Regno Unito Il principe Harry denuncia il Daily Mail

Covermedia

7.10.2022 - 13:00

Prince Harry
Prince Harry

Cimici in automobili, investigatori privati e agenti di polizia corrotti per ottenere informazioni estremamente private: sono queste le accuse rivolte a ANL, il più importante gruppo editoriale britannico.

Il Principe Harry e Elton John sono tra i personaggi famosi che hanno intentato causa al gruppo editoriale del Daily Mail per violazione della privacy.

I legali della Hamlins hanno confermato che stanno rappresentando il Duca di Sussex e l’attrice Sadie Frost contro Associated Newspapers Ltd, mentre Elton, il marito David Furnish, l’attrice Liz Hurley e Dooren Lawrence, madre di Stephen, il ragazzo assassinato nel 1993, verrano rappresentati dallo studio legale Gunnercooke.

Cimici per ascoltare le conversazioni private

In un comunicato, un portavoce della Hamlins ha riferito che i clienti assistiti sono stati vittime di «un’orrenda attività criminale».

Tale attività includerebbe l’assoldamento di alcuni investigatori privati che avrebbero «segretamente impiantato» delle cimici per ascoltare e registrare conversazioni e telefonate private.

Lo scandalo coinvolgerebbe anche alcuni agenti di polizia, che sarebbero stati corrotti per ottenere informazioni esclusive.

«Le vittime hanno deciso di fare squadra»

«È evidente che i presunti crimini che abbiamo dettagliato rappresentano la punta dell'iceberg e che molte altre persone innocenti continuano a essere vittime ignare di simili atti terribili e riprovevoli».

«Ora le vittime hanno deciso di fare squadra per scoprire la verità e accusare i giornalisti responsabili, molti dei quali continuano ad occupare delle posizioni di autorità e potere ancora oggi».

In risposta alla denuncia, un portavoce di ANL – editore del Mail On Sunday e Mail Online – ha rispedito al mittente ogni accusa.

Il Mail rimanda le accuse al mittente

«Confutiamo completamente e inequivocabilmente queste diffamazioni assurde che appaiono come un tentativo pre-pianificato e orchestrato di trascinare i titoli del Mail nello scandalo dell'hacking telefonico riguardante articoli di 30 anni», ha affermato il portavoce.

«Queste affermazioni infondate e altamente diffamatorie – basate su nessuna prova credibile – sembrano essere semplicemente un’indagine non autorizzata da parte dei ricorrenti e dei loro avvocati, alcuni dei quali hanno già portato avanti casi altrove».

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