Polemica nei Balcani La Nazionale croata finisce nella bufera per una canzone

sda/bfi

14.12.2022

I giocatori della Croazia al termine della sfida vinta contro il Brasile nei quarti di finale dei Mondiali in Qatar. 
I giocatori della Croazia al termine della sfida vinta contro il Brasile nei quarti di finale dei Mondiali in Qatar. 
KEYSTONE

Il giocatori di Dalic, eliminati martedì sera dall'Argentina di Messi, sono finiti nella bufera a causa di alcuni versi cantati durante i festeggiamenti di alcuni giorni fa, dopo che gli stessi avevano estromesso il Brasile. 

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E' polemica per un video che circola sui social network dei giocatori croati e dal ct della nazionale, che dopo la vittoria nei quarti contro il Brasile festeggiano con versi che fanno riferimento al regime «Herceg-Bosna», creato in Bosnia durante la guerra nei Balcani, tra il 1991 e il 1994, e riconosciuto come progetto criminale dal Tribunale penale internazionale dell'Aia.

l video controverso, postato anche dal ct croato Zlatko Dalic sul suo profilo Instagram, ha suscitato vive reazioni in Bosnia-Erzegovina, Paese d'origine di Dalic, nato nella cittadina di Livno, 100 km circa da Mostar. La Bosnia-Erzegovina subì infatti le conseguenze del regime criminale ‹Herceg-Bosna›.

Nel video girato nell'hotel che ospita la Nazionale croata in Qatar si vedono i giocatori e i componenti dello staff che cantano ‹Ljepa li si›, motivo controverso del cantante ultranazionalista Marko Perkovic Thompson.

«Questo è così triste Croazia»

«Herceg-Bosna» e' anche il titolo della canzone di Marko Petkovic Thompson, del gruppo Thompson, e fa riferimento appunto alla Repubblica Croata di Bosnia i cui dirigenti sono stati condannati per eccidi etnici.

Il video, diffuso su alcuni profili social bosniaci, sta facendo discutere in queste ore. «Per i bosniaci – si legge in un post del profilo twitter BIHFootball – il termine Herceg-Bosna simboleggia: campi di concentramento, stupri, torture, lavoro forzato, persecuzione, uccisioni... Questo è così triste Croazia».

Quattro anni fa in Russia

Una analoga polemica per le stesse ragioni fece seguito quattro anni fa al ritorno a Zagabria della nazionale croata vicecampione del mondo dopo la finale persa con la Francia ai Mondiali di Russia. Ai festeggiamenti infatti partecipò personalmente Thompson, presente sull'autobus scoperto a bordo del quale i calciatori, il ct Dalic e l'intero staff della nazionale percorsero tra due ali di folla festante il tragitto dall'eroporto al centro di Zagabria.

Anche in quella occasione Thompson intonò motivi patriottici e ultranazionalisti inneggianti al regime filofascista degli ustascia, al potere in Croazia durante la seconda guerra mondiale. I media allora parlarono di ‹macchia nera› che offuscò i festeggiamenti agli ‹eroi› di Mosca. E intervenne tra gli altri anche Efraim Zuroff, ‹cacciatore di nazisti› e direttore del Centro Simon Wiesenthal, stigmatizzando la deriva estremista alle celebrazioni per i vicecampioni del mondo.patriottici