Consiglio federaleDesideri e obiettivi dei neoeletti Baume-Schneider e Rösti
ATS / sam
7.12.2022
Dopo la loro elezione in Consiglio federale, avvenuta mercoledì mattina a Berna, Elisabeth Baume-Schneider e Albert Rösti hanno preso per la prima volta la parola davanti ai media in qualità di consiglieri federali.
ATS / sam
07.12.2022, 16:43
07.12.2022, 17:23
ATS / sam
«Ho bussato alla porta del Consiglio federale con un po' di audacia, audacia giurassiana e ora che questa porta mi è stata aperta ho voglia di assumermi le mie responsabilità e di passare dai discorsi ai fatti»: così si è espressa la neo ministra Elisabeth Baume-Schneider nel primo pomeriggio di mercoledi, a poche ore dall'elezione, di fronte alla stampa.
«Sono molto felice di poter partecipare a costruire la Svizzera di domani» e di essere un ponte tra città e campagna, tra le diverse regioni e comunità, ha proseguito la socialista in italiano, riprendendo il concetto già espresso in francese stamane alla tribuna dell'Assemblea federale.
Interpellata sui suoi obiettivi politici, ha risposto che si tratta di «rispondere, trovare soluzioni assieme ai colleghi» ai problemi percepiti dalle persone, come la guerra in Ucraina, la carenza di energia o il potere d'acquisto. «Ora dobbiamo lavorare insieme».
«Il Giura non è più in lotta, ora è in gioco»
Baume-Schneider ha poi parlato dell'emozione percepita nel suo cantone, ma anche del sentimento di riconoscenza. «Il Giura non è più in lotta, ora è in gioco», ha detto, felice per l'accoglienza festosa dei molti giurassiani giunti in Piazza federale.
La mancanza di rappresentanza delle grosse città e dei grossi poli economici in seno al governo, non è un problema per la neoeletta. Non bisogna opporre le regioni, ha rilevato, aggiungendo che anche il Giura ha sua una rilevanza economica. Non cerchiamo solo problemi, è necessaria più fiducia, ha affermato.
Ad una domanda sulla posizione del suo partito in merito all'Unione Europea, Baume-Schneider si è detta piuttosto eurofila, senza voler tuttavia parlare per il PS nel suo insieme. «Riservo ai miei colleghi il mio punto di vista sul tema».
«Sono estremamente riconoscente per ogni voto ricevuto, anche da parte dell'UDC, ma non cambierò il mio modo di vedere la politica», ha poi aggiunto, dicendosi pronta a fare di tutto per continuare a comunicare come ora, nonostante i consigli che il portavoce del governo André Simonazzi non mancherà di darle.
Sulla scelta dei dipartimenti, prossimo passo sul quale già sono puntati gli occhi dei partiti, dei media e non solo, ha detto di non aver niente da rivendicare. Sono contenta di poter lavorare con delle équipe in seno a un dipartimento, «domani saprò dove sono e anche voi».
Rösti: «Le capacità sono più importanti delle origini»
Nel suo primo incontro coi media, invece, il consigliere federale eletto Albert Rösti ha detto di rallegrarsi di qualsiasi dipartimento gli verrà affidato.
Il fatto che ci sia ora una maggioranza «latina» in Consiglio federale, ha aggiunto, non è un problema: ciò che conta non è l'origine o il luogo dove si è nati, bensì le capacità del singolo e la volontà di trovare soluzioni consensuali.
Per il neoministro bernese, il fatto che ci sia una maggioranza di latini con l'elezione della giurassiana Baume-Schneider in governo, non cambia molto per il Paese, a livello di contenuti, tanto più che la neoeletta è anche perfettamente bilingue. Il fatto che, per una volta, una minoranza sia maggioranza nell'esecutivo va visto più come un'opportunità che come un problema, ha spiegato Rösti.
«I valori dell'UDC, nel rispetto però della collegialità»
Interrogato sul fatto che i grandi centri, i «motori» economici del Paese, non siano più rappresentati in Consiglio federale, Rösti ha dichiarato di conoscere bene i problemi delle città, avendo lavorato nell'amministrazione cantonale bernese e studiato a Zurigo, e di essere sensibile al fatto che qui si genera ricchezza. «Ciò che bisogna fare è adoperarsi affinché anche in futuro sia così e, avendo un master in business administration (MBA), credo di avere le competenze necessarie».
Circa i contenuti della sua azione politica, Rösti ha ribadito che poterà senz'altro in governo i valori dell'UDC, nel rispetto però della collegialità. In merito ai problemi che attendono il governo, sempre incalzato dai giornalisti Rösti ha citato la necessità imperativa di garantire l'approvvigionamento energetico del Paese e di voler dare il suo contributo in tal senso.
Intende anche intrattenere buone relazioni con l'Ue, il nostro maggior partner economico.