Lugano Nulla di fatto per il Polo turistico e congressuale del Campo Marzio

SwissTXT / pab

23.9.2021

La zona del Padiglione Conza
La zona del Padiglione Conza
archivio Ti-Press

Il Polo turistico e congressuale del Campo Marzio nord, dopo dieci anni di procedura di concorso, è ancora orfano di progetti.

SwissTXT / pab

«Poiché nessuna delle proposte inoltrate rispetta le condizioni del bando di concorso, non è possibile aggiudicare», rende noto giovedì il Municipio di Lugano, che ha ratificato il rapporto finale della giuria architettonica e del collegio di esperti incaricati di valutare le proposte dei due concorrenti che hanno concretizzato le offerte: Implenia e Gruppo Halter & Swisscanto.

A questo punto, la Città «si riserva di selezionare e scegliere il partner privato investitore adottando una procedura di incarico diretto, preferibilmente con uno dei concorrenti».

Ma per farlo sarà necessario correggere il tiro rispetto a quelle che erano le premesse. «Non è un fallimento, è un rischio che si corre quando ci sono dei concorsi. È un limite del nostro sistema democratico», ha precisato il futuro sindaco Michele Foletti.

Un nuovo Polo turistico e congressuale in zoarea attorno al Padiglione Conza

Nell’area attorno al Padiglione Conza, la Città vuole realizzare un nuovo Polo turistico e congressuale nella forma di un partneriato pubblico-privato. Nell'idea iniziale si parlava di un'ampia struttura congressuale adattabile anche a scopi fieristici, ma anche un albergo e un autosilo.

Più recentemente era stata introdotta anche la possibilità di costruire una struttura residenziale che occupasse al massimo il 35% della superficie utile lorda.

«Dalle offerte preliminari e dalle proposte sviluppate nelle fasi intermedie sembrava plausibile un accordo per cui, in cambio della messa a disposizione del terreno, il partner privato consegnasse alla Città i contenuti pubblici», precisa il Municipio di Lugano. «La consegna finale ha invece mostrato che tale traguardo è attuabile solo snaturando la finalità del comparto con eccessivi contenuti residenziali, riducendo la qualità degli spazi pubblici e mettendo a disposizione il terreno nella forma della proprietà e non del diritto di superficie».

Negli approfondimenti che seguiranno, dunque, «la Città rivaluterà tutti gli elementi emersi» per ricalibrare il progetto anche alla luce «delle mutate prospettive del mercato».