Guerra in Ucraina Non si ferma l’emergenza profughi, Gobbi: «Ticino da subito in prima linea»

SwissTXT / red

30.3.2022

La conferenza stampa a Novazzano
La conferenza stampa a Novazzano
Ti-Press

L'impegno per accogliere e registrare i profughi ucraini, anche in Ticino, resta ai massimi livelli. La segretaria di Stato della migrazione Christine Schraner Burgener ha visitato mercoledì i centri federali d'asilo di Chiasso e Balerna.

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La visita è un'ulteriore conferma di quanto la situazione odierna sia inedita per chi opera nel settore della migrazione. In apertura dei discorsi è stato sottolineato che simili flussi non si vedevano dalla Seconda Guerra Mondiale. La pressione resta alta con 1’000 arrivi al giorno in Svizzera, soprattutto donne e bambini.

Una sfida per le autorità a tutti i livelli: queste persone vanno infatti registrate rapidamente dandogli il permesso S, ma soprattutto bisogna fornir loro un tetto, cibo e assistenza medica. Confederazione e Cantoni hanno messo a disposizione l'impressionante numero di 40'000 posti letto, ai quali si sommano quelli dei privati che hanno dimostrato una solidarietà definita travolgente. Soprattutto in Ticino dove il ruolo che giocano è fondamentale.

Gli arrivi dall'Ucraina si concentrano soprattutto a Zurigo e in tutta la Svizzera si è arrivati quasi a 20’000, di cui attualmente quasi 1'500 sono in Ticino, quindi molti più di quanti prevede la chiave di riparto. Con il caldo ci si aspetta un aumento dei migranti provenienti da sud e le autorità dovranno esser capaci di affrontare anche questa nuova sfida.

Gobbi: «Ticino da subito in prima linea, ora attribuzioni ridotte»

Da parte sua il direttore del dipartimento Istituzioni Norman Gobbi ha spiegato, come riporta la RSI sul proprio sito, che «il Canton Ticino è stato uno di quei cantoni che ha maggiormente accolto in questa prima fase, da un lato perché avevamo già una comunità di cittadini ucraini presenti sul territorio, che evidentemente ha fatto da traino per amici e parenti in fuga dal conflitto. Dall’altra parte, avendo un centro federale di registrazione, molti sono rimasti qui sul territorio in questa fase e ora si sta correggendo riducendo l’attribuzione, tant’è che in questi giorni ci sono state poche attribuzioni al Ticino, in modo che si rientri nella normale chiave di riparto».

E in merito alle preoccupazioni rivolte all’estate, Gobbi ha confermato le preoccupazioni, anche perché «il Ticino rischia di diventare ancora una volta il ‹focus› come tradizionalmente accade quando si parla di flussi migratori in provenienza dall’Africa».

Si attendono nuovi impiegati alla SEM

I collaboratori della SEM si attendono circa trenta nuovi impiegati, «c’è bisogno di personale e di lavorare velocemente» ha dichiarato alla RSI la segretaria di Stato della migrazione (SEM) Christine Schraner Burgener. In Svizzera si stima l’arrivo di circa 1'000 rifugiati al giorno e per questo motivo sarà necessario impiegare nuove persone per velocizzare i processi.

L’incremento dell’afflusso dei profughi

Durante il periodo estivo si attende un maggiore afflusso dovuto all’arrivo di migranti da altre zone del mondo. «Verso l’estate stimiamo circa 1'500 richiedenti asilo al giorno oltre agli ucraini. Ad oggi stimiamo oltre 20'000 ucraini già registrati in Svizzera, a questi si potrebbero aggiungere afghani, siriani o rifugiati dalla Turchia».

L’accoglienza dei privati

In merito all’accoglienza dei privati, la segretaria di Stato ha riferito ai microfoni della RSI che apprezza molto la solidarietà, «ma la protezione delle vittime rimane importante, per questo dobbiamo controllare le persone e le famiglie che arrivano e lavoriamo molto con l’organizzazione per la protezione dei rifugiati per cercare e trovare gli alloggi corretti».

Domani, giovedì, le autorità cantonali aggiorneranno il piano di accoglienza con la presentazione delle strutture regionali e della presa a carico sul territorio.