Berna - ONU Alla Svizzera il mandato di tenere la riunione sulle Convenzioni di Ginevra

sn, ats

18.9.2024 - 17:50

La bozza di risoluzione sulla Palestina chiede anche la fine dell'occupazione israeliana entro 12 mesi. (foto d'archivio)
La bozza di risoluzione sulla Palestina chiede anche la fine dell'occupazione israeliana entro 12 mesi. (foto d'archivio)
Keystone

L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dato mandato alla Svizzera di organizzare una riunione, entro sei mesi, delle parti aderenti alle Convenzioni di Ginevra in relazione al conflitto in Medio Oriente.

La bozza di risoluzione sulla Palestina, che chiede anche la fine dell'occupazione israeliana entro 12 mesi, è stata approvata oggi con 124 voti favorevoli, 14 contrari e 43 astensioni, ovvero i due terzi richiesti. La Svizzera si è astenuta.

Nei giorni scorsi Berna aveva dichiarato di «prendere seriamente in considerazione» la possibilità di richiedere una riunione delle Alte Parti contraenti delle Convenzioni di Ginevra. A suo avviso, un voto a favore del testo le conferirebbe un «mandato».

In quanto depositaria delle Convenzioni di Ginevra, la Confederazione ha già organizzato in passato tre riunioni delle Alte Parti contraenti sulla situazione in Medio Oriente.

Il voto odierno dell'Assemblea generale ha fatto seguito a una richiesta avanzata in aprile dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Quest'ultimo aveva raccomandato all'organismo di chiedere alla Svizzera di convocare una riunione delle Alte Parti contraenti.

Un bozza di risoluzione

La Palestina ha quindi preso l'iniziativa di proporre per la prima volta una bozza di testo all'Assemblea generale. Ne ha avuto l'opportunità grazie a un'estensione dei suoi diritti ottenuta in una risoluzione dell'Assemblea generale lo scorso maggio. La Palestina non è infatti un membro dell'ONU a causa del veto americano al Consiglio di sicurezza.

La richiesta più significativa contenuta nel testo approvato oggi riguarda la fine dell'occupazione israeliana entro un anno. Originariamente avrebbero dovuto essere sei mesi.

A luglio, in un parere richiesto dall'Assemblea generale, la Corte internazionale di giustizia (CIG) aveva stabilito che «la continua presenza di Israele nei Territori palestinesi occupati è illegale». Secondo la Corte, lo Stato ebraico ha «l'obbligo di porvi fine (...) il più presto possibile».

La risoluzione chiede inoltre all'Assemblea generale di convocare una conferenza internazionale sull'attuazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite sul conflitto mediorientale e sulla soluzione dei due Stati.

Il testo non vincolante chiede poi, oltre al ritiro delle forze israeliane dai Territori palestinesi, la sospensione dei nuovi insediamenti. Ma la richiesta di fermare le esportazioni di armi verso Israele è stata eliminata durante le trattative.

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