Giustizia Cappellano del Papio in cella, i presunti abusi sessuali già noti nel 2021?

SwissTxt / pab

18.9.2024

Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Ti-Press

Il 55enne sarebbe stato segnalato una prima volta alla Curia di Lugano e all’allora vescovo Valerio Lazzeri, che si limitò a una telefonata di scuse. Alla RSI, che riprende lo scoop de LaRegione, dalla Curia si limitano a dire che il materiale in loro possesso lo hanno consegnato alla giustizia.

SwissTxt / pab

Le presunte molestie sessuali fatte dal cappellano del Collegio Papio, sfociate in una denuncia e al suo arresto lo scorso mese di agosto, erano note alla Curia di Lugano già nel 2021.

Lo dice il quotidiano bellinzonese la Regione, secondo il quale il giovane aveva informato l’allora vescovo Monsignor Valerio Lazzeri dei comportamenti del sacerdote.

La reazione si limitò, stando al giornale, ad una telefonata del vescovo al ragazzo in cui venivano portate le scuse del religioso, che ammetteva i fatti.

Giova ricordare che il cappellano del Papio, che è pure docente e responsabile dell’insegnamento religioso cantonale, si trova in carcere dallo scorso 7 agosto ed è stato sospeso dal suo ruolo.

Promesse misure mai adottate?

Stando alle fonti de La Regione, l'oggi 20enne, che avrebbe subito gli abusi da minorenne, che si era confidato con Mons. Lazzeri aveva pure sollevato preoccupazioni in relazione a un approccio fisico anche nei confronti di un secondo ragazzo, pure minorenne.

Il vescovo, sempre secondo La Regione, avrebbe promesso al giovane anche un intervento più incisivo con un percorso di assistenza psicologica da imporre al religioso.

Da allora però il ragazzo non ha più saputo nulla e, al contempo, in questi tre anni al sacerdote sono stati affidati sempre più incarichi in contesti giovanili.

Il giovane, dopo essersi nuovamente confidato lo scorso febbraio con l’amministratore apostolico Alain de Raemy, il successore di Lazzeri, ha poi sporto denuncia al Ministero pubblico in aprile.

Il prelato è accusato di coazione sessuale, pornografia e atti sessuali con fanciulli, persone incapaci di discernimento o inette a resistere.

Nessun commento da Curia e Magistratura

Su queste novità la RSI ha provato a sentire Mons. Lazzeri, ma come già per La Regione, senza successo.

Tramite il suo portavoce, la Diocesi di Lugano si è invece limitata a spiegare all'emittente radiotelevisiva che tutto ciò che avevano in mano è stato consegnato alla magistratura e che anche la Curia attende la fine dell’indagine e di sapere se ci siano eventuali responsabilità, di chi e di che tipo.

La magistratura, sempre sentita dalla RSI, si è limitata ad affermare che l’inchiesta della procuratrice Valentina Tuoni sta facendo il suo corso e al momento non vengono rilasciate informazioni.