Svizzera Il Governo apre ai grandi eventi, ma si deciderà solo a giugno

falu, ats

28.4.2021 - 16:46

Se i grandi eventi, da luglio, non potranno avere luogo a causa delle misure restrittive imposte dal Consiglio federale, gli organizzatori avranno diritto a un'indennità, hanno spiegato oggi a Berna il presidente della Confederazione Guy Parmelin e il consigliere federale Alain Berset
Se i grandi eventi, da luglio, non potranno avere luogo a causa delle misure restrittive imposte dal Consiglio federale, gli organizzatori avranno diritto a un'indennità, hanno spiegato oggi a Berna il presidente della Confederazione Guy Parmelin e il consigliere federale Alain Berset
Keystone

Si potrà partecipare ai grandi eventi questa estate? Lo si saprà solo verso fine giugno. Nel frattempo, il Consiglio federale ha proposto una serie di condizioni per l'autorizzazione delle manifestazioni, con l'obiettivo di fornire prospettive agli organizzatori.

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Il Governo si esprimerà infatti solo nella seconda metà di giugno sulla possibilità di partecipare ai grandi eventi in estate.

Nel frattempo, per fornire prospettive agli organizzatori e un supporto decisionale ai cantoni, l'Esecutivo ha posto in consultazione fino al prossimo 10 maggio una serie di condizioni per l'autorizzazione delle manifestazioni. L'effettivo svolgimento verrà tuttavia stabilito solo in seguito, in base alla situazione epidemiologica.

Se le manifestazioni con autorizzazione cantonale non potranno avere luogo a causa delle misure restrittive imposte dal Consiglio federale, gli organizzatori avranno diritto a un'indennità, ha spiegato oggi in conferenza stampa a Berna il presidente della Confederazione Guy Parmelin.

Grazie a questo «scudo protettivo» per le manifestazioni oltre i 1'000 partecipanti, già a fine maggio i cantoni potranno autorizzare – a severe condizioni – gli eventi in programma a partire da luglio. Poi toccherà al Consiglio federale, «presumibilmente nella seconda metà di giugno», stabilire se e a quali condizioni tali appuntamenti potranno effettivamente avere luogo.

Non si tratta di un piano di riapertura

Stando a quanto posto in consultazione oggi dal Consiglio federale, i cantoni potranno autorizzare in anticipo degli eventi con un massimo di 3'000 persone a partire dal prossimo primo di luglio. Il limite massimo potrebbe poi venire innalzato a 10'000 partecipanti da settembre, ha affermato il consigliere federale Alain Berset.

In ogni caso, hanno dal canto loro tenuto a precisare sia Parmelin sia Berset, «non si tratta di un piano di riapertura», né per quanto riguarda le date, né per il numero di partecipanti. L'obiettivo principale, hanno ribadito più volte, è di dare una maggiore sicurezza nella pianificazione e delle prospettive per il settore dei grandi eventi.

Un certificato sanitario in arrivo

Entro l'estate dovrebbe inoltre essere disponibile un certificato sanitario nazionale, a prova di falsificazione, che attesti l'avvenuta vaccinazione, il risultato negativo di un test o la guarigione dal Covid.

Ciò, ha spiegato il capo del Dipartimento federale dell'interno (DFI), rappresenta una soluzione che permetterebbe di semplificare notevolmente i controlli all'ingresso. È dunque probabile che esso rappresenti un requisito per poter partecipare agli eventi e ridurre così il rischio di trasmissione del virus.

Test nei cantoni con 300-600 persone

Nel frattempo, per testare i piani di protezione esistenti, l'Esecutivo propone di attuare una fase pilota nel mese di giugno: i cantoni potranno autorizzare lo svolgimento di tre eventi con un minimo di 300 e un massimo di 600 persone, ha illustrato Berset.

A questi appuntamenti verrà inoltre valutata la praticità del certificato sanitario e anche la praticabilità dell'impiego, in loco e sotto la sorveglianza dell'organizzatore, dei test «fai da te».

In questo modo, ha precisato il «ministro» della sanità, anche chi non vuole farsi vaccinare – o chi non ha ancora avuto la possibilità di farlo, ad esempio i più giovani – potrà accedere agli eventi presentando un test negativo oppure un documento che attesti la presenza di anticorpi (valido per tre mesi per chi è guarito dal virus).

Aiuti economici agli organizzatori

Confederazione e Cantoni dovranno partecipare ai costi non coperti degli eventi che devono essere annullati o rinviati a causa della situazione epidemiologica.

Questo «scudo protettivo», introdotto dal Parlamento nel corso della sessione primaverile, mira a sostenere gli eventi di importanza sovracantonale a determinate condizioni: la manifestazione deve infatti essere autorizzata dal cantone ed essere assoggettata allo scudo protettivo. Inoltre, la partecipazione deve superare le mille presenze al giorno e il pubblico deve provenire anche da fuori cantone, ha sottolineato Parmelin.

Per ogni evento – previsto tra giugno 2021 e fine aprile 2022 – l'organizzatore assume i costi non coperti in ragione di una franchigia di 30'000 franchi più una quota parte del 20% del rimanente, ha sottolineato il presidente della Confederazione, precisando che se i Cantoni assumono metà dei costi scoperti, la Confederazione assume l'altra metà.

Un tetto massimo di 5 milioni

Tuttavia, la partecipazione ammonta al massimo a cinque milioni di franchi per evento. Attualmente, ha precisato ancora Parmelin, in quasi tutti i Cantoni – tranne Sciaffusa, Vallese e Zugo – deve ancora essere elaborata una base legale per l'attuazione di questi provvedimenti.

Il presidente della Confederazione ha poi tenuto a ricordare che lo «scudo protettivo» è inserito nella legge Covid-19, attualmente oggetto di referendum e sulla quale i cittadini dovranno esprimersi il prossimo 13 giugno. «Se dovesse essere respinta, si rischierebbero gravi conseguenze», ha avvertito.

Decisione definitiva il 26 maggio

I grandi eventi sono stati vietati già alla fine di febbraio 2020. Da allora è regnata l'incertezza e solo per un breve periodo lo scorso ottobre – durato qualche settimana – il Consiglio federale aveva permesso lo svolgimento di manifestazioni con oltre 1'000 persone.

Quanto proposto oggi dall'Esecutivo – anche in base all'avanzamento della campagna di vaccinazione – inizia a dare delle prime prospettive per un settore che da oltre un anno brancola nel buio: i grandi eventi necessitano infatti di diversi mesi di preparazione e la totale incertezza che regna da febbraio 2020 complica il lavoro degli organizzatori, i quali da tempo chiedono alle autorità più garanzie e maggiori certezze nella pianificazione.

«Attualmente la situazione epidemiologica è relativamente stabile, ma nonostante un certo ottimismo dobbiamo rimanere cauti, anche in base alla scoperta di nuove varianti», ha precisato Parmelin.

I cantoni e le associazioni di categoria dei grandi eventi hanno ora una decina di giorni per esprimersi su quanto proposto. Una decisione definitiva verrà presa solamente il prossimo 26 maggio. Nelle ultime due settimane di giugno il Consiglio federale informerà se – e a quali condizioni – le manifestazioni potranno avere luogo.