In seguito alla sparata di lunedì sulla federazione calcistica elvetica e sulla Super League da parte di Mario Balotelli, il presidente del Sion ha reagito veemente, con un'intervista pubblicata dal Blick, difendendo il proprio giocatore.
Ieri, lunedì, l'attaccante del Sion Mario Balotelli ha creato un polverone scagliandosi duramente contro la federcalcio elvetica tramite un post sui social media, definendola fra le altre cose una «mafia». Il giorno dopo, il suo presidente Christian Constantin ha rincarato addirittura la dose.
«Credo che Mario abbia ragione - ha tuonato il vallesano sulle colonne del Blick - in un attimo ha riassunto il sentimento che da anni proviamo nella svizzera romanda, soprattutto in Vallese: ovvero che questo campionato sia una farsa. Quando un giocatore come Balotelli comunica una cosa del genere, si tratta di un grido di aiuto».
Il vulcanico presidente ha inoltre avvertito senza mezzi termini di essere pronto a utilizzare le maniere forti per cambiare le cose. «Non ho alcun problema a ritirare la mia squadra dal campionato se dovessimo continuare a essere maltrattati in questo modo. Perché non fate il vostro campionato nella Svizzera tedesca?», ha sbottato il 65enne di Martigny.
«Domenica Mario è stato costantemente insultato dai tifosi del Basilea. Immagino che abbia il diritto di difendersi. Il VAR ovviamente non ha visto nulla. La partita è poi proseguita. Quindi il caso è risolto. Hanno avuto la possibilità d'intervenire e non l'hanno fatto. Non si può tornare indietro a posteriori», ha poi commentato Constantin sull'accaduto di domenica, quando in uno scatto d'ira l'attaccante italiano ha mostrato il dito medio ai tifosi rossoblù. Per la sua azione l'attaccante del Sion ha ricevuto una giornata di squalifica, in attesa dell'esito del procedimento aperto dal giudice disciplinare della SFL.
«Non ha senso portare un giocatore come Mario Balotelli nella nostra Super League. Questo calciatore non gode di alcuna protezione. Viene massacrato, e non succede nulla», ha voluto sottolineare il numero uno del FC Sion.
Riguardo alla disparità di trattamento fra formazioni della Svizzera tedesca e quelle della Romandia, Christian Constantin ha criticato anche l'utilizzo del VAR. «Ci sono regole per gli svizzeri tedeschi e altre per i romandi: non valgono le stesse per tutti. I nostri arbitri sono molto scarsi e di parte: c'è solo una soluzione. Abbiamo bisogno di un VAR straniero».