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Festival 2024 Giorgia incanta Sanremo, Allevi commuove l'Ariston, Fiorello imbarazza John Travolta (e non solo)
SDA / pab
8.2.2024 - 02:29
La seconda sera del Festival di Sanremo sarà ricordata, più che per le 15 canzoni in concorso, in positivo per la splendida performance della co-conduttrice Giorgia, per la commozione regalata da Giovanni Allevi che torna a suonare in pubblico dopo due anni di assenza per il cancro e in negativo per lo scivolone di stile di Fiorello che fa ballare uno strampalato ballo del qua qua all'incredula superstar hollywodiana John Travolta. Ai vertici della nuova classifica due new entry: Geolier e Irama. Ecco i momenti salienti della serata.
I giudizi del televoto e delle radio hanno premiato, all'alba della una e mezza di notte, un po' a sorpresa Geolier, al primo posto, Irama al secondo, Annalisa al terzo, Loredana Bertè al quarto e Mahmood al quinto. Rispetto alla «top five» della prima serata ci sono quindi due new entry ai primi due posti.
La seconda serata parte subito fortissimo con il talento puro di Giorgia che fa venire la pelle d'oca con la sua «E poi». C'è poi stato un secondo momento molto importante nella seconda serata: il ritorno in pubblico di Giovanni Allevi, dopo due anni di cure per il mieloma. Standing ovation.
«Nel mio ultimo concerto non risucivo ad alzarmi dalla sedia»
Avvolto dall'accogliente abbraccio del pubblico, che lo riceve con una lunga ovazione, il pianista racconta il suo percorso nel dolore e innalza il suo inno alla bellezza della vita e della solidarietà: «All'improvviso mi è crollato tutto. Non suono più il pianoforte davanti ad un pubblico da quasi due anni."
«Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull'applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato.».
Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima», spiega.
«Non potendo più contare sul corpo, suonerò con l'anima»
«Ho perso il lavoro, i capelli, le certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare, come se il dolore mi porgesse inaspettati doni». E ne elenca qualcuno, «la gratitudine nei confronti della bellezza del creato», «la riconoscenza per l'affetto, la forza, l'esempio che ricevo dagli altri pazienti, i guerrieri, così li chiamo».
E la certezza che, «quando tutto crolla e resta in piedi solo l'essenziale, il giudizio che riceviamo dall'esterno non conta più».
Cita Kant, scopre i ricci grigi ricresciuti, nascosti all'arrivo, e poi suona «Tomorrow», brano scritto durante i lunghi ricoveri. Ma prima avverte: «Non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l'anima». Tutti in piedi per lui, anche l'orchestra.
La standing ovation dell'Ariston premia anche Giorgia, il cui medley è da brivido quando canta «Oronero», «Gocce di memoria», «Quando una stella muore», «Di sole e d'azzurro», «Come saprei».
Lo scivolone di Fiorello con Travolta
Tutti in piedi anche per Loredana Bertè, che entusiasma con la sua Pazza. Occasione sprecata invece con John Travolta: dopo aver accennato i passi di «Saturday Night Fever» e «Grease» con il fan Amadeus, finisce con il ballare imbarazzato la qua qua dance con Fiorello. «This is devil, this is comunist, ha cantato Bella Ciao», dice lo showman di Ama, preconizzando per Travolta «la fine della carriera qui stasera».
E i social non perdonano. Tanto che nel dopo festival, per almeno i primi dieci minuti Fiorello, con Amadeus che fa una comparsata, ne parla apertamente e ripetutamente come di «un errore», citando i molti messaggi arrivati sul suo cellulare.
«Dopo questa cosa inizierò a dubitare di me stesso» chiude lo showman prima di continuare col programma.
All'inizio però, prima che fosse costretto a dei siparietti poco divertenti e al limite dell'imbarazzante (per tutti e non solo per lui) la star di Hollywood rende omaggio a Fellini: «Ho visto per la prima volta «La strada a quattro anni», mi sono innamorato di Giulietta Masina. Mio padre mi spiegò che le muore perché le spezzano il cuore, da qual momento ho deciso che no avrei mai spezzato il cuore di nessuno».
Quindici le canzoni in gara
Dopo la maratona di trenta artisti della prima serata, mercoledì sono in quindici ad esibirsi, presentati dagli altri colleghi.
La Sad, smoking e creste 'stirate' – ma con il volto di Amadeus versione punk dietro le spalle – presentano Renga e Nek.
Diodato introduce a Dargen D'Amico, appoggiando il suo appello di ieri sera contro la guerra: «Condivido pienamente le tue parole». E dopo aver cantato, Dargen chiosa: «Mi sono preoccupato quando ho letto che il mio era un messaggio politico. In vita mia ho fatto tante cazzate, peccati gravi, ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica: ero semplicemente guidato dall'amore e dalla sensazione che sono sempre più le cose che abbiamo in comune, ed è su quelle che vorrei concentrarmi».
BigMama dedica la sua esibizione a tutta la comunità queer: «Amatevi liberamente, potete farlo».
L'Ariston si scalda per il Volo, tutti ballano con la nuova orchestra Santa Balera sulle note di «Romagna Mia» e Amadeus invita «a non dimenticare la Romagna» dopo l'alluvione.
Simpatica l'idea, che ha pure funzionato, di fare presentare i 15 concorrenti dagli altri 15 colleghi che canteranno giovedì. La seconda serata, dopo la prima ritmata ma molto lunga, che si chiude addirittura con qualche minuto di anticipo, poco prima della 1h30 di mattina, è riuscita a metà.
Difficilmente le vere emozioni suscitate dalle parole, dalla musica e dalle voci di Giorgia e Allevi riusciranno a far dimenticare, le, per ora indelebili, immagini dell'imbarazzante ballo del qua qua.
Una consolazione? Fiorello, lo sappiamo, sa fare di meglio. Molto di meglio.
SDA / pab