COVID-19Un caso positivo in una casa per anziani di Gordola
sam
9.10.2020
Il Dipartimento della sanità e della socialità comunica che oggi, venerdì, è stato registrato un caso positivo all’interno di una casa per anziani del Canton Ticino.
Nel comunicato stampa viene spiegato che, nell’ambito di un’indagine ambientale di un caso risultato positivo al Coronavirus di una persona esterna, è emersa la necessità di provvedere a sottoporre 30 ospiti della casa per anziani Solarium di Gordola a un tampone. Le famiglie sono state immediatamente avvisate.
La persona positiva era entrata all’interno dell’istituto, nel rispetto delle direttive e del piano di protezione in vigore.
Positivo un ospite asintomatico
Il test effettuato ha dato esito positivo in un ospite asintomatico, che è stato posto in isolamento nel reparto dedicato Covid e assistito da personale dedicato.
Si è quindi proceduto a sottoporre a striscio anche i collaboratori della struttura che si sono occupati direttamente della persona, allo scopo di trovare eventuali ulteriori casi.
Nel frattempo, a titolo cautelativo sono state sospese le visite dei residenti ai famigliari (quindi fuori dall’istituto), così come le visite nelle stanze dei residenti durante il fine settimana (proseguono quelle nei locali predisposti a questo scopo e all’esterno).
L’Ufficio del medico cantonale è in contatto con la direzione per seguire l’evoluzione della situazione e valutare congiuntamente eventuali nuovi provvedimenti.
La tempestiva reazione della direzione, così come le misure messe in atto, sulla base delle direttive di settore in vigore, hanno permesso di riconoscere prontamente e gestire correttamente la situazione.
«Inevitabile che anche le case anziani potessero di nuovo essere toccate»
«Con l’aumento riscontrato dei casi positivi in tutta la popolazione, era inevitabile il rischio che anche le case anziani potessero di nuovo essere toccate», si legge ancora nella nota stampa del DDS.
Per il Dipartimento, però, con le dovute misure igieniche di accompagnamento, gli allentamenti attuati nelle ultime settimane sull’accesso e la vita comunitaria nelle strutture appaiono tuttavia ancora compatibili con l’attuale andamento epidemiologico.
«Occorre reagire con misure proporzionate, se del caso in maniera puntuale in singoli istituti, tenendo conto anche della sofferenza patita dai residenti, dai familiari e dal personale per le restrizioni più severe adottate negli scorsi mesi», viene sottolineato.