Amadeus e i sassolini nella scarpa La terza serata è Mannino show, tornano Morandi e Russel Crowe, che «sfotte» John Travolta
La comica Teresa Mannino rende molto piacevole la terza sera del Festival, nella quale si torna a parlare della polemica su John Travolta, che però si becca lo sfottò del collega australiano Russell Crowe, che con la sua band delizia il pubblico. Ramazzotti fa cantare l'Ariston, così come Gianni Morandi, tornato a furor di popolo dopo la passata edizione.
Angelina Mango arriva in testa alla classifica della terza serata di Sanremo, stilata a partire dai voti giunti dagli spettatori e dalle radio sulle 15 canzoni sentite giovedì sera.
Immagine: KEYSTONE
Ghali è arrivato secondo.
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Alessandra Amoroso è arrivata terza, con qualche rumore di malcontento nella platea dell'Ariston.
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Il Tre è arrivato quarto.
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Mr. Rain al quinto posto.
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La co-conduttrice Teresa Mannino lascia il segno nella terza serata di Sanremo. Imprevedibile, spigliata, piena di energia e ironia.
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Mannino inizia in cima alla scala che dice di non voler scendere... ma una volta che ragggiunge Amadeus si scatena ....
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Eros Ramazzotti ha riproposto il successo che 40 anni fa lo ha lanciato proprio dal palco di Sanremo: «Una terra promessa» al termine della quale, con le vocalist che gli fanno da tappeto musicale dice: «Ci sono quasi 500 milioni di bambini che vivono in zone di conflitto, altri milioni che non vedranno mai la terra promessa: basta sangue, basta guerre. Pace! I nostri pensieri forever».
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Paolo Jannacci al piano e Stefano Massini attirano l'attenzione sulle morti sul lavoro.
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Sul palco di Sanremo c'è spazio anche per l'attrice Sabrina Ferilli.
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L'Ariston acclama il ritorno di Gianni Morandi, co-conduttore dell'edizione 2023. «Mi sembra non sia neanche passato un anno», dice Amadeus. «Fra noi è sbocciata una vera amicizia. E a un certo punto a colazione qualche giorno fa ho pensato: mi manca Gianni Morandi, e l'ho chiamato».
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I due lanciano Teresa Mannino che dice: «Da piccola volevo fare la cantante, mia sorella mi diceva sei stonata e quando canti tu piove, e pioveva. Stasera devo fare lo sfregio a mia sorella, cantare a Sanremo». E chiede a Morandi di cantare C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones. «In questo momento – dice l'attrice – ne abbiamo davvero bisogno». Tutto l'Ariston canta con lui.
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«Al mio segnale scatenate l'inferno». Il Gladiatore è tornato all'Ariston e l'epica battuta del kolossal di Ridley Scott risuona con tutta la potenza della voce originale di Russell Crowe, che la pronuncia in italiano, ospite giovedì all'Ariston con la sua band «The Gentlemen Barbers» con cui esegue «Let Your Light Shine».
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Russell poi abbraccia Mannino urlando «Teresa» e, in guizzo di ironia, quando l'attrice cita, tra le altre star con origini italiane, John Travolta, mima con ironia il ballo del qua qua, tormentone della giornata dopo lo sketch da dimenticare di mercoledì con l'attore della «Febbre del sabato sera».
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Divertente il monologo conclusivo della Mannino, dopo l'ennesimo cambio d'abito.
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Angelina Mango arriva in testa alla classifica della terza serata di Sanremo, stilata a partire dai voti giunti dagli spettatori e dalle radio sulle 15 canzoni sentite giovedì sera.
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Ghali è arrivato secondo.
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Alessandra Amoroso è arrivata terza, con qualche rumore di malcontento nella platea dell'Ariston.
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Il Tre è arrivato quarto.
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Mr. Rain al quinto posto.
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La co-conduttrice Teresa Mannino lascia il segno nella terza serata di Sanremo. Imprevedibile, spigliata, piena di energia e ironia.
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Mannino inizia in cima alla scala che dice di non voler scendere... ma una volta che ragggiunge Amadeus si scatena ....
