Tornano alla carica Ecco le nuove proposte per una Superlega europea

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10.2.2023

Laporta: «La Superlega fa progressi. Non possiamo competere con Premier e...»

Laporta: «La Superlega fa progressi. Non possiamo competere con Premier e...»

Il presidente del Barcellona Joan Laporta torna a parlare della Superlega, controverso progetto che a suo dire sta facendo progressi e che sarebbe vitale per garantire la sostenibilità del calcio europeo.

10.02.2023

La Superlega europea è tornata all'ordine del giorno dopo che gli organizzatori hanno rivelato nuove proposte per una versione ampliata della competizione. I piani originali del 2021 erano stati ampiamente criticati da tifosi e club e portarono molti a ritirare il loro interesse.

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I promotori della Superlega europea di calcio, ringalluzziti dalla decisione del tribunale spagnolo che ha bacchettato UEFA e FIFA vietando loro la possibilità d'impedire la nascita di una nuova struttura continentale del calcio, stanno lavorando ai piani per una versione rinnovata della Super League europea.

La prima proposta, fallita nel 2021, incontrò ampie critiche e proteste, che portarono molti dei club coinvolti a ritirare il loro interesse, a eccezione di Barcellona, Juventus e Real Madrid.

Allora erano sei le squadre di Premier League ad aver aderito alla prima chiamata: Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham Hotspur. A queste si erano aggiunte Milan, Atletico Madrid, Barcellona, Inter, Juventus e Real Madrid come membri fondatori.

Le nuove proposte

Tuttavia, gli organizzatori della competizione hanno presentato nuove proposte, suggerendo una competizione multi-divisionale con 60-80 squadre, basata sulle prestazioni sportive, senza membri permanenti e con un minimo di 14 partite da giocare per club a stagione.

L'annuncio è stato dato da A22, la società fondata per creare la Superlega, che sostiene di aver consultato circa 50 club in tutto il continente in merito alle proposte.

«Le fondamenta del calcio europeo rischiano di crollare», ha dichiarato l'amministratore delegato di A22 Bernd Reichart al quotidiano tedesco «Die Welt».

«È ora di cambiare. Sono i club a sostenere il rischio imprenditoriale nel calcio. Ma quando sono in gioco decisioni importanti, troppo spesso sono costretti a rimanere in disparte mentre le fondamenta sportive e finanziarie si sgretolano intorno a loro».

Attacco all'UEFA e alla FIFA

«I nostri colloqui con i club - ha continuato Reichart - hanno anche chiarito che spesso i club si trovano nell'impossibilità di esprimersi pubblicamente contro un sistema che utilizza la minaccia di sanzioni per ostacolare l'opposizione».

«Il nostro dialogo è stato aperto, onesto e costruttivo e ha portato a idee chiare sui cambiamenti necessari e sulle modalità di attuazione. C'è molto da fare e continueremo il nostro dialogo», ha concluso il tedesco chiamato a far sbocciare un progetto controverso quanto accattivante, sicuramente in grado di far rabbrividire il governo del calcio europeo e mondiale.