Dopo 13 giorni di silenzio La Corea del Nord conferma l'arresto del soldato americano

SDA

3.8.2023 - 19:30

Da Pyongyang è giunta la conferma dell'arresto del soldato americano Travis King. Ora viene la parte più complicata, quella delle trattative e dei colloqui segreti. (Foto d'archivio)
Da Pyongyang è giunta la conferma dell'arresto del soldato americano Travis King. Ora viene la parte più complicata, quella delle trattative e dei colloqui segreti. (Foto d'archivio)
Keystone

Tredici giorni di silenzio, poi la conferma. Il soldato americano Travis King che il 18 luglio aveva varcato «volontariamente e senza autorizzazione» il confine tra Corea del Sud e Corea del Nord è «in custodia» delle autorità di Pyongyang.

L'annuncio del Comando delle Nazioni Unite, la forza multinazionale dell'Onu guidata dagli Stati Uniti che sovrintende alla tregua tra le due Coree, in un laconico comunicato.

Si tratta delle prime notizie del militare di 23 anni ottenute dall'esercito nordcoreano, che «ha risposto» alle richieste formulate dieci giorni fa dal Comando dell'Onu. Quest'ultimo deciso tuttavia a non fare pubblici ulteriori dettagli «per non interferire con gli sforzi per riportare a casa» il soldato King. Ora viene infatti la parte più complicata, quella delle trattative e dei colloqui segreti.

Ecco chi è Travis King

Originario del Wisconsin, Travis King si era arruolato nel gennaio 2021, e durante la permanenza in Corea del Sud, ha trascorso quasi due mesi in una struttura detentiva dopo una rissa in una discoteca e un alterco con la polizia locale, riferisce l'Afp. Era tornato in libertà il 10 luglio, per essere scortato all'aeroporto per il rientro in Texas, dove lo attendeva un'azione disciplinare.

Stava per essere rimpatriato quando, dopo aver superato i controlli di sicurezza, avrebbe detto di aver perduto il passaporto e ha lasciato lo scalo. Per unirsi a una delle gite turistiche che dalla capitale sudcoreana raggiungono la Joint Security Area a Panmunjom, l'area smilitarizzata sul blindatissimo confine che divide le due Coree.

Tanti i misteri da chiarire

Sono sempre tanti i misteri da chiarire. Intanto è impossibile superare quella linea di confine senza passaporto e senza essersi registrati con settimane di anticipo. Il soldato King è detenuto? È stato interrogato o torturato? Per di più il suo passaggio a Nord è avvenuto in un periodo di tensione crescente fra il leader nordcoreano Kim Jong Un e l'Occidente.

E mentre, in occasione del 70mo anniversario dell'armistizio che pose fine alla guerra fra le due Coree, a fine luglio, il dittatore esibiva al ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e a dirigenti cinesi i missili balistici intercontinentali e i nuovi droni con capacità nucleare.

È probabile il soldato americano sia utilizzata da Kim come arma di propaganda – è rara la defezione di un militare americano oltre cortina. Di certo la sua liberazione sarà usata come oggetto di scambio, come già in passato per una manciata di americani passati per Panmunjom.

Certo, non aiuta l'assenza di canali diplomatici fra Pyongyang e Washington. Da qui il coinvolgimento dell'organizzazione dell'Onu per avviare colloqui con la controparte nordcoreana. Anche se la strada sembra lunga e in salita. I progressi odierni «sono segno della volontà della Corea del Nord di negoziare» e normalizzare le relazioni con gli Stati Uniti per essere meno dipendenti dalla Cina, secondo Vladimir Tikhonov, professore all'Università di Oslo, citato dall'Afp.

«Tutte le parti stanno cercando di capire cosa fare»

Per Mickey Bergman, direttore esecutivo del Richardson Center for Global Diplomacy, che ha negoziato per 20 anni il ritorno di statunitensi da nazioni ostili, «tutte le parti stanno cercando di capire cosa fare», ha detto alla Bbc. Segnala che la migliore possibilità di liberare il soldato King è subito dopo l'arresto, quando il prigioniero viene interrogato e prima che siano formalizzate le accuse nei suoi confronti, che potrebbero tradursi in lunghi anni di carcere.

E non aiutano nemmeno i precedenti. Il più noto riguarda lo studente Otto Warmbier che nel 2016 venne arrestato a Pyongyang con l'accusa di aver cercato di rubare un poster di propaganda dalla parete del suo albergo. Dopo essere stato detenuto per 17 mesi, il ventenne, ormai in coma, fu trasportato in aereo in Ohio, dove morì una settimana dopo aver fatto ritorno a casa.