negoziatore Kiev: «Risultati concreti nei prossimi giorni»

    Il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e negoziatore di Kiev, Mykhailo Podoliak, ha detto oggi di aspettarsi «risultati concreti» nei prossimi giorni nei colloqui con la Russia.

    Mosca «è diventata molto più sensibile alla posizione ucraina» e «ha iniziato a parlare in modo costruttivo», ha aggiunto Podoliak in un video pubblicato sul suo profilo Twitter, riecheggiando le aperture di ieri di Zelensky.

    «Le nostre proposte sono sul tavolo. Sono molto forti. Tra queste – ha spiegato – ci sono il ritiro delle truppe e il cessate il fuoco».

  • 16h35

    Oltre 2100 persone uccise a Mariupol da inizio guerra

    Sono in totale 2187 le persone uccise a Mariupol dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina. Lo rende noto il Consiglio comunale della città, riporta il Guardian, precisando che nelle ultime 24 ore ci sono stati almeno 22 bombardamenti contro obiettivi civili e sono cadute più di 100 bombe.

  • 16h25

    Proteste contro gli occupanti russi anche a Berdyansk

    Nuove proteste della popolazione ucraina nelle città occupate dalla Russia. Migliaia di persone sono scese in strada per manifestare contro la presenza delle forze di Mosca anche a Berdyansk, circa 80 km a ovest della città assediata di Mariupol.

    Lo riporta la Ukarinska Pravda, pubblicando un video in cui i dimostranti, alcuni avvolti nella bandiera ucraina, urlano lo slogan: «Berdyansk è Ucraina».

    Cortei si sono svolti tra ieri e oggi in altre città occupate, tra cui Kherson e Melitopol.

  • 15h25

    Svolta di Varsavia, ora è favorevole a redistribuzione

    Ci sono voluti quasi 1,7 milioni di profughi in due settimane per convincere la Polonia a cambiare idea. Secondo un sondaggio realizzato da SW Reseach per il quotidiano polacco Rzeczpospolita, il 74% dei polacchi si è detto a favore di un meccanismo di redistribuzione dei rifugiati in fuga dall'Ucraina tra gli Stati membri dell'Ue, mentre solo un'esigua minoranza, il 7,5% degli intervistati, continua ad essere contrario.

    Nei giorni scorsi, il sindaco di Varsavia, Rafał Trzaskowski, aveva lanciato un appello a Onu e Ue per ricollocare i rifugiati. «Siamo al limite», aveva detto il primo cittadino della capitale polacca, sottolineando come la quota di profughi arrivata a Varsavia in sole due settimane fosse pari al 10% della sua popolazione.

    Dello stesso avviso il presidente della regione dei Precarpazi, Wladyslaw Ortyl. «Le nostre risorse non sono illimitate» – ha spiegato all'ANSA il politico conservatore e membro del Comitato europeo delle Regioni.

    «Un sistema di quote obbligatorie – ha aggiunto – non è però necessario, piuttosto faremo richiesta al Comitato europeo delle Regioni per creare un database tra diverse regioni e città in Ue, che funzioni su base volontaria».

  • 13h56

    Ucciso giornalista americano

    «Siamo profondamente rattristati dalla morte di Brent Renaud. Brent era un fotografo e un regista di talento che negli anni passati aveva collaborato con noi». Lo scrive il New York Times in un comunicato dopo l'uccisione di Renaud a Irpin.

    «Anche se aveva collaborato con il Nyt in passato (più recentemente nel 2015) non si trovava in missione in Ucraina per il quotidiano. Le prime informazioni riferiscono che lavorava per noi perché è stato trovato con il tesserino del giornale che gli era stato dato per una missione anni fa», si legge ancora nella nota.

  • 13h07

    Presto nuovi colloqui con Mosca, anche su tregua

    Nuovi colloqui tra Russia e Ucraina potrebbero aver luogo la prossima settimana, «già domani o dopodomani». Lo ha detto Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riferisce la Cnn.

