Il Divin Codino ha parlato della Nazionale di Mancini, dell'Argentina di Messi, del genio e delle fragilità di Maradona e dei giovani d'oggi, che secondo lui devono saper mantenere la purezza nel giocare a calcio.
Indimenticato, ricordato come una delle espressioni più belle mai prodotte dal calcio professionistico, Roberto Baggio oggi si dedica alla terra, lontano dai riflettori dello show-business. Di tanto in tanto ricompare. Stavolta all'aeroporto.
L'ironia della sorte ha voluto che all'indomani della pesante sconfitta della nazionale italiana contro l'Argentina nella Finalissima di Wembley, l'ex numero 10 è stato avvicinato dai giornalisti dell'Ansa mentre si stava per imbarcare su un volo per Buenos Aires.
«Ho un legame particolare con l'Argentina da 30 anni - ha detto Baggio - potete immaginare la gioia che sto provando questa sera. Lì ci sono anche tanti italiani. L'Argentina esercita un grande fascino su di me e mi lega anche la passione comune con il calcio, con i grandi campioni che l'Argentina ha avuto, da Passarella a Bertoni, ed ha, molti dei quali hanno giocato e giocano in Italia. Certo, partire per Buenos Aires dopo la sconfitta di ieri sembra uno scherzo del destino, una cosa preparata».
«Mi sembra una follia che gli azzurri non siano in Qatar»
In merito al difficile momento della nazionale azzurra, il Divin Codino ha le idee chiare.
«È scandaloso, mi sembra una follia, lo trovo assurdo che gli azzurri non siano in Qatar. Avranno questi ragazzi diritto ad un premio per quel che han fatto o no? La domanda da farsi è quella. L'amarezza più grande se fossi stato in squadra sarebbe questa. Una partita la puoi perdere con chiunque ma... ti fanno un tiro, gol e rimani a casa. Ma quello che hanno fatto gli azzurri agli Europei era il minimo che meritassero: un posto ai Mondiali».
Nonostante la sua vita lontana dai riflettori del calcio, Roberto Baggio lo segue ancora, come ancora sono molti i suoi amici, magari ex compagni di squadra, che nel mondo del pallone vi sono rimasti. Uno di loro è Roberto Mancini, il ct della nazionale italiana.
Mancini ha il «termometro della situazione»
«Ho visto Mancini la settimana scorsa e gli ho detto quello che sto dicendo questa sera: ciò che ha fatto agli Europei è stato qualcosa di straordinario e rimane, va rispettato. Ha il termometro della situazione, dei giovani che ci sono e che verranno».
I favoriti Qatar 2022
«È la prima volta in Qatar, potrà essere un torneo con sorprese: alla fine però la tecnica delle grandi squadre uscirà sempre», ha aggiunto il Pallone d'Oro 1993.
«Oggi la Nazionale argentina è trasportata da grande fiducia: una squadra dai grandi talenti e farà sicuramente bene».
Ricordando Diego Armando Maradona
Alla richiesta di ricordare un altro grandissimo del calcio, Diego Armando Maradona, Baggio ha detto: «Dispiace molto la sua scomparsa: meritava sicuramente un altro tipo di vita per quello che ha rappresentato. È stato veramente triste vedere cosa ha vissuto negli ultimi anni, dopo ciò che ha fatto per il calcio e per la gioia che ha dato alla gente, grazie a quell'attrezzo che rimbalza. Una persona ammirata, amata nel mondo, da tutti, come era stato lui, ma per scelte sbagliate può rivelarsi in tutta la sua fragilità».
L'impegno per i giovani
E proprio sulla bellezza del calcio e sulla gioia di giocarlo e generare emozioni a coloro che lo guardano il 55enne ha detto: «I bambini dovrebbero comunque saper prendere la parte più bella, la purezza nel giocare, nel far divertire la gente, e la passione nel giocare e per il calcio, e stare lontano da tutto il resto».
Bambini e ragazzi per i quali oggi Robi Baggio s'impegna in collaborazione con Ita Airways grazie al progetto 'Il Talento prende il Volo': dedicato ai giovani talenti - non solo dello sport - che sanno distinguersi «per valore, determinazione, passione, lealtà e con un sogno» che potranno volare gratuitamente sui voli della compagnia aerea.
«I giovani sono il futuro, hanno sofferto tanto nella pandemia e vanno assolutamente sostenuti», ha sottolineato Baggio.
