Verso la fine di un'era? Xhaka ha dubbi sul futuro della Nati: «Non vedo più quella fame insaziabile»

Jan Arnet

11.1.2025

Con 135 presenze, Granit Xhaka è il giocatore internazionale da record della Svizzera.
Con 135 presenze, Granit Xhaka è il giocatore internazionale da record della Svizzera.
Keystone

Granit Xhaka è il recordman della Nazionale svizzera e uno dei migliori centrocampisti al mondo. In un'intervista, il 32enne rivela di non poter escludere il ritiro dalla selezione rossocrociata già il prossimo anno.

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Granit Xhaka è oggi il giocatore con il record di presenze con la maglia della Nazionale svizzera: ben 135 presenze.
  • Quante partite giocherà ancora con la Nati? Sembra che il capitano si stia ponendo questa domanda.
  • In un'intervista al «Blick» afferma che le prossime qualificazioni alla Coppa del Mondo «potrebbero forse essere le mie ultime».
  • Non è «una fase facile per il calcio svizzero», riflette. «La Svizzera ha il potenziale per vivere la stessa esperienza che abbiamo vissuto noi negli ultimi dieci anni?».

Granit Xhaka ha debuttato nella Nazionale svizzera a 18 anni sotto la guida di Ottmar Hitzfeld, nel lontano 2011. Il centrocampista ha collezionato ben 135 presenze con la maglia rossocrociata, diventandone il recordman.

Oltre a ciò è il leader indiscusso, il capitano, l'uomo più importante della formazione di Murat Yakin.

Tuttavia, le sue ultime dichiarazioni hanno sollevato dei dubbi. Pare che stia accarezzando l'idea di ritirarsi dalla Nazionale tra 18 mesi. Le prossime qualificazioni alla Coppa del Mondo potrebbero «forse essere le mie ultime», ha dichiarato in un'intervista al «Blick».

E ha continuato: «Non solo per me, forse anche per qualche altro membro della squadra. Non stiamo ringiovanendo. Né io, né Rici (Rodriquez) e Remo (Freuler), né altri quattro o cinque giocatori».

Al termine della prossima Coppa del Mondo, Xhaka, Rodriguez e Freuler avranno 34 anni. Nel 2026 potrebbe esserci dunque un grande sconvolgimento all'interno della Nati, prevede il giocatore del Leverkusen.

«Per evitare equivoci: al momento non sono preoccupato di un eventuale ritiro dalla Nazionale», chiarisce. Ma «molto, molto lontano nella mia mente c'è semplicemente lo scenario che la prossima Coppa del Mondo potrebbe essere il mio ultimo torneo» internazionale.

Preoccupazioni per il futuro della Nazionale

Senza dubbio lui e i suoi colleghi faranno di tutto per raggiungere le finali della prossima Coppa del Mondo: «Voglio davvero parteciparvi», dice colui che sa che dovrà soffiare un vento diverso da quello della Nations League: con soli due punti in sei partite, la Nati è infatti retrocessa in Lega B.

Le ultime partite sono sembrate più che altro amichevoli, come ammette il nativo di Basilea. 

Alcuni giocatori devono caricarsi di nuove responsabilità ora che Yann Sommer, Fabian Schär e Xherdan Shaqiri hanno lasciato il posto. «Se saremo in grado di sostituirli in futuro? È un enorme punto interrogativo», afferma il capitano.

«La Svizzera ha il potenziale per vivere la stessa esperienza che abbiamo vissuto noi negli ultimi dieci anni? Qui metto il prossimo punto interrogativo».

Il 32enne, come nel suo stile, parla chiaro: «Al momento mi manca quel qualcosa. Abbiamo alcuni giocatori di talento che sono andati presto all'estero. Giocano regolarmente? Sì e no. A volte non vedo in tutti loro l'insaziabile fame di subordinare tutto e ogni giorno alla carriera».

Xhaka avrebbe preferito non giocare contro il Kosovo, ma il suo orgoglio per la Nati non si discute

Dopo la pochezza di risultati in Nations League non si tratta certo un momento facile per il calcio svizzero. Qualificarsi per i prossimi Mondiali sembra ancora più importante per non perdere l'entusiasmo cresciuto negli ultimi due decenni.

Il gruppo in cui gli elvetici sono inseriti prevede che non si tratterà di una passeggiata: Svezia, Slovenia e Kosovo sono avversari di tutto rispetto.

In merito a ciò il capitano ammette che avrebbe preferito evitare tre avversari: Serbia, Albania e Kosovo, Paesi da cui proviene la sua famiglia. «E invece cosa succede? Il Kosovo! Non me lo auguravo proprio».

Tuttavia, oggi ha un'età in cui può affrontare situazioni insolite, gli è già successo. «Sono abbastanza professionale da dare il massimo per 90 minuti», assicura.

Ora riesce a «controllare meglio le sue emozioni rispetto a quando era più giovane».

Lo sport e il suo impegno per la Nazionale sono al di sopra di tutto. «Una volta ho deciso a favore della Svizzera e non mi pento nemmeno per un secondo della mia decisione. Porto questa maglia con molto orgoglio, altrimenti non avrei giocato 135 partite internazionali».