Coronavirus Tre misure preventive in Ticino, tra cui lo stop ai carnevali

pab

26.2.2020

Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, il presidente del Governo ticinese Christian Vitta e il medico cantonale Giorgio Merlani.
Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, il presidente del Governo ticinese Christian Vitta e il medico cantonale Giorgio Merlani.
Ti-Press

Si è tenuta intorno alle 18 a Bellinzona la conferenza stampa (inizialmente prevista alle 17) delle autorità ticinesi per informare nuovamente in merito alla situazione della presenza del coronavirus in Ticino, dopo il primo caso confermato martedì nel Cantone.

In sala stampa erano presenti il presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta, il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) Raffaele De Rosa, il medico cantonale Giorgio Merlani e il direttore della Divisione salute pubblica del DSS Paolo Bianchi.

Tre misure preventive in Ticino

Il Governo, per voce del suo presidente Vitta, ha fatto sapere che, dopo aver ponderato attentamente la situazione e aver valutato le osservazioni degli specialisti, ha deciso di introdurre in Ticino tre misure di natura preventiva.

Innanzitutto da domani, giovedì, ogni manifestazione legata al carnevale sarà vietata. Secondariamente, le due partite di hockey previste nel fine settimana in Ticino, ossia quella del venerdì (Ambrì-Davos) e il derby della Cornèr Arena di Lugano si giocheranno a porte chiuse. Infine, le scuole riprenderanno normalmente lunedì 2 marzo, ma per motivi organizzativi le gite scolastiche previste a marzo fuori dalla Svizzera verranno annullate.

Vitta ha poi fatto sapere che sarà aperta una hotline cantonale per informare la popolazione (il numero sarà lo 0800 144 144). Sarà attiva da domani, giovedì 27 febbraio, tutti i giorni, dalle 7.00 alle 22.00. Alle chiamate risponderà personale della Protezione civile, supportato da operatori professionisti di Ticino Soccorso.

Tendine per il triage fuori dai Pronto Soccorso

Dal canto suo, il direttore del DSS De Rosa ha comunicato che fuori dalle cinque strutture di Pronto Soccorso del Cantone (ovvero quelle dei quattro ospedale dell'Ente ospedaliero cantonale e quella della clinica Moncucco di Lugano) saranno allestite delle tendine per il triage.

Si tratta di luoghi dover accogliere le persone che si presentano con sintomi sospetti di coronavirus e dover poter effettuare delle prime analisi, in modo da evitare che entrino in contatto con altri pazienti e personale medico all'interno della struttura ospedaliera.

Un solo caso confermato in Ticino

Infine, il medico cantonale Giorgio Merlani ha informato che rimane fermo a uno il numero di casi confermati in Ticino. Si tratta del paziente ricoverato alla Clinica Moncucco, che potrà essere dimesso non appena risulterà certamente negativo, dato che le sue condizioni di salute lo permettono.

Intanto sono state raggiunte le persone che hanno avuto contatto con lui e, ha fatto sapere ancora Merlani, solo una di esse presenta sintomi sospetti.

In Ticino ci sono comunque vari altri casi sospetti e il test viene effettuato a un numero crescente di pazienti. C'è però, ha constatato il medico cantonale, una «corsa allo striscio», il che sta mettendo sotto pressione il personale medico e sanitario.

Lo stesso Merlani ha infine fatto appello alla responsabilità della popolazione: se si sta male non si va a lavorare o dal medico. E, ha aggiunto infine, non si devono mettere in atto gesti assurdi. Ha infatti informato che ci sono stati anche episodi deprecabili di furti di mascherine e disinfettanti negli ospedali.

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