I due insieme in un nuovo film Chi erano veramente Stanlio e Ollio? Ce lo spiegano gli attori Steve Coogan e John C. Reilly

Di Marlène von Arx, Los Angeles

2.11.2024

Come geni della commedia, hanno fatto ridere le masse, ma nelle loro vite non c'era solo allegria: insieme a Steve Coogan e John C. Reilly – gli attori protagonisti del film biografico del 2018, che ora tornano a condividere il set nella nuova commedia «The Players» - gettiamo uno sguardo a ciò che si nasconde dietro la facciata di «Stanlio & Ollio».

Di Marlène von Arx, Los Angeles

Le loro gag sono state semplici e geniali: lo sketch dello scambio di cappelli è un classico, così come il cortometraggio premio Oscar «La scala musicale», in cui i due cercano di consegnare un pianoforte. Stan Laurel e Oliver Hardy, più comunemente conosciuti come «Stanlio e Ollio», indiscutibilmente sono uno dei duetti comici di maggior successo del secolo scorso.

«I due hanno celebrato l'umanità», afferma l'attore Steve Coogan, che ha interpretato Stan Laurel nel film «Stan & Ollie» (2018), riassumendo in poche parole il segreto del duo. «Non importa quante brutte cose succedono a Ollie negli sketch, a causa dell'incompetenza di Stan: i due restano sempre insieme senza deludersi a vicenda».

Il successo non li ha resi né ricchi né felici

Stan Laurel – nato Arthur Stanley Jefferson in Inghilterra – a malincuore si è paragonato a Charlie Chaplin per tutta la vita: entrambi sono arrivati negli Stati Uniti con una troupe comica sulla stessa nave, e Laurel inizialmente è stato il sostituto di Chaplin.

«Chaplin ha avuto la lungimiranza di avviare il suo studio, United Artists, che alla fine lo ha reso ricco, mentre Laurel e Hardy sono rimasti dei dipendenti», afferma Coogan.

Vincolati dal potente studio system dell'epoca, Laurel e Hardy hanno lavorato entrambi all'Hal Roach Studio, ma i loro contratti scadevano in momenti diversi.

Per questa ragione non hanno mai potuto contrattare insieme come power duo. «Non hanno mai ricevuto una quota di profitto o dei diritti d'autore quando i loro film sono stati trasmessi in televisione», spiega l'attore che interpreta Ollie, John C. Reilly.

Alla fine della sua vita, Stan Laurel ha vissuto in un modesto appartamento a Santa Monica. Il suo numero di telefono era nell'elenco telefonico.

Gli piaceva chiacchierare con i fan, incluso un giovane di nome Dick Van Dyke (lo spazzacamino Bert di «Mary Poppins»). Preoccupato per il costo delle chiamate, Laurel gli ha chiesto se sua madre sapesse che fosse al telefono.

Un inglese magrolino e uno statunitense grassoccio

Laurel e Hardy non sono stati solo opposti nell'aspetto: Laurel proveniva da una famiglia di attori di teatro, mentre la famiglia di Hardy gestiva una piantagione di cotone in Georgia. Norvell Hardy ha preso il nome di suo padre, Oliver, che è morto poco dopo la sua nascita.

All'inizio Hardy ha preso lezioni di canto, ma poi all'età di 21 anni si è recato in Florida per girare dei film. Poco prima della fine della prima guerra mondiale, Hardy è arrivato a Hollywood, dove ha lavorato occasionalmente con Laurel.

Tuttavia, i due non sono diventati una squadra fino al 1927. «Il suo datore di lavoro Hal Roach aveva perso la sua star Harold Lloyd, ed era alla ricerca di un nuovo successo», afferma John O'Reilly. «Pensava che un inglese magrolino e uno statunitense grassoccio potevano funzionare».

Eccome se hanno funzionato! Anche l'arrivo del cinema sonoro , che ha concluso la carriera di molte star del cinema muto, non ha invece potuto smorzare l'efficacia della loro «slapstick comedy», comicità che sfrutta il linguaggio del corpo, e dei loro brevi dialoghi.

Prima della Seconda guerra mondiale, la rottura tra Roach e Laurel, la mente e lo sceneggiatore del duo, è stata definitiva, e dopo la guerra il mondo si è rivolto a nuovi comici come Abbott e Costello.

Stanlio e Ollio sono stati in tour in Inghilterra diverse volte, fino a quando le loro condizioni di salute non glie lo hanno più permesso. Oliver Hardy è morto nel 1957 all'età di 65 anni dopo aver subito tre ictus.

Stan Laurel, un forte fumatore e diabetico, gli è sopravvissuto di otto anni, finché all'età di 74 anni non ha avuto un fatale infarto.

Golf, gin e mogli a bizzeffe

Lo stile di vita hollywoodiano ha travolto a volte entrambi: mentre Stan escogitava nuove scenette, Ollie era sul campo da golf o a scommettere all'ippodromo. «Ollie era un romantico, amava i fiori, la musica, il cibo, l'alcol e le donne», ha scoperto John C. Reilly durante le sue ricerche.

In fatto di donne, tuttavia Hardy – che si è sposato tre volte – non poteva competere con Laurel, che è andato all'altare cinque volte con quattro spose. Un'altra donna – che ha accettato un biglietto di sola andata per tornare a casa sua in Australia dal datore di lavoro di Laurel per uscire dalla sua vita – lo ha denunciato per gli alimenti.

Nonostante i numerosi matrimoni, i due hanno avuto una sola discendente: Lois, la figlia di Stan Laurel. Stan ha avuto anche un figlio, Stanley, che però è nato prematuro di due mesi e morto pochi giorni dopo essere venuto al mondo.

Oggi, la nipote di Lois, Cassidy Cook insieme ai «The Sons of the Desert» («I figli del deserto») – un'associazione di circa 300 fan che prende il nome dall'omonimo film di Stanlio e Ollio del 1933 – si assicurano che la memoria di Laurel e Hardy non vada persa.

E come possono farlo? «Stanlio e Ollio esistono dalla notte dei tempi, e esisteranno fino alla fine dei tempi»: John C. Reilly ne è certo. «Chaplin mi commuove, ma di Laurel e Hardy posso solo ridere a crepapelle. Il loro stile comico funziona ancora. Ecco perché faranno ridere anche le generazioni future».