    «Non appena saranno stabiliti i reciproci formati, sarà programmato il quarto round di negoziati. Potrebbe essere domani, dopodomani», ha detto domenica Podoliak a Belta, l'agenzia di stampa statale bielorussa.

    «Ci sono varie proposte sul tavolo dei negoziati ora», anche «su una soluzione politica e, soprattutto, su una soluzione militare. Intendo una formula per un cessate il fuoco e il ritiro delle truppe», ha detto.

  • 12h44

    Un milione di persone senza gas e riscaldamento

    Circa 1 milione di persone sono senza gas e riscaldamento in Ucraina, a causa degli attacchi russi. Lo ha reso noto il fornitore di gas del paese, secondo quanto riporta il Guardian.

    GTSOU ha fatto sapere che si sta lavorando per riparare i danni causati dai bombardamenti e ripristinare le forniture. I bombardamenti hanno danneggiato le infrastrutture di Donetsk, Luhansk e Mykolaiv.

    Agli ingegneri è stato impedito di raggiungere un centro di distribuzione del gas a Bashtanka a causa dei combattimenti in corso. Un centro a Prybuzke è stato chiuso per i danni alle apparecchiature.

  • 12h21

    Tutto il paese sotto attacco russo, anche al confine nord

    Ormai tutta l'Ucraina è sotto attacco russo. Raid e bombardamenti si sono concentrati anche nella zona nord occidentale, del paese, quella al confine con la Polonia che fin qui era rimasta un po' ai margini del conflitto.

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  • 12h18

    Kiev accusa Mosca di usare bombe al fosforo nel Donbass

    Un funzionario di polizia ucraino della regione di Lugansk (a est) ha accusato l'esercito russo di aver bombardato la città con ordigni al fosforo.

    Secondo Oleksi Bilochytsky, capo della polizia di Popasna, che si trova a un centinaio di chilometri a ovest di Lugansk, i russi hanno usato bombe al fosforo sulla sua città. «Stanno scatenando sulle nostre città sofferenze indescrivibili e incendi», scrive su Facebook.

    Sempre nel Donbass, secondo le autorità regionali, i bombardamenti hanno colpito anche due chiese ortodosse dove si rifugiano i civili: la chiesa di Svyatogirsk, famoso luogo di culto nella regione di Donetsk, e una chiesa a Severodonetsk, nella regione di Lugansk.

  • 12h00

    Zelensky: «La Russia vuole creare pseudo-repubbliche»

    La Russia sta cercando di creare nuove «pseudo-repubbliche» in Ucraina per spezzare il paese. A lanciare l'avvertimento è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video nella notte, secondo quanto riportano i media internazionali.

    Leggi qui l'articolo completo.

  • 11h47

    Si aggrava il bilancio dell'attacco alla base di Leopoli

    È salito a 35 il numero delle vittime dopo l'attacco missilistico russo contro una base militare vicino a Leopoli. Lo riferisce il governatore.

    Le cifre non sono confermate da fonti indipendenti.

  • 11h22

    Nove strutture ospedaliere colpite dalle forze russe

    Gli attacchi russi hanno colpito almeno nove strutture sanitarie in Ucraina, incluso l'ospedale di Mariupol. E' quanto emerge da un'analisi del Washington Post.

    «Gli ospedali e le strutture sanitarie sono protette dalle leggi umanitarie internazionali», ricorda Jason Straziuso, portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr).

  • 10h53

    Rapito un altro sindaco a Dniprorudne

    Un altro sindaco ucraino è stato rapito dalle forze armate russe: si tratta del primo cittadino della città occupata di Dniprorudne, nella parte sudorientale del paese, nella regione di Zaporizhzhia. Lo riporta il Kyiv Independent.

    Il sindaco di Dniprorudne, Yevhen Matviiv, è il secondo sindaco rapito, dopo quello di Melitopol, da quando è iniziata l'invasione russa in Ucraina. «I crimini di guerra stanno diventando sistemici», afferma il governatore della regione di Zaporizhzhia Olexandr Starukh.

