La grandine che ha danneggiato i vigneti dell' Azienda agricola Bianchi dopo i forti temporali di ieri sera. Sullo sfondo controlla i filari Claudio Nava, cantiniere e viticoltore.
La grandine ha raggiunto anche alcuni cm di diametro.
I danni alle colture toccate dal maltempo sono quindi stati molto ingenti.
Non solo le colture sono state toccate...
La grandine ha danneggiato anche le piante di ulivi e non solo la vite.
Un agricoltore di Arogno: «Dopo la grandine, della vite salveremo il 40-50%»
La grandine che ha danneggiato i vigneti dell' Azienda agricola Bianchi dopo i forti temporali di ieri sera. Sullo sfondo controlla i filari Claudio Nava, cantiniere e viticoltore.
La grandine ha raggiunto anche alcuni cm di diametro.
I danni alle colture toccate dal maltempo sono quindi stati molto ingenti.
Non solo le colture sono state toccate...
La grandine ha danneggiato anche le piante di ulivi e non solo la vite.
La grandinata di martedì ha rovinato le colture in un'azienda agricola di Arogno. Alla Swissminiatur una sola volta un evento simile, «nel 1984».
«In 15 minuti è sceso l'impossibile e ha spaccato tutto quello che c'era»: Gabriele Bianchi dell'omonima azienda agricola di Arogno racconta così, ai microfoni della RSI, la grandinata che martedì sera ha colpito una parte del Sottoceneri.
Della vite, protetta dalle reti, «probabilmente riusciremo a salvare il 40-50% del raccolto», ma per tutto il resto, dalle erbe officinali alle olive e agli alberi da frutto, non c'è più niente da fare. Le conseguenze potrebbero ripercuotersi anche sull'anno prossimo.
I danni alle colture toccate dal maltempo sono quindi molto ingenti per chi ha avuto la sfortuna di trovarsi lungo il percorso della perturbazione: «Semplicemente 300 metri più in là e ce la saremmo cavata quasi senza niente», afferma Bianchi.
Alla Swissminiatur un evento simile solo nel 1984
Come noto sulla rotta della tempesta è venuta a trovarsi anche la Swissminiatur di Melide, dove l'elenco dei modellini danneggiati è lungo e i 3'000 fiori appena piantati sono pure stati spazzati via.
Solo una volta in passato il parco era stato toccato da un evento simile, «nel 1984», come ricorda il direttore Joël Vuigner. «I danni sono stati ingenti, dobbiamo accettarlo e rimboccarci le maniche», spiega sempre all'emittente di Comano.
Il personale è già al lavoro, ma si stima ci vorranno cinque mesi per rimettere tutto a posto e tutto giugno per le cose principali.