Verso la fine? Djokovic annuncia le sue priorità: «Le parole sono inutili, i fatti parlano da soli»

bfi

16.9.2024

Novak Djokovic vince il doppio contro la Grecia in coppia con il giovane Hamad Majedovic.
Novak Djokovic vince il doppio contro la Grecia in coppia con il giovane Hamad Majedovic.
KEYSTONE

Il futuro di Novak Djokovic è oggi più che mai una questione di priorità e obiettivi, come lui stesso ha rivelato. Inoltre, il serbo, ha parlato del tennis nel suo Paese, quello di club, che «sta morendo».

bfi

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Djokovic ha guidato la Serbia alla vittoria in Coppa Davis contro la Grecia, che ha così guadagnato la permanenza nel Gruppo I.
  • Il serbo ha svelato quali saranno le sue priorità d'ora in avanti: i tornei del Grande Slam e la Coppa Davis.
  • Ha anche parlato del tennis in Serbia a livello di club: «In Serbia il tennista di club è morto», ha detto laconico il 37enne.

Il campione serbo ha giocato lo scorso fine settimana in Coppa Davis con la Serbia, facendo il suo lavoro in maniera ottimale: ha battuto il 770esimo giocatore al mondo, Ioannis Xilas (6-0 6-1) portando la Serbia in vantaggio per 2-0 contro la Grecia. Miomir Kecmanovic dal canto suo ha battuto Aristotelis Thanos.

Davanti al pubblico di Belgrado Nole e compagni hanno così vinto per 3-0 mantenendo il posto nel Gruppo I di Davis.

Parlando con i media del suo Paese l'ex numero 1 è stato molto chiaro su quali siano le sue priorità in questo momento della sua carriera.

«Le parole sono inutili, i fatti parlano da soli. Credo che il mio impegno dica tutto. Con il nuovo formato ho meno opportunità di giocare in casa. Non so ancora per quanto tempo giocherò a tennis, ma finché lo farò, scendere in campo per la Serbia sarà sempre una priorità. Settimane come questa mi motivano e mi aiutano a continuare, sono come un'ispirazione».

«Se voglio prolungare la mia carriera devo godermela, e in giorni come questi ho le farfalle nello stomaco, e quando sentirò che non è così, allora per me sarà finita», ha spiegato il campione.

«Non inseguo più le classifiche»

«L'ATP Finals di Torino non è affatto il mio obiettivo, a essere onesti. Non sto più nemmeno inseguendo le classifiche. Per quanto mi riguarda, ho chiuso con quei tornei. Le mie priorità principali sono giocare per la squadra nazionale e i tornei del Grande Slam».

Finora si è trattato di una stagione fatta di più bassi che alti: non ha vinto nessun titolo del Grande Slam, ma ha trionfato alle Olimpiadi, oltre che mantenere la 'piccola' Serbia nel gruppo delle 12 nazionali più forti al mondo.

«In Serbia il tennis di club è quasi morto»

Negli ultimi giorni il dimissionario Svetislav Pesic - ex coach della Nazionale di basket - ha dichiarato che per la pallacanestro serba si prospettano giorni molto difficili, Djokovic, dal canto suo, è giunto a una conclusione simile sul tennis.

In Serbia sta svanendo il tennis che si gioca con i club (l'Interclub in Svizzera, per capirci), riducendo così le opportunità per i nuovi tennisti di crescere.

«In Serbia il tennista di club è morto. Il Partizan (Belgrado ndr.) non partecipa da anni ai campionati statali nelle categorie giovanili e senior, è un livello che una volta era molto alto e c'erano molti tennisti con cui mi sono confrontato, che erano anche più bravi di me. È un grosso problema e a questo punto è difficile risolverlo», ha chiosato colui che in carriera ha vinto 24 tornei del Grande Slam.

«Non possiamo vivere di soli successi e sperare di sopravvivere per altri sei mesi. Ci sono privati, accademie, club, ma non c'è un'organizzazione a livello nazionale su cui possiamo contare».

Per quanto riguarda i giovani tennisti serbi, la speranza più grande è rappresentata da Hamad Majedovic, che ha 21 anni ed è al 102esimo posto della classifica ATP.