COVID-19 Uno svizzero in quarantena: «La mia fidanzata ha dovuto lasciare casa»

Jennifer Furer

4.3.2020

Enrico F. (26 anni) è in quarantena a casa da venerdì.
Enrico F. (26 anni) è in quarantena a casa da venerdì.
zVg

Enrico F.*, uno zurighese di 26 anni, è in quarantena dallo scorso venerdì: sul suo luogo di lavoro è stato a contatto con una persona infetta dal coronavirus. F. non sa ancora se ha contratto l’infezione.

Signor F.*, lei è in quarantena a casa da venerdì. Cosa fa nelle sue giornate?

Durante il giorno dormo e di notte monto i progetti dei miei film. Poiché per il momento non posso ricevere persone o prendere appuntamenti, mi dedico interamente ai miei progetti.

La quarantena è dunque pratica per lei?

Ha degli aspetti positivi. Ma anche negativi.

Quali?

Mi sento solo. La mia famiglia e i miei amici mi portano da bere e da mangiare. Ma possono soltanto posare le cose davanti alla porta e poi devono andar via. La mia ragazza mi manca particolarmente. Posso ovviamente telefonarle e mandarle messaggi, ma è escluso qualsiasi contatto fisico. Per via di un eventuale rischio di infezione, ha dovuto temporaneamente lasciare casa nostra.

Dove si è stabilita?

Da alcuni amici. All’inizio, voleva andare da suo padre, ma poiché è un po’ in là con l’età, ha preferito non andarci.

Perché?

Il contatto con una persona affetta da coronavirus sul mio posto di lavoro ha avuto luogo una settimana prima di essere messo in quarantena. Durante questo periodo, la mia ragazza e io eravamo a stretto contatto. Non sappiamo ancora se io sono stato infettato dal coronavirus e di conseguenza neppure se lo è stata lei.

La sua ragazza, però, non è in quarantena.

Le autorità hanno deciso che non doveva esserlo. Hanno detto che il rischio che contraesse il virus non era così elevato come nel mio caso, perché non è stata direttamente a contatto con una persona infetta. Il limite dev’essere tracciato da qualche parte, altrimenti tutta la Svizzera dovrebbe essere messa in quarantena.

Perché non ha fatto il test?

Il test è fatto solo quando appaiono dei sintomi simili a quelli dell’influenza, come la tosse o la febbre. Una persona della Direzione della salute del Canton Zurigo mi chiama due volte al giorno per pormi delle domande sul mio stato di salute.

L’incertezza non la disturba?

No, non ho paura del coronavirus. Per le persone della mia età, il rischio di morirne è minimo. In realtà sono più preoccupato per gli anziani. Poco prima di essere posto in quarantena, mi stavo preparando per il funerale di mio nonno, quando la Direzione della salute mi ha chiamato per chiedermi di non uscire da casa.

E come ha reagito?

Ho protestato…

… ma poi è rimasto a casa?

Sì, perché mi sono reso conto che il virus costituisce un grande pericolo per le persone anziane e coloro che presentano un deficit immunitario. Non avrei accettato che qualcuno venisse infettato a causa mia.

Qual è la prima cosa che desidera fare se tra due settimane fosse autorizzato a uscire dalla quarantena?

Andrò in un bar con molta gente. Non vedo l’ora di poter ritornare in luoghi affollati.

Avete domande sul coronavirus?

È utile ricordare che la hotline cantonale ticinese è sempre in funzione dalle 7h00 alle 22h00 allo 0800 144 144. Il sito specifico che il Cantone ha aperto è consultabile in ogni momento cliccando qui.

La Hotline a livello federale risponde invece a tutte le domande 24 ore su 24 al numero +41 58 463 00 00. Il sito della Confederazione sul coronavirus COVID-19 invece è raggiungibile cliccando qui.

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