ONU Consiglio di sicurezza, al via il mandato di Berna

sn, ats

1.1.2023 - 08:00

Al tavolo del Consiglio di sicurezza, per la Svizzera siederà l'ambasciatrice Pascale Baeriswyl. (Immagine d'archivio dell'8 giugno)
Al tavolo del Consiglio di sicurezza, per la Svizzera siederà l'ambasciatrice Pascale Baeriswyl. (Immagine d'archivio dell'8 giugno)
Keystone

La Svizzera è diventata oggi, domenica, per la prima volta ufficialmente membro del Consiglio di sicurezza, l'organo più importante del sistema delle Nazioni Unite. Il mandato durerà fino alla fine del 2024.

La Confederazione è stata eletta dall'Assemblea generale dell'Onu lo scorso 9 giugno, uguagliando il primato di suffragi (187 voti su 190) per una nazione del gruppo dei «Paesi dell'Europa occidentale e altri Stati». Da ottobre, è stata associata ai lavori dell'organismo come osservatrice fino ad oggi, giorno dal quale può votare.

Il Consiglio di sicurezza decide su questioni di pace e sicurezza internazionale. Ha la competenza di votare sulle sanzioni e può anche approvare missioni militari di mantenimento della pace.

La Svizzera si sta preparando da dieci anni. «È un luogo comune dire che il carico di lavoro nel Consiglio di sicurezza è notevole», ha ammesso qualche giorno fa, parlando con la stampa, l'ambasciatrice svizzera all'Onu a New York Pascale Baeriswyl.

Diversi contrari

La contrarietà a un mandato di Berna nell'organismo è venuta soprattutto dall'interno del paese. Diversi attori, ma in particolare l'UDC, si sono opposti con forza a un'elezione, sostenendo che avrebbe compromesso la neutralità del paese. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha ripetutamente affermato il contrario.

Da parte loro, i leader di molti paesi hanno accolto con favore l'arrivo della Svizzera nel Consiglio di sicurezza in un momento di tensione: considerano che la consueta posizione di intermediario della Confederazione potrebbe essere molto utile.

Ma la guerra in Ucraina ha indebolito la posizione della Svizzera agli occhi di alcuni Stati, come la Russia, che l'accusa di aver violato la sua neutralità allineandosi alle sanzioni contro Mosca.

Berset e Cassis a New York

La Confederazione è uno dei dieci membri non permanenti, a fianco delle cinque potenze che dispongono del diritto di veto (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna). Dopo una cerimonia dopodomani, il primo incontro di lavoro con Baeriswyl al tavolo del Consiglio di sicurezza si terrà giovedì e riguarderà la Siria.

Per il suo primo mandato nell'organismo, l'ambasciatrice siederà tra i rappresentanti degli Emirati Arabi Uniti e della Russia. I lavori saranno presieduti dal Giappone. La Svizzera sarà alla guida dell'organismo per un mese il prossimo maggio e poi nell'ottobre 2024, in mesi solitamente molto impegnativi. Dovrebbe porre l'accento sulle questioni umanitarie.

Il presidente della Confederazione Alain Berset dovrebbe guidare un incontro di alto livello sulla protezione delle popolazioni civili a maggio. Il 23 di questo mese si terrà anche un dibattito ministeriale presieduto dal consigliere federale Ignazio Cassis, capo del DFAE, verosimilmente in merito alle nuove minacce alla pace e alla sicurezza.

Africa occidentale e Siria

Oltre che sulla protezione dei civili, l'esecutivo federale ha deciso di concentrarsi sulla pace e sulla sicurezza climatica. Vuole inoltre lavorare per rafforzare l'efficacia dell'organismo dell'Onu, spesso ostaggio delle grandi potenze. L'«esecutivo» delle Nazioni Unite attualmente è ulteriormente polarizzato dalla guerra in Ucraina, che non ha potuto condannare a causa delle obiezioni russe, nonostante i numerosi tentativi occidentali.

Nel Consiglio di sicurezza, la Svizzera sarà responsabile di diversi compiti. Insieme al Ghana, guiderà le discussioni per allentare le tensioni in Africa occidentale e nel Sahel. Dovrebbe svolgere lo stesso ruolo di pilotaggio in merito all'accesso delle organizzazioni umanitarie alla Siria, una questione su cui Stati Uniti e Russia si sono recentemente scontrati.

Berna dovrebbe pure far parte del Comitato sulle sanzioni alla Corea del Nord. Parteciperà inoltre, tra l'altro, alla direzione di un gruppo di esperti su clima e sicurezza. E sarà relatrice per le questioni legate alla fame e ai conflitti.

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