Marco Odermatt è inavvicinabile in slalom gigante e lo ha dimostrato anche ad Adelboden, dove davanti alla folla in delirio ha trionfato stracciando la concorrenza sull'arco delle due manche.
Per il terzo anno consecutivo, Marco Odermatt ha letteralmente mandato in estasi il folto e caloroso pubblico di Adelboden.
Ormai si sprecano gli aggettivi per descrivere le gesta del 26enne nidvaldese, che sul pendio di casa è riuscito nell’impresa di allungare addirittura a sette la striscia di vittorie consecutive in gigante.
Un sigillo, il 29esmo in Coppa del Mondo, ampiamente costruito già nella prima manche, alla quale ha poi fatto seguito una seconda in cui Odi, per nulla appagato, ha voluto ribadire a tutti il proprio strapotere con il secondo tempo assoluto.
Sempre più indirizzato verso un’altra stagione da cannibale, il leader della generale ha lasciato a 1”26 il primo degli inseguitori, Aleksander Kilde, e a 1”77 il secondo, Filip Zubcic.
«È incredibile! Le condizioni meteorologiche erano difficili, io ho cercato semplicemente di spingere al massimo e di godermi il tifo»
«A dir la verità sono sorpreso dal grande vantaggio, tenendo anche conto della pista accorciata. Penso che per quanto riguarda la mia prestazione posso essere molto soddisfatto, è andato tutto bene», ha commentato Marco Odermatt ai microfoni della «SRF».
«Nella parte iniziale avevo la sensazione di poter dare ancora di più - ha proseguito il vincitore di giornata - ma una volta tagliato il traguardo mi sono invece reso conto che era andato tutto alla perfezione».
«Peccato non aver potuto correre sul tracciato completo (la gara è stata accorciata a causa della nebbia ndr.). Il muro iniziale per me è forse la parte migliore di questa pista», ha concluso con un largo sorriso il nidvaldese.