PoliticaCredit Suisse: pure PLR vuole sessione straordinaria Camere
bt, ats
20.3.2023 - 17:22
Dopo i Verdi, il PS e il Centro, anche il PLR si unisce al coro di partiti che vogliono una sessione straordinaria del Parlamento sulla questione Credit Suisse, un appuntamento che ormai appare inevitabile.
bt, ats
20.03.2023, 17:22
20.03.2023, 17:32
SDA
Nel corso di un incontro odierno con i media a Berna, i liberali-radicali hanno inoltre chiesto una serie di misure, fra cui la rinuncia ai bonus da parte dei manager.
I vecchi vertici di Credit Suisse devono essere chiamati a rispondere, ha detto il presidente del partito e consigliere agli Stati argoviese Thierry Burkart. I bonus degli anni precedenti vanno dunque restituiti e quelli per l'anno in corso bloccati.
Stando a Burkart, la necessità di un salvataggio della grande banca è da far risalire a una cattiva condotta da parte dei dirigenti, che non hanno fatto i compiti dopo la crisi finanziaria del 2008. Una situazione che il «senatore» non ha esitato a definire vergognosa, pur se bisognava agire per scongiurare un effetto domino.
Secondo il PLR, la sessione straordinaria è un'opportunità per presentare le proprie rivendicazioni attraverso degli interventi. I dibattiti mostreranno poi se una Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI), come vorrebbe la sinistra, dovrebbe essere istituita o meno, ha aggiunto Burkart.
I liberali-radicali hanno poi illustrato altre loro richieste. In primo luogo, serve una nuova strategia per la piazza finanziaria, così da limitare i rischi legati alla nuova mega banca sorta dopo l'acquisizione di Credit Suisse a opera di UBS, ha affermato il consigliere nazionale zurighese Beat Walti.
In una seconda fase, UBS dovrebbe scorporare la redditizia attività svizzera dell'ormai ex rivale, o almeno portarla avanti in modo indipendente. I rappresentanti del PLR hanno inoltre sottolineato come il caso Credit Suisse dimostri che il regolamento esistente non sia efficace: bisognerà chiarire se l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) ha fatto o meno il proprio lavoro.
Il partito ha anche rivolto un pensiero ai dipendenti dell'istituto, in particolare ai quasi 17'000 che lavorano in Svizzera. «La nuova mega banca dovrà tenere conto degli impiegati, che non hanno alcuna colpa. A queste persone serve rapidamente sicurezza e chiarezza», ha evidenziato il consigliere nazionale vodese Olivier Feller.
«Quella di ieri è stata una domenica buia per loro, ma anche per l'immagine e la reputazione del nostro Paese», si è rammaricato Feller. «Nessuno ha immaginato che la perdita di fiducia degli investitori e dei clienti potesse portare sull'orlo del collasso una banca sistemica», ha constatato.
L'acquisizione da parte di UBS non è una transazione puramente commerciale, ma un salvataggio pubblico con una partecipazione del settore privato, ha riassunto Burkart. La leadership del partito ritiene quindi che il governo debba ricevere un'adeguata compensazione dal leader bancario elvetico per le sue garanzie.