  • 10h14

    20 morti in attacco alla base vicino a Leopoli

    L'attacco missilistico sulla base militare vicino a Leopoli ha ucciso 20 persone. Lo hanno detto i servizi di soccorso al Guardian. Il numero delle vittime è di molto maggiore a quello annunciato finora dalle autorità, mentre la stessa fonte conferma che i feriti sarebbero 57.

    Le cifre non sono confermate da fonti indipendenti.

  • 10h11

    Donetsk, raid russi danneggiano monastero ortodosso

    Diverse persone sono rimaste ferite dopo che i raid russi hanno colpito e danneggiato il monastero ortodosso della «Lavra delle Sacre Montagne della Santa Dormizione», vicino alla città ucraina di Sviatohirsk nella provincia di Donetsk. Lo riferisce il Parlamento di Kiev su Telegram, scrive la Cnn online.

    I bombardamenti sono avvenuti a 50 metri da un ponte che collega la sponda destra e sinistra del fiume Siverskyi Donets, vicino all'ingresso del monastero. L'esplosione ha danneggiato le finestre della struttura e rotto le finestre e le porte di un hotel vicino.

    Circa 520 rifugiati hanno trovato rifugio nel monastero, inclusi 200 bambini, si legge ancora nel comunicato del Parlamento. Il vescovo metropolita Arseny ha affermato che nella zona non ci sono unità militari e che l'attacco è stato condotto contro una città «pacifica» e uno dei luoghi più sacri dell'Ucraina.

  • 09h03

    Le forze russe accerchiano quelle ucraine a est

    Le forze russe stanno tentando di circondare quelle ucraine nell'est del Paese avanzando dalla direzione di Kharkiv e Mariupol. Lo ha detto stamane il ministero della Difesa britannico.

    «Le forze russe stanno tentando di circondare le forze ucraine nell'est del Paese mentre avanzano dalla direzione di Kharkiv a nord e Mariupol a sud», scrive il ministero su Twitter citando l'Intelligence.

    «Le forze russe che avanzano dalla Crimea stanno tentando di aggirare Mykolaiv mentre cercano di arrivare a ovest verso Odessa», ha aggiunto.

    Il ministero osserva che la Russia sta «pagando un prezzo elevato per ogni avanzata» poiché le forze armate ucraine continuano a offrire una strenua resistenza in tutto il paese.

  • 081h5

    Ucraina sotto assedio, sirene suonano in piena notte

    Le sirene suonano in quasi tutte le province dell'Ucraina, segnalando ai residenti di cercare immediatamente riparo. Secondo quanto riporta il Kyiv Independent, l'allerta raid aerei è scattata, fra le altre aree, anche a Kiev, Kharkiv e Dnipro.

    Mentre Kiev appare sempre più accerchiata e Mariupol allo stremo, l'esercito di Mosca colpisce con violenza anche Kherson dove solo poche ora fa il consiglio regionale ha respinto il possibile referendum russo per l'indipendenza per creare una Repubblica popolare simile a quelle create nel 2014 e nel 2015 nelle province del Donetsk e del Luhansk.

  • 07h35

    Raid di aerei russi al confine con la Polonia

    Le truppe russe hanno lanciato numerosi attacchi aerei su un campo di addestramento militare fuori dalla città ucraina di Leopoli, vicino al confine con la Polonia, ha detto domenica un funzionario locale.

    La Russia «ha lanciato un attacco aereo contro il Centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza», a circa 40 chilometri a nordovest di Leopoli, ha specificato sulla sua pagina Facebook il capo dell'amministrazione regionale Maxim Kozitsky, aggiungendo che sono stati lanciati otto missili.

    (ANSA-AFP).

  • 05h24

    Moldavia, vicini a limite per accoglienza rifugiati

    La Moldavia si sta avvicinando al «limite» della sua capacità di accoglienza dei rifugiati ucraini: a breve potrebbe non avere più edifici per ospitarli, o per mantenerli al caldo e al sicuro. Lo afferma il ministro degli Esteri moldavo Nicu Popescu, in un'intervista a Bbc.

