I sondaggiCambio di rotta sulle votazioni: verso un «no» all'ampliamento delle autostrade e un «sì» all'EFAS
mp, ats
13.11.2024 - 06:01
Stando ai secondi sondaggi di SSR e Tamedia, non v'è una chiara tendenza per due oggetti in votazione il 24 novembre. L'ampliamento delle autostrade verrebbe respinto di misura, mentre il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali (EFAS) sarebbe accettato.
13.11.2024, 06:01
13.11.2024, 08:21
SDA
Per quanto riguarda la sublocazione, i due sondaggi condotti per conto di 20 Minuten/Tamedia e SSR si contraddicono a vicenda e l'incertezza è totale.
Quanto all'ultimo tema su cui i cittadini saranno chiamati ad esprimersi, ovvero il «Diritto di locazione: la disdetta per bisogno personale» sembra essere l'unico a non lasciare spazio a dubbi. Secondo entrambe le inchieste, sarebbe chiaramente respinto.
Verso un «no» per l'ampliamento delle autostrade
Mentre un mese fa i primi sondaggi di Tamedia e Società svizzera di radiotelevisione (SSR) prevedevano ancora un approvazione popolare al potenziamento delle strade nazionali, quelli pubblicati a una decina di giorni dal voto sembrano andare nella direzione opposta.
Solo quello di «20 Minuten/Tamedia» preconizza ancora un leggerissimo sì (49% contro 48%), mentre l'indagine della SSR prevede ora un no (51% contro il 47%).
Sebbene le due inchieste diano risultati diversi, rispetto ai primi sondaggi del mese scorso, la tendenza è chiara: vi sono meno favorevoli e più contrari. In quello di Tamedia, il sì ha perso 7 punti percentuali, mentre il no ne ha guadagnati 6. Nell'indagine della SSR il sì ha perso 4 punti percentuali e il no ne ha guadagnati altrettanti.
Secondo l'istituto gfs.bern, che ha condotto il sondaggio per la SSR, durante la campagna elettorale è emersa una tendenza al no all'ampliamento delle autostrade, un caso eccezionale per un progetto di competenza delle autorità federali. Ciò si spiega con la mobilitazione superiore alla media degli ambienti urbani e di sinistra, che vedono il progetto con occhio critico.
Il sì resta possibile, secondo il gfs.bern, se ci sarà una mobilitazione dei piccoli e medi agglomerati, uomini e cittadini con affinità partitiche per il centro-destra, che hanno molta fiducia nel governo e le cui economie domestiche hanno un reddito elevato.
Verso un «sì» alla riforma EFAS
I due istituti di sondaggio concordano sul risultato del finanziamento uniforme delle cure. L'oggetto in votazione sarebbe accettato, seppur di stretta misura, nel sondaggio Tamedia (46% di sì e 44% di no), e in modo chiaro in quello della SSR (54%-37%).
Mentre un mese fa l'indagine di 20 Minuten/Tamedia era caratterizzata dall'indecisione, con un quarto degli intervistati ancora indecisi e un numero di favorevoli pari a quello dei contrari (38%-38%), oggi solo il 10% è indeciso, con i favorevoli in leggero vantaggio.
Anche il campo dei contrari all'EFAS è cresciuto nel giro di un mese nel sondaggio pubblicato dalla SSR, guadagnando 11 punti percentuali, mentre lo schieramento dei sì ha perso sette punti. Secondo gfs.bern, delle quattro proposte sottoposte al voto il 24 novembre, l'EFAS è comunque quella «con più incertezza e quindi con più margine di formazione dell'opinione».
La popolazione francofona rimane la più indecisa, ma la tendenza è chiaramente verso il no. Nelle altre due regioni linguistiche, il fronte del sì mantiene il suo vantaggio, con il 58% di favorevoli, stando a gsf.bern.
Diritto di locazione: un chiaro «no» e uno combattuto
Per quanto riguarda il diritto di locazione, è la «disdetta per bisogno personale» che sembra avere l'esito più chiaro dei quattro temi in votazione. Secondo i due sondaggi, sarebbe nettamente respinta.
In quello della SSR, il no ha guadagnato sette punti percentuali, passando al 53%, mentre il sì ha perso cinque punti, passando al 44%. Nel sondaggio 20 Minuten/Tamedia, che un mese fa indicava un sì (50% contro 43%), ora lo scarto è maggiore, con un no al 56% contro il 41%.
I dati più contraddittori emergono quando si parla dell'ultimo oggetto, ovvero la sublocazione. Mentre un mese fa entrambi i sondaggi davano il sì per vincente, e nel sondaggio SSR anche abbastanza chiaramente (59%-33%), ora le previsioni sono divise e ristrette.
Il sì ora sarebbe ancora in vantaggio, ma solo per 50% a 47%, secondo la SSR, mentre stavolta sarebbe respinto dal 51% contro il 46% stando al sondaggio Tamedia, che un mese fa lo dava ancora vincente per 47% a 42%.
Il sondaggio 20 Minuten/Tamedia è stato realizzato alla fine della scorsa settimana dall'istituto LeeWas su quasi 12'000 persone aventi diritto al voto, con un margine di errore di +/- 1,6 punti percentuali. Quello della SSR è stato condotto da gfs.bern. Tra il 28 ottobre e il 7 novembre sono stati intervistati più di 10'000 cittadini, con un margine di errore di +/- 2,8 punti percentuali.