Lui nega tutto Charlotte Arnould reagisce: «La lettera di Depardieu ha un messaggio davvero disgustoso»

AFP

3.10.2023

Gérard Depardieu in una foto del 2008.
Gérard Depardieu in una foto del 2008.
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La lettera aperta dell'attore Gérard Depardieu, indagato dal 2020 poiché sospettato di stupro e violenza sessuale ai danni di Charlotte Arnould, lancia «un messaggio davvero disgustoso», ha dichiarato l’attirce in un'intervista a «Elle» di lunedì.

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«È un messaggio davvero disgustoso: mi ha profanata nel 2018 e in qualche modo continua a farlo attraverso le parole», ha detto la donna, vedendo in questa pubblicazione «una nuova strategia» di comunicazione da parte di Gérard Depardieu, che deve «sentirsi alle strette nella prospettiva di un processo».

Due stupri nella sua casa di Parigi

Il gigante del cinema francese è stato incriminato il 16 dicembre 2020 per «stupro» e «aggressione sessuale» dopo la denuncia dell'attrice, che lo accusa di due stupri, che sarebbero avvenuti nella casa parigina della star alla fine di agosto del 2018.

Nell'estate del 2020, Charlotte Arnould ha ottenuto il permesso di affidare l'indagine, inizialmente archiviata dalla procura di Parigi nel giugno 2019, a un giudice istruttore. Da allora, una dozzina di altre donne hanno accusato l'attore di violenza sessuale tramite la stampa.

Depardieu «colpito» dalle accuse

In una lettera aperta pubblicata dal quotidiano «Le Figaro», Depardieu si dice profondamente «colpito» dalle accuse.

Lunedì, il suo agente ha inoltre comunicato che non prenderà parte ad «alcun progetto» nel «contesto» delle accuse di violenza sessuale.

In un lungo testo, con dei passaggi quasi poetici, Depardieu ha attaccato Arnould, senza nominarla.

Scrive che «una giovane donna è venuta a casa (sua) la prima volta, camminando con leggerezza, salendo nella mia stanza di sua spontanea volontà. Ora dice di essere stata violentata».

«Non c'è mai stata alcuna coercizione, violenza o protesta tra noi», afferma. «Voleva cantare con me le canzoni di Barbara al Cirque d'Hiver. Le ho detto di no. Lei ha sporto denuncia», continua.

«Si pone come vittima»

Per Arnould, l'attore adotta «una strategia per ribaltare il senso di colpa. Si pone come vittima per suscitare compassione e seminare il dubbio», dice.

«Per contestualizzare le cose, quando sono andata da lui avevo 22 anni, pesavo 37 chili perché soffrivo di anoressia e lui era un amico di mio padre», racconta la donna. «Dopo 10 minuti, l'uomo che «potrebbe essere (suo) nonno» ha messo «la mano nelle (sue) mutandine».

«Barbara non aveva nulla a che fare con tutto questo», insiste l'attrice, ricordando il suo «stato di shock» al momento dei fatti. «In nessun momento ero consenziente», conclude.