Cinema George Miller a Cannes: «La saga di Mad Max è la mia ossessione»

SDA

16.5.2024 - 18:39

Con la scelta di mettere in calendario il nuovo film di George Miller all'inizio del festival e in una singolare corsa parallela rispetto al più atteso dei maestri (Francis Ford Coppola in concorso), Cannes esprime una dichiarazione d'intenti magari fortuita ma esplicita: qui è di casa il cinema d'autore ma il grande spettacolo va di pari passo.

Gli attori Chris Hemsworth (destra), Anya Taylor-Joy (sinistra) e il regista George Miller assistono al photocall di «Furiosa: A Mad Max Saga» durante il 77° Festival di Cannes, a Cannes, Francia, il 16 maggio 2024. Il film è presentato fuori concorso al festival che si svolge dal 14 al 25 maggio 2024.
Gli attori Chris Hemsworth (destra), Anya Taylor-Joy (sinistra) e il regista George Miller assistono al photocall di «Furiosa: A Mad Max Saga» durante il 77° Festival di Cannes, a Cannes, Francia, il 16 maggio 2024. Il film è presentato fuori concorso al festival che si svolge dal 14 al 25 maggio 2024.
KEYSTONE

Da questo punto di vista «Furiosa» mantiene tutte le attese con numeri così spettacolari e corse così spericolate nel deserto da confermare a Miller il titolo di «re degli stuntmen».

In una saga che va avanti con successo dal 1979, si può dire che questo nuovo capitolo rientra nei parametri del «revenge movie».

La sua eccezionalità risiede nel fatto che il vendicatore è una donna e nel suo riscatto c'è il senso di una generazione che il regista ha colto in pieno anche nella scelta dell'interprete.

Nel precedente «Fury Road» era Charlize Theron a incarnare Furiosa. Questa volta il racconto fa un balzo all'indietro pur rimanendo nella landa desolata e postatomica che di questi tempi suona anche come un monito ai rischi della terra di domani.

Troviamo quindi Furiosa bambina al riparo nelle Terre Verdi dove si conserva una comunità pacifica, finché una banda di scatenati motociclisti in cerca di prede la rapisce per consegnarla come schiava al crudele Signore della Guerra Dementus (un muscoloso Chris Hemsworth).

In schiavitù la bambina cresce sopportando ogni tipo di angheria ma trova anche un Pretoriano capace di addestrarla facendone alla fine una valorosa guerriera.

E quando, dopo aver attraversato la Desolazione, si tratta di affrontare un altro tiranno, Immortan Joe, per poi regolare i conti con Dementus, Furiosa è pronta.

«In fondo la sceneggiatura l'avevamo già nel 2015»

«È stato naturale farsi guidare dal nome del personaggio nel costruire la storia – ha raccontato George Miller – Non sapevo che Furiosa venisse dall'italiano. Era il nome di una cavalla azzoppata di cui mi parlò un amico ai tempi di "Fury Road"».

«Così mi venne l'idea di dare quel nome al personaggio di Charlize che è fiera come un destriero ma ferita dentro, come se in lei abitasse un antico dolore. La sceneggiatura di questo film nasce da lì, in fondo l'avevamo già scritta nel 2015 perché era necessario conoscere il vissuto di tutti i personaggi.»

«È diventata un'ossessione»

«Non siamo andati avanti però finché non ho trovato l'attrice dell'età giusta per raccontare questi prequel. Poi ho visto Anya in un film («Ultima notte a Soho»), ho capito che aveva la ferocia e la dolcezza giusti e appena ne ho parlato al mio coproduttore lui ha subito detto "Dai, è ora di farlo"».

«Così ci siamo messi all'opera. Il bello è che la saga di Mad Max è cominciata per caso ma nella vita ormai è diventata un'ossessione che bussa alla mia porta a intervalli regolari».

Anya Taylor-Joy: «C'è ritmo, mi piace»

Rispetto ai film precedenti il budget è cresciuto ancora, la perfezione tecnica non si discute, ma colpisce una maggiore solennità da tragedia greca, come se Furiosa andasse incontro al suo destino come Achille al combattimento finale.

«Il modo in cui George dirige tutto in questo film, è un'opera rock – dice Anya Taylor-Joy -. C'è un ritmo, una cadenza che apprezzo molto perché ero una ballerina, quindi spesso anche quando recito seguo un ritmo.

«Non sapevo nemmeno bene stare su una bici»

«Quando mi ha chiamato per offrirmi di lavorare con lui non ho capito subito per cosa mi voleva. Quando però ha cominciato a chiedermi se sapevo andare in moto ho intuito qualcosa e sentito un brivido di freddo: io non sapevo nemmeno bene stare su una bici.»

Invece con l'aiuto di un gruppo di fantastici stuntmen e un bel lavoro in palestra sono arrivata sul set perfettamente allenata e non ho avuto paura».

La saga continuerà?

Alla domanda se ci saranno nuovi sviluppi nella saga, Miller risponde: «Questa volta ci ho messo 9 anni per decidermi. Se succederà sarà prima perché comincio a invecchiare. Intanto però bisogna vedere se il nuovo pubblico sarà ancora affezionato al mondo di Mad Max e se soprattutto le donne saranno incuriosite.»

«Io ci credo molto, gli applausi della prima sono incoraggianti ma avremo la vera prova tra pochi giorni in sala».

Dopo Cannes il film esce nelle sale francesi mercoledì prossimo, il giorno dopo in tutto il mondo senza pause.