    In Moldavia sono arrivati circa 100.000 profughi, facendo aumentare la popolazione del 4%. Un assalto della Russia all'ucraina Odessa, che si trova solo a 48 chilometri dalla Moldavia, innescherebbe un enorme flusso di rifugiati e sarebbe una «completa catastrofe per la situazione umanitaria», aggiunge Popescu.

  • 02h34

    Kershon respinge referendum russo per l'indipendenza

    Kherson resta una città ucraina e respinge il possibile referendum russo per l'indipendenza. È il contenuto della risoluzione approvata dal consiglio regionale della città, a fronte del voto che i russi vorrebbero tenere per creare una Repubblica popolare simile a quelle create nel 2014 e nel 2015 nelle province del Donetsk e del Luhansk. Lo riporta Bbc.

    In un video, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha osservato come la Russia punta a creare delle «pseudo-repubbliche» per dividere il Paese.

    «Gli occupanti del territorio della regione di Kherson stanno cercando di ripetere la triste esperienza della formazione delle pseudo-repubbliche. Stanno ricattando le autorità locali, stanno cercando qualcuno da corrompere», ha messo in guardia Zelensky.

  • 02h27

    «Servono aiuti o la Russia sarà come la Corea del Nord»

    La leadership di Mosca sta trasformando la Russia in un Paese isolato come la Corea del Nord, «dove regna la povertà». Lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando per l'appoggio internazionale ma chiedendo più aiuti: «Non è solo per l'Ucraina, è per tutta l'Europa», dice.

  • 02h42

    Zelensky: «Oltre 12.000 persone evacuate sabato»

    «Gli invasori russi non possono conquistarci. Non hanno la forza e lo spirito. Si appoggiano solo alla violenza, al terrore e alle armi». Lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando che i corridoi umanitari stanno funzionando, con 12.729 persone evacuate sabato.

  • 02h40

    Ministro del Qatar a Mosca da Lavrov, e forse da Putin

    Il ministro degli Esteri del Qatar vola a Mosca, dove nella giornata di oggi dovrebbe incontrare Sergei Lavrov e, forse, il presidente russo Vladimir Putin.

    Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali al centro del colloquio ci sarebbe l'accordo sul nucleare dell'Iran e l'invasione dell'Ucraina. Mohammed bin Abdulrahman Al Thani ha avuto nelle ultime ore colloqui con il segretario di Stato americano Antony Blinken e con il ministro degli Eteri dell'Iran, Hossein Amirabdollahian.

  • 01h56

    Russia vuole il controllo totale di Zaporizhzhya

    L'Ucraina ha comunicato all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) che la Russia intende assumere il controllo totale e permanente della centrale di Zaporizhzhya, sotto la guida di Rosatom.

    Lo afferma l'Aiea, sottolineando però che il numero uno dell'azienda russa ha negato l'intenzione.

  • 01h43

    La centrale di Chernobyl funziona coi generatori

    La centrale nucleare di Chernobyl funziona grazie a generatori diesel esterni. Lo afferma l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), sottolineando che i 211 membri del personale non sono in grado di ruotare e di fatto vivono all'interno della struttura da quando la Russia ne ha preso il controllo.

    «Il diretto generale Rafael Mariano Grossi ribadisce la grave preoccupazione sulla sicurezza delle centrali nucleari in Ucraina», mette in evidenza l'Aiea.

  • 01h49

    EBay sospende tutte le transazioni a indirizzi russi

    Ebay sospende tutte le transazioni con indirizzi russi. «Siamo con l'Ucraina e stiamo prendendo misure per aiutare la popolazione», afferma il sito web di vendita e aste online alla Bbc, annunciando la sospensione delle transazioni russe e mettendo in guardia della possibilità che quelle con indirizzi ucraini potrebbero incontrare ritardi.