L'Ambasciata di Svizzera a Kiev riaprirà i battenti: dopo la temporanea chiusura avvenuta a fine febbraio, cinque membri del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), tra cui l'ambasciatore Claude Wild, torneranno nella capitale ucraina nei prossimi giorni.
falu, ats
19.05.2022, 11:32
19.05.2022, 11:40
SDA
La situazione della sicurezza a Kiev consente alla Svizzera di riaprire nei prossimi giorni la sua rappresentanza, scrive oggi il DFAE in un comunicato, precisando che è stata effettuata un'analisi approfondita in merito. Qualora la situazione dovesse deteriorarsi, il team – in caso di emergenza – dovrà però essere in grado di lasciare rapidamente il Paese.
La decisione di tornare a Kiev è volta soprattutto a facilitare i contatti con le autorità ucraine, ritenuto «un aspetto importante» anche in vista della Conferenza sull'Ucraina ("Ukraine Recovery Conference», URC2022) che si terrà a Lugano il 4 e 5 luglio. Inoltre, la presenza sul posto permetterà alla rappresentanza elvetica di concentrarsi sul coordinamento degli aiuti umanitari e dei progetti di sviluppo e ricostruzione.
«L'ufficio dell'aiuto umanitario a Leopoli è stato integrato nel team di cooperazione dell'ambasciata a Kiev e funge quindi da sede umanitaria distaccata», scrive il DFAE, ricordando che dallo scorso 28 febbraio servizi offerti senza interruzioni dalla rappresentanza sono stati in seguito garantiti da Berna, dalla capitale moldava Chişinău (diplomazia) e da Bucarest (servizi consolari).
Nelle ultime settimane sono state riaperte anche le rappresentanze di altri Paesi e a Kiev sono di nuovo presenti rappresentanti di oltre 40 Stati. Il personale locale ucraino, sottolineano i servizi di Ignazio Cassis, continuerà a essere impiegato presso l'ambasciata svizzera.