Il Manchester City non obbligherà i propri dipendenti ad accettare le misure (come il lavoro ridotto) varate dal Governo britannico per combattere la crisi economica causata dalla pandemia del coronavirus.
«Il nostro obiettivo rimane quello di salvare i posti di lavoro dei nostri dipendenti in questi tempi difficili», si legge nella nota della società dello sceicco Mansour.
Chi rischia grosso è invece il Burnley (10o in Premier). «Se non dovessimo tornare in campo ci ritroveremmo senza soldi a fine agosto», ha spiegato il presidente Mike Garlich.