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Eros Ramazzotti ha riproposto il successo che 40 anni fa lo ha lanciato proprio dal palco di Sanremo: «Una terra promessa» al termine della quale, con le vocalist che gli fanno da tappeto musicale dice: «Ci sono quasi 500 milioni di bambini che vivono in zone di conflitto, altri milioni che non vedranno mai la terra promessa: basta sangue, basta guerre. Pace! I nostri pensieri forever».
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Paolo Jannacci al piano e Stefano Massini attirano l'attenzione sulle morti sul lavoro.
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Sul palco di Sanremo c'è spazio anche per l'attrice Sabrina Ferilli.
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L'Ariston acclama il ritorno di Gianni Morandi, co-conduttore dell'edizione 2023. «Mi sembra non sia neanche passato un anno», dice Amadeus. «Fra noi è sbocciata una vera amicizia. E a un certo punto a colazione qualche giorno fa ho pensato: mi manca Gianni Morandi, e l'ho chiamato».
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I due lanciano Teresa Mannino che dice: «Da piccola volevo fare la cantante, mia sorella mi diceva sei stonata e quando canti tu piove, e pioveva. Stasera devo fare lo sfregio a mia sorella, cantare a Sanremo». E chiede a Morandi di cantare C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones. «In questo momento – dice l'attrice – ne abbiamo davvero bisogno». Tutto l'Ariston canta con lui.
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«Al mio segnale scatenate l'inferno». Il Gladiatore è tornato all'Ariston e l'epica battuta del kolossal di Ridley Scott risuona con tutta la potenza della voce originale di Russell Crowe, che la pronuncia in italiano, ospite giovedì all'Ariston con la sua band «The Gentlemen Barbers» con cui esegue «Let Your Light Shine».
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Russell poi abbraccia Mannino urlando «Teresa» e, in guizzo di ironia, quando l'attrice cita, tra le altre star con origini italiane, John Travolta, mima con ironia il ballo del qua qua, tormentone della giornata dopo lo sketch da dimenticare di mercoledì con l'attore della «Febbre del sabato sera».
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Divertente il monologo conclusivo della Mannino, dopo l'ennesimo cambio d'abito.
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La terza «top five», scaturita dal secondo voto delle radio e del pubblico a casa, ha visto arrivare in testa Angelina Mango (già presente in quella della sala stampa di lunedì), seguita da Ghali, Alessandra Amoroso, Il Tre e Mr. Rain
Il festival riabbraccia con molto calore Gianni Morandi e Russell Crowe, lancia appelli alla pace con Eros Ramazzotti e Giuliano Sangiorgi, grida basta alle morti bianche con Stefano Massini e Paolo Jannacci, ritrova i monologhi.
È subito Mannino-show, energia e comicità al punto giusto
L'apertura, però, è tutta nel segno dell'ironia di Teresa Mannino, che riporta la comicità all'Ariston, un pizzico di caos organizzato e molta energia, quella che è mancata nella seconda serata.
L'attrice demolisce la liturgia della scala, «è inutile, ci sono altri otto ingressi», entra in stile diva di Broadway, si stende in braccio a Il Volo, sferza a modo suo la sovraesposizione mediatica del festival.
Infatti dice: «I giornalisti stanno tutti qua, se succede un fatto nel mondo non lo sapremo mai: è un mese di incoscienza. Sanremo è un grande carnevale. L'unica cosa negativa è che stasera non mi posso vedere Sanremo».
Amadeus si toglie un sassolino dalle... scarpe
Uno show esilarante che ridona il sorriso ad Amadeus, dopo una giornata di polemiche legate al caso della presunta pubblicità occulta a un'azienda di scarpe nella performance di John Travolta di mercoledì sera.
«Oggi si è parlato tanto, secondo me forse troppo, di John Travolta e credo non si sia dato il giusto spazio alla straordinaria testimonianza del maestro Giovanni Allevi», sottolinea aprendo la serata il direttore artistico.
Insomma Ama si toglie qualche sassolino dalla scarpa, la cui marca, a differenza di quelle di Travolta, non si conosce.
