Sondaggio Tamedia Svizzeri indecisi su tre dei quattro oggetti al voto il 24 novembre

daoe, ats

9.10.2024 - 06:00

Al sondaggio hanno preso parte tra il 2 e il 3 ottobre 11'170 persone provenienti da tutta la Svizzera. (Immagine simbolica)
Al sondaggio hanno preso parte tra il 2 e il 3 ottobre 11'170 persone provenienti da tutta la Svizzera. (Immagine simbolica)
Keystone

Stando al primo sondaggio condotto da Tamedia e 20 Minuten in vista delle prossime votazioni federali del 24 novembre, il popolo svizzero appare ancora indeciso su come esprimersi riguardo a tre dei quattro oggetti alle urne.

Il progetto di ampliamento delle strade nazionali è invece attualmente sostenuto dalla maggioranza degli elettori. Se si fosse votato a inizio ottobre, il decreto federale sulla Fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali passerebbe con il 56% dei consensi. I «no» sono attualmente il 42%. Al sondaggio, solo il 2% ha dichiarato di essere ancora indeciso sulla questione. Il testo, che comprende sei progetti per un costo di 5,3 miliardi di franchi, è largamente sostenuto dai partiti borghesi, con il PLR in testa (81%), seguito dagli elettori democentristi (74% a favore) e del Centro (68%), mentre viene bocciato dalla base del PVL (56% di contrari), dal Partito socialista (67%), e sopratutto dai Verdi (87%).

Dalla prima inchiesta emerge una spaccatura anche tra i generi. L'estensione della rete stradale piace al 63% degli uomini intervistati, mentre tra le donne i consensi sono del 49%. A sostenere maggiormente il decreto federale sono le persone che vivono in campagna (61%). La percentuale di favorevoli al testo che risiede nei centri urbani scende al 47%. Inoltre, maggiore è il reddito degli elettori e più elevata appare la quota di chi intende votare «sì».

Indecisi su finanziamento cure

Sul finanziamento uniforme delle cure l'elettorato appare oggi ancora assai diviso. Il testo prevede che in futuro tutte le prestazioni dell'assicurazione malattie obbligatoria, sia quelle ambulatoriali che quelle stazionarie, vengano finanziate congiuntamente dalle casse malattia e dai Cantoni secondo la stessa chiave di ripartizione. In base al sondaggio, l'idea viene approvata dal 38% degli intervistatati e contemporaneamente bocciata dalla medesima percentuale (38%). Ma a spiccare maggiormente è una forte indecisione sulla questione: ben il 24% non ha infatti ancora voluto esprimersi in merito alla modifica della legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal).

Nella Svizzera italiana il consenso però appare comunque già maggiore (45% di «sì") rispetto alla Romandia (41% di «no"). Nella Svizzera tedesca ad oggi non prevale invece ancora alcuna tendenza (39% di favorevoli e 39% di contrari). A sostenere la modifica è perlopiù l'elettorato del PLR, con i favorevoli al 51%, seguiti da PVL (50%) e Centro (41%). Tra le fila del PS il tema viene bocciato oggi con il 52% di contrari. L'elettorato di Verdi e UDC dicono dal canto loro «no» entrambi con il 42%.

Non emerge poi ancora una vera e propria discrepanza tra i residenti di città e campagna, mentre a livello di genere fra le donne i «sì» sono il 34% mentre tra gli uomini il 41%.

Da questa prima inchiesta spicca invece una forte propensione tra i più anziani a votare contro la proposta. Gli ultra 65enni dicono di «no» con il 51%, mentre solo il 35% è intenzionato a votare «sì». Nella fascia di età tra i 50 e i 64 anni il testo viene bocciato dal 42% dei votanti (35% «sì"). Il sì prevale invece nelle fasce di età più giovani: tra i 18-34 anni il testo viene approvato con il 38% di «sì» (29% «no") e tra i 35 e i 49 anni i favorevoli sono il 43% (29% di «no").

Diritto di locazione

Le due proposte concernenti il diritto di locazione appaiano contrastanti. Quella sulla sublocazione, ad oggi, ottiene il 47% dei consensi. Il 42% di coloro che hanno preso parte al sondaggio boccerebbe invece la modifica del Codice delle obbligazioni, mentre l'11% degli intervistati si è detto ancora indeciso. L'oggetto piace ai sostenitori del PLR (65% di «sì"), ma l'indice di gradimento è alto anche tra le fila del Centro (58%), dell'UDC (53%). Tra i simpatizzanti del PVL lo scarto tra i favorevoli (45%) e contrari (43%) è meno netto. Di opinione diversa invece gli intervistati di fede socialista o ambientalista: l'elettorato del PS respinge la modifica legislativa che intende impedire gli abusi nell'ambito della sublocazione al 58% mentre i Verdi al 63%.

Anche se va sottolineato che molti non hanno ancora espresso la loro intenzione di voto, dal sondaggio condotto da Tamedia e 20 Minuten è già emersa una discrepanza tra le varie regioni linguistiche. La Svizzera italiana (60% di favorevoli) e la Romandia (58% di favorevoli) sostengono a maggioranza il testo, mentre nella Svizzera tedesca, prevarrebbe il «no» (45% di contrari e 43% di favorevoli). Il 54% delle persone che vivono in campagna sostiene il testo, mentre chi risiede nelle città è contrario (51% di «no").

Per l'altro oggetto in votazione che riguarda il diritto di locazione, ovvero quello inerente la disdetta per il bisogno personale, i contrari sarebbero il 50%, a fronte del 43% di «sì». Il 7% si è detto ancora indeciso su come votare. Anche in questo caso, la base del PS (74%) e dei Verdi (71%) è chiaramente contraria, mentre l'elettorato dei partiti borghesi è prevalentemente favorevole (PLR 66%; UDC 51%; Centro 48%). Tra le fila del PVL in questo caso il «no» si attesta al 48% (i «sì» sono il 43% ). Maggiore è il reddito e più il testo convince. Il 64% di coloro che guadagnano più di 16'000 franchi al mese approva la modifica. Chi invece ha un reddito inferiore ai 4'000 la boccia con il 62% di «no».

Al sondaggio hanno preso parte tra il 2 e il 3 ottobre 11'170 persone provenienti da tutta la Svizzera. Il margine di errore è di 1,7 punti.

daoe, ats