Bambini con fucili in mano Un colonnello arriva al parco giochi di Zugo con un carro armato, ecco come mai

zis

28.3.2024

Uno dei veicoli presenti nel parco giochi era un carro armato. 
Uno dei veicoli presenti nel parco giochi era un carro armato. 
archivio KEYSTONE

Ieri mattina, mercoledì, diversi veicoli dell'Esercito svizzero si sono avvicinati al parco giochi di una scuola di Zugo. Un fatto davvero insolito. Ma ecco cosa c'era dietro l'azione.

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28.3.2024

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Mercoledì mattina diversi veicoli dell'Esercito svizzero si sono fermati nel cortile di una scuola elementare di Zugo.
  • Responsabile di quanto successo è un padre, che è anche colonnello.
  • Il preside della scuola difende l'azione.

Alle 8 di mercoledì mattina, diversi veicoli militari si sono fermati nel parco giochi della scuola elementare Kirchmatt di Zugo. I bambini hanno potuto posare sui veicoli e tenere i fucili in mano.

Come riporta la «Zuger Zeitung», una bambina ha anche fatto finta di prendere la mira con un'arma verso delle sue coetanee. La giovane è però poi stata rimproverata per il gesto: le è infatti stato spiegato che si dovrebbe mirare solo alle cose che si vogliono colpire.

Dietro a quanto successo, che è davvero insolito, ci sarebbe il padre di un allievo, che è anche un colonnello. Secondo il quotidiano, ha chiarito che i media non erano benvenuti all'evento e qualsiasi notizia avrebbe avuto conseguenze legali.

Secondo il portavoce dell'Esercito svizzero, Stefan Hofer, è stato un comandante a fornire i veicoli per l'evento.

Comprensione per l'azione

Il preside della scuola Dominik Lehner ha dichiarato al giornale che l'obiettivo è quello di far conoscere agli alunni i diversi settori lavorativi. «Per rendere l'apprendimento il più autentico possibile, diversi genitori vengono nelle classi e presentano la loro professione», ha spiegato.

La consigliera di Stato zughese Laura Dittli ha dichiarato, sempre alla «Zuger Zeitung», di comprendere la campagna. L'obiettivo principale è quello di sensibilizzare la popolazione nei confronti delle forze armate, cosa particolarmente importante alla luce del calo dei reclutamenti. «Tra circa dieci anni, molti di questi bambini potranno frequentare la scuola reclute».

Secondo il giornale però i soldati non erano contenti di questa azione. Infatti poco prima che i bambini entrassero nel parco giochi, uno dei soldati ha detto: «Come si fa a spiegare questo ai bambini? Se spingete qui, cinquanta persone muoiono?».