Il sondaggio Gli svizzeri sono in parte divisi sulla guerra in Medio Oriente

mh, ats

17.11.2023 - 15:49

Il fumo si alza a seguito di un attacco aereo israeliano sulla città di Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, visto dalla città israeliana di Sderot, nel sud di Israele,
Il fumo si alza a seguito di un attacco aereo israeliano sulla città di Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, visto dalla città israeliana di Sderot, nel sud di Israele,
KEYSTONE

Gli svizzeri sono in parte divisi sulla questione delle responsabilità nell'attuale conflitto in Medio Oriente. C'è però un chiaro sostegno al diritto di Israele all'autodifesa, alla cessazione degli aiuti, così come al divieto di Hamas, ma anche a un cessate il fuoco umanitario. È quanto emerge da un sondaggio pubblicato oggi, venerdì, realizzato dall'istituto Sotomo per conto del Blick.

Il 40% degli interpellati vede la responsabilità dell'attuale conflitto chiaramente o piuttosto da parte palestinese, il 33% da quella israeliana. Circa un quarto, ovvero il 27%, considera entrambe le parti ugualmente responsabili.

Il 72% è d'accordo con l'affermazione che Israele ha sicuramente o in qualche modo il diritto di combattere Hamas nella Striscia di Gaza con mezzi militari. Solo il 28% è contrario. Allo stesso tempo, il 58% è d'accordo o quasi con il sostegno svizzero alla risoluzione delle Nazioni Unite a favore di un cessate il fuoco umanitario, mentre il 36% è in disaccordo o quasi.

Circa due terzi degli intervistati (67%) sono dell'opinione che lo stanziamento di aiuti svizzeri ai territori palestinesi dovrebbe essere interrotto per il momento. D'altro canto però, l'84% ritiene che i palestinesi abbiano diritto a un proprio Stato.

Simpatia per l'una o l'altra parte

Le opinioni differiscono anche quando si tratta di simpatia per i gruppi di persone coinvolte: una stretta maggioranza del 52% ha sentimenti positivi per la popolazione in Israele, mentre solo il 24% ne ha una visione negativa. Il 24% si colloca nel mezzo della valutazione.

Allo stesso tempo, anche la popolazione della Striscia di Gaza gode di sostegno: il 45% esprime sentimenti positivi nei suoi confronti, il 30% negativi, mentre un quarto del totale è indeciso.

Le opinioni sono più chiare quando si tratta di coloro che sono al potere e dei gruppi estremisti di entrambe le parti: Il 62% ha un atteggiamento negativo o piuttosto negativo nei confronti del governo israeliano e solo il 18% positivo. Anche i coloni in Cisgiordania godono di scarsa simpatia: il 66% degli intervistati ha sentimenti molto negativi o negativi nei loro confronti, mentre il 15% positivi o leggermente positivi.

Il rifiuto di Hamas, che governa la Striscia di Gaza, è ancora più netto: il 92% ha un atteggiamento negativo o piuttosto negativo nei suoi confronti, mentre solo il 3% dice di provare simpatia per l'organizzazione. L'80% è favorevole a vietare Hamas in Svizzera. Il 70% è d'accordo di proibire le manifestazioni in Svizzera dove sono attesi slogan antisemiti.

Libertà di espressione limitata

È interessante il fatto che oltre la metà degli intervistati ritiene di non poter più esprimere liberamente la propria opinione in Svizzera sulla guerra in Medio Oriente: il 33% sostiene che non è più possibile criticare Israele, mentre il 18% che non si possa criticare la Palestina. Il 7% dice di non saperlo.

Il sondaggio è stato realizzato interpellando 16'157 aventi diritto di voto della Svizzera tedesca e romanda tra il 10 e il 15 novembre tramite «blick.ch». Il margine di errore è di +/-2,6 punti percentuali.

mh, ats