Spese milionarieProtezione degli animali nella bufera, denunciati i vertici
dosp, ats
4.9.2023 - 16:16
I due membri sospesi del Comitato centrale della Protezione svizzera degli animali (PSA) hanno denunciato la presidente dell'associazione, Nicole Ruch, ed alcuni fra ex colleghi e colleghe. Le accuse sono pesanti: amministrazione infedele e rimborsi spese esorbitanti.
dosp, ats
04.09.2023, 16:16
04.09.2023, 16:17
SDA
La consigliera nazionale Martina Munz (PS/SH), la cui sospensione è stata resa nota ieri dalla stampa domenicale, ha confermato a Keystone-ATS l'inoltro della denuncia di cui hanno dato notizia oggi le testate di CH Media.
La denuncia penale è stata presentata in aprile e la Procura di Basilea è già al lavoro, ha precisato. Raggiunta da Keystone-ATS, la stessa procura non ha voluto commentare quanto sta accadendo.
Munz ha parlato di un passo necessario, benché doloroso. «Abbiamo cercato invano per un anno e mezzo di adempiere al nostro dovere di membri dell'organo di controllo, esaminando in particolare se le donazioni vengono utilizzate conformemente agli statuti», ha spiegato.
Tuttavia, i rilievi critici da lei espressi assieme al collega Michel Roux le sono valsi la sospensione.
Amministrazione infedele e rimborsi spese esorbitanti
Le accuse formulate contro la presidente Nicole Ruch sono «pesanti» stando a CH Media. La donna è accusata di amministrazione infedele, transazioni immobiliari discutibili, uso improprio di donazioni e lasciti e rimborsi spese esorbitanti.
Ruch respinge le accuse, precisando che il sistema contabile è in fase di ammodernamento.
Il Comitato centrale della PSA ha sospeso Munz e Roux, come riportato ieri dal «Sonntagsblick», perché avrebbero ripetutamente violato i principi di lealtà e collegialità.
La sospensione durerà fino all'assemblea dei delegati in agenda il prossimo novembre, quando l'organo di controllo chiederà la destituzione dei due membri. Le basi per una collaborazione sono venute a mancare, secondo l'associazione.
«Abbiamo solo fatto domande»
Secondo Munz, quella messa in atto dal comitato della PSA è una sorta di «vendetta»: vogliono eliminare le persone che attirano l'attenzione sui malfunzionamenti interni, ha dichiarato ieri a Keystone-ATS.
«Abbiamo semplicemente fatto domande sulle finanze dell'associazione», ha aggiunto la consigliera nazionale. A suo avviso, il bilancio dell'ONG non è del tutto trasparente.