Le riflessioni di Super Mario Balo: «Mourinho mi cacciò dal bus e dovetti tornare a casa in auto»

fon

26.4.2023

Mario Balotelli vuole tornare a vestire la maglia dell'Italia.
Mario Balotelli vuole tornare a vestire la maglia dell'Italia.
Imago

Invitato al podcast «Muschio Selvaggio» Mario Balotelli ha parlato degli errori commessi nella sua carriera, del suo rapporto con José Mourinho e del motivo per cui punta ancora a tornare a vestire la maglia della Nazionale italiana.

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Hai fretta? blue News riassume per te:

  • Mario Balotelli ha parlato a lungo della sua carriera in un'intervista nel podcast «Muschio Selvaggio».
  • L'attaccante del Sion ha raccontato di come il suo ex agente gli  dicesse che se Messi e Ronaldo avevano vinto tanti Palloni d'Oro, era per colpa sua. Balotelli adesso ci crede.
  • Super Mario ha anche riferito di voler tornare a vestire la maglia della Nazionale italiana.

Il rapper italiano Fedez ha accolto un ospite molto speciale nel suo podcast «Muschio Selvaggio»: ovvero Mario Balotelli.

L'attaccante del Sion ha iniziato la sua carriera all'Inter, dove è passato dalle giovanili alla prima squadra. «Ho amato l'Inter e la amo ancora. Sono grato ai nerazzurri, soprattutto al presidente Massimo Moratti. Sono un milanista nel cuore, ma mi sono davvero divertito all'Inter».

Sin dagli albori si è subito notata la sua spiccata personalità. Dopo la semifinale di Champions League del 2010 (vinta) contro il Barcellona, ha gettato la sua maglia a terra a San Siro, attirando le ire dei suoi stessi tifosi.

«Ho rovinato tutto con quel gesto. È stato un errore, ma avevo solo 19 anni. Non capivo perché mi avessero fischiato allo stadio per aver perso la palla un paio di volte. Quella sera sono tornato a casa piangendo», ha commentato Balo.

Il difensore dell'Inter, Marco Materazzi, aveva affrontato Balotelli negli spogliatoi: «Materazzi è stato il mio angelo custode. Mi ha rimproverato dopo quel gesto, ma solo perché voleva proteggermi».

Il rapporto con l'ex allenatore dell'Inter José Mourinho, invece, non è stato privo di conflitti. «Mou non è un tipo facile, proprio come me. Una volta, prima di una trasferta a Catania, abbiamo litigato sull'autobus che ci portava all'aeroporto, lui mi ha fatto scendere e sono dovuto tornare a casa a prendere la macchina», ha raccontato Super Mario.

Sempre sulle prime pagine dei giornali

Dopo l'Inter, l'attaccante ha giocato in grandi club come Manchester City, Milan e Liverpool. Mario Balotelli ha fatto regolarmente notizia, per lo più non per motivi strettamente sportivi: «So di aver commesso degli errori, ma è anche vero che sono sempre stato sotto i riflettori. A parte il mio carattere e l'etichetta di essere stato un prodigio da adolescente, credo che anche lo status di primo giocatore di colore della Nazionale italiana abbia contribuito a far sì che si parlasse sempre di quello che facevo fuori dal campo. Vedevo colleghi che facevano cose ben peggiori. Se fossi stato io...».

Il suo agente Mino Raiola, morto l'anno scorso, era sempre pronto a dargli consigli. «Raiola mi diceva sempre la stessa cosa: "Se Messi e Cristiano Ronaldo hanno tanti Palloni d'Oro, è colpa tua"». La conclusione di Balotelli: «Aveva ragione: troppo spesso ho giocato solo al venti per cento del mio potenziale».

Di nuovo in Nazionale?

Super Mario, che ha disputato 36 partite con la selezione Azzurra, non ha perso la speranza di tornare a vestire la maglia della Nazionale. L'ultima volta che Balotelli è sceso in campo per l'Italia è stato nel 2018.

«Quando indosso la maglia Azzurra è una sensazione incredibile», ha dichiarato Balotelli, aggiungendo: «Mi sono sempre trovato bene con Mancini (l'attuale il ct azzurro). Non è vero che abbiamo litigato al Manchester City. Io sento ancora di essere all'altezza della Nazionale».

Per un ritorno in azzurro, il 32enne dovrebbe attirare l'attenzione del commissario tecnico con prestazioni di rilievo con il Sion. Finora, Balo ha segnato sei gol in sedici partite di campionato.

Inoltre il fuoriclasse dei vallesani ha dichiarato di non stare ancora pensando al ritiro: «Credo di poter giocare a un buon livello per almeno altri quattro anni. Quando mi ritirerò, sarò soddisfatto del percorso che ho fatto. Avrei potuto ottenere di più, ma in ogni caso ho vinto tutto».