È solo l'ultimo di molti cantautori ad aver dedicato un brano a Roberto Baggio. L'inglese Miles Kane onora così il giocatore che ha cambiato il corso della sua vita.
Il Divin Codino, all'anagrafe Roberto Baggio. Un ex giocatore vivo più che mai nell'immaginario degli amanti del calcio. Non ha mai vinto la Coppa del Mondo Baggio, mai la Champions League, solo due scudetti in Italia e una Coppa UEFA. Eppure, l'ex giocatore di Fiorentina, Juventus, Milan, Inter e Brescia rimane fonte di ispirazione, e non solo nel mondo del calcio. Diversi gli artisti musicali che lo hanno inserito nei loro brani, che ne hanno cantato le gesta.
Il primo brano che viene in mente è Marmellata #25 di Cesare Cremonini: «Da quando Baggio non gioca più non è più domenica», oppure i più contemporanei Pinguini Tattici Nucleari: «Ci vuole coraggio nel '94 a essere Baggio». Nel 2020, a Sanremo, Diodato ha cantato «L'uomo dietro il campione», mentre nel 2001, Lucio Dalla, pubblicò un album che conteneva la canzone «Baggio... Baggio». «Sei mai stato il piede del calciatore che sta per tirare rigore (Baggio, Baggio)», con chiaro riferimento al rigore sbagliato dal Divin Codino nella finale del Mondiale 1994, che consegnò la Coppa del Mondo al Brasile e le lacrime del numero 10 alla storia.
Roberto Baggio è musica
E mentre il connubio tra l'ex calciatore e la musica continua - è stato visto al concerto di Bruce Springsteen - con tanto di prova fornita da Massimo Ambrosini - ex del Milan - arriva dall'Inghilterra l'ultimo grande tributo all'ex numero 10.
Miles Kane: «Baggio»
È infatti Miles Kane a rendere omaggio alla leggenda del calcio italiano con il suo nuovo singolo intitolato «Baggio». In una dichiarazione l'artista inglese ha ricordato di come fu affascinato da bambino vedendo Baggio in televisione, attribuendogli il merito di averlo aiutato a diventare quello che è oggi.
Nel brano Kane canta dolcemente: «Baggio mi stai mostrando la strada da percorrere, quando mi sentivo perso e giù, mi sedevo e ti guardavo rubare lo spettacolo».
A proposito del suo brano l'artista ha detto: «Avevo otto anni quando ho visto per la prima volta Baggio in TV, era durante i Mondiali del 1994. Sono rimasto colpito dalla sua presenza, dal suo aspetto e dal suo talento. Era la prima volta che vedevo un uomo così diverso e unico».
Talmente rapito dall'aurea emanata dall'italiano che «diventai ossessionato dalla Nazionale italiana per molti anni. Mi feci crescere i capelli e credo sia stato l'inizio della mia ossessione per i vestiti, la moda e tutto ciò che è italiano. È stato l'inizio del mio desiderio di diventare quello che sono oggi».
«Le più profonde e oscure disperazioni, il romanticismo nei nostri cuori ci lascia lì, come un mucchio di pezzi rotti sul pavimento, eppure io voglio ancora di più... qualcosa di più di quello che vedi»
Cantante
Oggi Roberto Baggio fa l'agricoltore, lontanissimo da mondo del calcio. Sembra un uomo in pace, che non cerca più i riflettori, i dribbling impossibili. Una forca, un 'pandino' e le mani nelle terra, questo è oggi l'evoluzione del campionissimo.
Che coppia
«Ma Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari, che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia...», queste le parole di una celebre canzone del cantautore Francesco De Gregori. «La leva calcistica della classe '68» è un brano scritto nel 1982, quando Baggio aveva 15 anni e stava muovendo i primi passi da professionista con il Vicenza, in Serie C. La canzone non era stata scritta per lui... ma come non pensarli insieme.
