Getta la bomba Bonucci «umiliato» punta il dito contro una sola persona della Juventus

bfi

15.9.2023

Leonardo Bonucci con la maglia dell'Union Berlin
Leonardo Bonucci con la maglia dell'Union Berlin
KEYSTONE

Messo da parte a Torino, Bonucci ha trovato una nuova squadra, a Berlino. L'ex difensore della Juve si è ora scagliato contro il suo ultimo datore di lavoro, minacciandolo di portarlo in tribunale. In un'intervista, il difensore racconta l'umiliazione subita e ne indica il colpevole. 

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • Leonardo Bonucci, a luglio, era stato messo ai margini del progetto della Juventus.
  • Ad agosto il difensore si è trasferito in Bundesliga, alla corte dell'Union Berlino.
  • L'ex giocatore della Juve ha deciso di far causa alla Vecchia Signora per danni d'immagine, poiché la società non avrebbe rispettato il contratto.
  • In un'intervista, l'ex difensore della Nazionale italiana ha parlato dell'umiliazione subita dopo più di 500 partite giocate con la maglia bianconera, puntando il dito contro un solo responsabile: l'allenatore.

Intervistato da «Mediasetsport» in seguito alle dichiarazioni sulla sua intenzione di far causa alla Juventus per danni di immagine, Leonardo Bonucci ha chiarito alcuni punti, dichiarando quanta umiliazione ha dovuto patire al termine del suo lungo matrimonio con il club bianconero, puntando il dito verso qualcuno, senza far nomi.  

A fine estate Bonucci ha accettato la proposta dell'Union Berlino, dopo essere stato escluso dalla squadra della Juve in seguito a un presunto litigio con l'allenatore Massimiliano Allegri.

«Ho deciso, dopo grande sofferenza, di intentare una causa contro la Juventus», ha dichiarato Bonucci. «Mi sono sentito svuotato di tutto, umiliato».

Il difensore ha trascorso 12 anni a Torino, dove ha vinto otto volte la Serie A, oltre ad aver partecipato alla gloriosa campagna europea del 2020 con la Nazionale italiana. 

A luglio era stato escluso dalla rosa di Allegri per la tournée pre-campionato negli Stati Uniti e per le amichevoli in casa prima dell'inizio della stagione 2023-24.

«I miei diritti prevedevano che mi potessi allenare con la squadra a prescindere dalla scelta tecnica e che fossi messo in condizione di poter giocare fisicamente nella stagione successiva», ha aggiunto il 36enne, oggi in Bundesliga.

«Questo non mi è stato concesso, non mi sono più allenato con la squadra. Sto portando avanti questa causa perché le persone che avrebbero dovuto permettermi di chiudere la mia carriera con la Juventus, in modo rispettoso e degno, non l'hanno fatto».

Leonardo Bonucci (sinistra) e  Massimiliano Allegri, già insieme nel 2015
Leonardo Bonucci (sinistra) e  Massimiliano Allegri, già insieme nel 2015
imago/Insidefoto

Nell'intervista non escono nomi, ma il nodo della questione sembra proprio essere l'allenatore, Massimiliano Allegri.

«È la seconda volta che mi trovo costretto a lasciare la Juventus, in entrambi i casi per la presa di posizione di un singolo, che non sono io... Quello che è sotto gli occhi di tutti è che non ho mai avuto un rapporto come avrei voluto con l'allenatore». 

Il rapporto con la Juve invece rimane intatto. Il suo amore per il club, immutato. «Non ho nulla contro la Juventus. La Juventus sono i tifosi, la squadra, i miei ex compagni».

La solidarietà dei compagni in bianconero

Sono stati proprio i suoi ex compagni di spogliatoio ad avergli dimostrato solidarietà, quando il 13 luglio, «Giuntoli e Manna mi hanno comunicato che non avrei più fatto parte della rosa della Juventus e che la mia presenza in campo avrebbe ostacolato la crescita della squadra. Questa è stata l'umiliazione che ho subito dopo circa 500 partite in bianconero».

Il sogno di un ritorno a Torino, da allenatore

«Sicuramente la Juventus quando sarò un tecnico non sarà quella di oggi e magari ci sarà il modo, un giorno, di riabbracciare i tifosi, di salutarli e fargli capire quanto sia stata importante la Juventus per me. Quella di oggi non la sento mia».

Queste le ultime parole dell'intervista, le quali racchiudono i sogni del difensore, che vorrebbe un giorno tornare a Torino, in panchina, sapendo che molti attori di oggi non ci saranno più.