Politica di sicurezza Il contesto per la Svizzera è peggiorato con la guerra in Ucraina

mp, ats

9.11.2022 - 11:28

Con la guerra in Ucraina per la Svizzera la situazione in materia di sicurezza è profondamente mutata
Con la guerra in Ucraina per la Svizzera la situazione in materia di sicurezza è profondamente mutata
Keystone

Le conseguenze della guerra in Ucraina per la Svizzera sono profonde. L'ordinamento di pace europeo è stato destabilizzato e la cooperazione internazionale in materia di politica di sicurezza e di difesa in Europa si è bruscamente intensificata dopo il 24 febbraio. Lo afferma il Consiglio federale in un rapporto.

Nel documento, che descrive annualmente la situazione di minaccia secondo l'articolo 70 della legge federale sulle attività informative (LAIn), si afferma che l'ordine internazionale liberale basato sul diritto e sulle regole è confrontato con grandi sfide. Inoltre, stando al rapporto, si profila una maggiore spaccatura tra gli Stati occidentali, da un lato, e Cina e Russia, dall'altro.

In tale contesto, il Consiglio federale sottolinea in particolare la necessità di sviluppare le competenze per l'individuazione tempestiva e l'anticipazione in materia di politica di sicurezza e di assumere questo compito in modo ancora più esaustivo e sistematico grazie al coordinamento tra diversi servizi della Confederazione.

Le minacce in dettaglio

Per quanto riguarda le minacce, in Svizzera i rischi legati al terrorismo continuano a essere elevati. Gli attacchi caratterizzati da un minimo dispendio logistico e organizzativo, perpetrati da singoli individui o da piccoli gruppi, rimangono la minaccia più probabile, si legge in una nota governativa odierna.

Per quel concerne invece lo spionaggio, l'accresciuta concorrenza tra le grandi potenze e tra alcune potenze regionali emergenti come anche guerre e conflitti specifici conducono, globalmente, a un intensificarsi di tale attività.

Inoltre in termini di proliferazione nucleare, biologica e chimica (NBC), le armi di distruzione di massa e i loro vettori stanno riacquistando importanza tra le grandi potenze. Attori stranieri tentano tuttora di acquisire in Svizzera materiale destinato ai programmi di armi di distruzione di massa o alla fabbricazione di sistemi vettori.

Il rapporto afferma comunque che gli strumenti giuridici attuali sono efficaci. L'esecutivo cita in particolare l'estensione esplicita della norma penale contro le organizzazioni criminali alle organizzazioni terroristiche e le misure di polizia per la lotta al terrorismo. Per questi motivi il Consiglio federale ha affermato la settimana scorsa di non voler adottare ulteriori misure contro Hezbollah in quanto organizzazione.

Minacce a infrastrutture critiche

Quanto alle minacce rivolte alle infrastrutture critiche, la digitalizzazione ha ricevuto un ulteriore impulso grazie alle misure adottate contro la pandemia di Covid-19. In molti casi ciò è andato a scapito della sicurezza. Tuttavia, le minacce per le infrastrutture critiche non hanno origine soltanto dai cibermezzi.

Sono possibili anche attacchi fisici, poiché in una guerra convenzionale tra nazioni industrializzate numerose infrastrutture critiche sono in pericolo, con potenziali effetti diretti sulla Svizzera, come nel caso della centrale nucleare di Zaporizhzhia, precisa ancora il comunicato.

Estremismo violento

Infine, nel campo dell'estremismo violento, gli ambienti di estrema sinistra e di estrema destra costituiscono tuttora una minaccia per la Confederazione.

Stando al rapporto adottato dall'esecutivo, sia in Svizzera, sia all'estero si constata che il rischio di radicalizzazione politica e di estremismo violento va di pari passo con la frammentazione e la polarizzazione della società generate in reazione a sviluppi economici, sociali e politici.

mp, ats