Il giocatori di Dalic, eliminati martedì sera dall'Argentina di Messi, sono finiti nella bufera a causa di alcuni versi cantati durante i festeggiamenti di alcuni giorni fa, dopo che gli stessi avevano estromesso il Brasile.
E' polemica per un video che circola sui social network dei giocatori croati e dal ct della nazionale, che dopo la vittoria nei quarti contro il Brasile festeggiano con versi che fanno riferimento al regime «Herceg-Bosna», creato in Bosnia durante la guerra nei Balcani, tra il 1991 e il 1994, e riconosciuto come progetto criminale dal Tribunale penale internazionale dell'Aia.
l video controverso, postato anche dal ct croato Zlatko Dalic sul suo profilo Instagram, ha suscitato vive reazioni in Bosnia-Erzegovina, Paese d'origine di Dalic, nato nella cittadina di Livno, 100 km circa da Mostar. La Bosnia-Erzegovina subì infatti le conseguenze del regime criminale ‹Herceg-Bosna›.
Nel video girato nell'hotel che ospita la Nazionale croata in Qatar si vedono i giocatori e i componenti dello staff che cantano ‹Ljepa li si›, motivo controverso del cantante ultranazionalista Marko Perkovic Thompson.
«Questo è così triste Croazia»
«Herceg-Bosna» e' anche il titolo della canzone di Marko Petkovic Thompson, del gruppo Thompson, e fa riferimento appunto alla Repubblica Croata di Bosnia i cui dirigenti sono stati condannati per eccidi etnici.
Il video, diffuso su alcuni profili social bosniaci, sta facendo discutere in queste ore. «Per i bosniaci – si legge in un post del profilo twitter BIHFootball – il termine Herceg-Bosna simboleggia: campi di concentramento, stupri, torture, lavoro forzato, persecuzione, uccisioni... Questo è così triste Croazia».
Quattro anni fa in Russia
Una analoga polemica per le stesse ragioni fece seguito quattro anni fa al ritorno a Zagabria della nazionale croata vicecampione del mondo dopo la finale persa con la Francia ai Mondiali di Russia. Ai festeggiamenti infatti partecipò personalmente Thompson, presente sull'autobus scoperto a bordo del quale i calciatori, il ct Dalic e l'intero staff della nazionale percorsero tra due ali di folla festante il tragitto dall'eroporto al centro di Zagabria.
Anche in quella occasione Thompson intonò motivi patriottici e ultranazionalisti inneggianti al regime filofascista degli ustascia, al potere in Croazia durante la seconda guerra mondiale. I media allora parlarono di ‹macchia nera› che offuscò i festeggiamenti agli ‹eroi› di Mosca. E intervenne tra gli altri anche Efraim Zuroff, ‹cacciatore di nazisti› e direttore del Centro Simon Wiesenthal, stigmatizzando la deriva estremista alle celebrazioni per i vicecampioni del mondo.patriottici