Dopo cinque partite senza sconfitte in Premier League, il Manchester United ha subito una nuova battuta d'arresto. Nel KO contro l'Aston Villa, Cristiano Ronaldo ha fatto parlare di sé: ma non per delle reti segnate...
Il pomeriggio d'ieri è andato storto sin dal principio per i Red Devils. Andati sotto per 2-0 in appena 11 minuti di gioco dopo le reti di Leon Bailey e Lucas Digne, i mancuniani non sono più riusciti a ribaltare la situazione e girare il match a loro favore. Al Villa Park lo United è stato sconfitto per 3-1 dall'Aston Villa del neo allenatore Unai Emery.
La decisione del tecnico Erik ten Hag di mandare in campo Cristiano Ronaldo come capitano in assenza di Bruno Fernandes e Harry Maguire, aveva fatto discutere ancora prima dell'inizio delle ostilità. Nelle scorse settimane il portoghese era stato criticato e in seguito sospeso internamente per aver rifiutato una sostituzione e aver poi lasciato lo stadio prima del fischio finale.
A quanto pare, però, l'olandese non solo ha perdonato la sua superstar, ma gli ha anche attribuito ulteriori responsabilità: «Quando sei capitano e leader, devi dare il buon esempio, e questo è esattamente ciò che mi aspetto da lui. È una parte importante della squadra, siamo contenti di lui e del suo un ruolo di leadership», aveva detto ten Hag spiegando la sua decisione assai sorprendente.
Ronaldo «il lottatore»
Tuttavia il 37enne, nonostante la fascia di capitano al braccio, non è stato in grado di spingere i suoi compagni alla vittoria. Lo stesso Ronaldo ha tremendamente faticato a farsi vedere nell'uggiosa domenica pomeriggio.
La scena più vistosa dell'attaccante si è verificata dopo un'ora di gioco, quando è venuto alle mani con il difensore dell'Aston Villa Tyrone Mings. I due giocatori si sono lanciati in un vero e proprio incontro di lotta - lontano dal pallone - con Ronaldo che alla fine "ha vinto" nettamente ai punti.
Al termine dell'incontro sono stati però i padroni di casa sorridere e incamerare la posta piena.