Sanzionato, ecco come Sinner positivo all'antidoping, alcuni tennisti furiosi per la clemenza concessagli: «Giocatori diversi, regole diverse»

bfi

21.8.2024

Jannik Sinner 
Jannik Sinner 
KEYSTONE

Jannik Sinner, trovato due volte positivo al test antidoping, dovrà rinunciare ai punti e al denaro vinto a Indian Wells, ma non subirà nessuna squalifica. Una decisione che ha generato un gran polverone.

bfi

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Jannik Sinner è il numero 1 del mondo nel tennis maschile.
  • Ha trionfato alla prova generale degli US Open, il Masters di Cincinnati, sottolineando le sue ambizioni per l'ultimo torneo del Grande Slam della stagione.
  • Martedì si è diffusa la notizia che l'azzurro è risultato positivo per due volte a uno steroide anabolizzante vietato.
  • L'International Tennis Integrity Unit (ITIA) ha però stabilito che non ha alcuna colpa intenzionale, escludendo dunque la minaccia di una squalifica.
  • I tennisti Kyrgios, Shapovalov e Broady hanno però fatto sentire la loro voce: «Regole diverse per giocatori diversi».

La notizia che Jannik Sinner, numero 1 del ranking mondiale ATP, è risultato positivo per due volte alla sostanza proibita clostebol senza subire squalifiche è arrivata martedì sera.

La bomba è scoppiata poco dopo: tutto il mondo del tennis e alcuni colleghi dell'italiano hanno fatto sentire la loro voce sui social media.

«Ridicolo», ha scritto Nick Kyrgios su X. «Che sia stato accidentale o pianificato. Se vieni testato due volte con una sostanza (steroidea) vietata... dovresti essere fuori per 2 anni. Le tue prestazioni sono state migliorate. Crema per massaggi... Sì, bello 🙄».

Sinner, che ha trionfato al Masters 1000 di Cincinnati, ha ammesso di avere avuto una «settimana dura», e non di certo solo per gli scambi avuti sul campo.

L'International Tennis Integrity Unit (ITIA) ha però stabilito che non ha alcuna colpa intenzionale.

Il campione in carica dell'Australian Open, numero 1 del mondo per la prima volta, è nel bel mezzo di una stagione di svolta, ma nei giorni successivi alla vittoria del Masters 1000 di Miami, è risultato positivo al clostebol. Due settimane più tardi, ancora: la sostanza proibita era la stessa.

Entrambi i test positivi, come da regolamento, sono stati accompagnati da sospensioni provvisorie, ma in entrambi i casi sono state rapidamente revocate.

L'ITIA si sarebbe accontentata della spiegazione del'altoatesino secondo cui la sostanza era stata assorbita dal corpo accidentalmente in seguito ai massaggi del suo fisioterapista, che aveva usato uno spray da banco contenente clostebol per curarsi un taglio al dito.

Alcuni colleghi tennisti non sono apertamente soddisfatti della decisione: oltre a Kyrgios anche Denis Shapovalov ha commentato la vicenda su X.

«Regole diverse per giocatori diversi», ha scritto il canadese, che di recente è stato espulso da un incontro del Mubadala Citi DC Open a causa di oscenità verbali. In appello, gli è stato autorizzato di conservare il premio in denaro e i punti di classifica che gli erano stati inizialmente tolti a causa dell'inadempienza.

A Sinner invece, sono stati tolti i punti e il premio in denaro, ma non gli è stata comminata nessuna squalifica.

«Non riesco a immaginare cosa stiano provando tutti gli altri giocatori che sono stati banditi per sostanze contaminate», ha scritto ancora invece Nick Kyrgios, lontano dai campi da mesi a causa di vari infortuni.

Attivo perlopiù come analista e ospite di varie trasmissioni sul tennis, non ha sorpreso il fatto che sia intervenuto sulla questione, discutendo anche con un utente della piattaforma social, il quale dubita che un «nanogrammo» della sostanza imputata «possa aumentare la performance».

«Ha fallito 2 test sugli steroidi. Dovrebbe essere fuori, per due anni», ha risposto il controverso tennista.

Il giocatore britannico Liam Broady invece, ha criticato la velocità con cui è stato risolto il caso, scrivendo: «Che Sinner fosse dopato o meno. Non è giusto. Molti giocatori devono affrontare la stessa cosa e devono aspettare mesi o anni prima che la loro innocenza venga dichiarata. Non è una bella cosa».

Ritorna alla mente il caso che ha coinvolto la tennista rumena Simona Halep: la vincitrice a Wimbledon nel 2022 era stata sospesa provvisoriamente nell'ottobre 2022 e quasi 12 mesi dopo è stata bandita per quattro anni.

In seguito a innumerevoli ricorsi, il Tribunale Arbitrale dello Sport le ha dato ragione a marzo di quest'anno. L'atleta potrà ricominciare a competere.

In occasione degli imminenti US Open è probabile che Jannik Sinner dovrà affrontare le molte domande dei media e dei suoi colleghi sul caso.