Fiorello: «Ama ci insultano tutti»
Ci scherza su, invece, Fiorello, coinvolto nell'imbarazzante qua qua dance con la star hollywoodiana finita perfino sulla Reuters.
Lo showman infatti dice, col sorriso sulle labbra, in collegamento dall'Aristonello: «Se avessimo scippato due anziani fuori dalla posta ci avrebbero insultato di meno, lo scippo è meno grave del ballo del qua qua».
Fa una battuta anche Gianni Morandi, venuto a riprendersi l'ovazione dell'Ariston un anno dopo con «C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones» e «Apri tutte le porte».
E soprattutto a ironizzare è Russell Crowe, tornato a Sanremo con la sua band The Gentlemen Brothers. «Al mio segnale scatenate l'inferno», scandisce in italiano l'epica battuta del Gladiatore di Ridley Scott, poi abbraccia Mannino urlando «Teresa» e quando l'attrice cita le altre star con origini italiane, suggerisce a mezza voce, ma comunque in modo udibile «Travolta, what that f**k!» e mima la 'chicken dance'.
Ramazzotti canta «Una Terra Promessa» dopo 40 anni
Amadeus dà il bentornato in Rai a Massimo Giletti, seduto in platea: «Tornare nell'azienda in cui sono nato e cresciuto è un'emozione molto intensa: la dedico a tutte le persone che sono qui, che mi hanno dato un calore nei momenti difficili che non posso dimenticare», dice il giornalista che il 28 febbraio condurrà in prima serata su Rai1 dedicata ai 70 anni della tv.
Per i 40 anni di «Terra Promessa», con cui vinse tra le Nuove Proposte, torna ospite Eros Ramazzotti.
Trascina il teatro in un mega karaoke, (forse anche perché a volte sembra a corto di fiato?) poi lancia il suo appello con in sottofondo le coriste che continuano la canzone: «Ci sono quasi 500 milioni di bambini che vivono in zone di conflitto, altri milioni che non vedranno mai la terra promessa: basta sangue, basta guerre. Pace! I nostri pensieri forever».
«Ricominciamo tutto... con la pace!», urla anche Giuliano Sangiorgi citando il titolo della canzone dei Negramaro (e bacia Emma sulla bocca).
Un momento di riflessione con Jannacci
C'è spazio per un momento di riflessione sulle morti sul lavoro. Stefano Massini e Paolo Jannacci cantano «L'uomo nel lampo», storia di un operaio che muore in un'esplosione in fabbrica e lascia un bambino di pochi mesi.
«Il lavoro è un diritto che non prevede la morte, proteggere i lavoratori è un dovere», dice Amadeus. E Massini: «C'è un amore di cui non si parla mai, ma fondamentale, quello che dovremmo avere per i nostri diritti, quelli che ci spettano, chiunque tu sia. Viva la dignità».
«Quando il sole della cultura è basso, i nani sembran giganti»
Nel suo monologo Mannino riflette invece sull'uomo che si è montato la testa e pensa di essere superiore alla natura: «Al potere su – dice – preferisco il potere di, che ha un'altra energia, il potere di ridere e far ridere, di vestirmi con le piume, di cantare stonata, di ballare per strada».
In quota fiction Sabrina Ferilli, interprete di «Gloria», e Edoardo Leo, protagonista di «Clandestino», che invita a proteggere «i commedianti e gli artisti».
«Quando il sole della cultura è basso, i nani hanno l'aspetto di giganti», dice citando Karl Kraus. «Splenda sempre a mezzogiorno il sole della cultura, ultimo spiraglio di luce prima del buio».
La terza serata è un poco più lunga della seconda ma più corta della prima. Nel complesso è riuscita grazie alla vitalità e alla simpatia della comica Mannino e dell'autoironia di Amadeus, capace a capovolgere con eleganza le polemiche della giornata su John Travolta in un elemento positivo.
La quarta serata è all'orizzonte. Sarà lunga. È quella delle cover, e come martedì, tutti e 30 i cantanti in gara si esibiranno. Gioia per i nottambuli.
SDA
