Grigioni Nel Moesano si inizia la stima dei danni e si pensa all’impatto per il turismo

Sara Matasci

25.6.2024

La devastazione dopo l'alluvione a Sorte
La devastazione dopo l'alluvione a Sorte
KEYSTONE

Al lavoro nella regione alluvionata un perito dell’assicurazione fabbricati dei Grigioni. Le preoccupazioni del direttore dell’Ente turistico del Moesano.

Sara Matasci

Nella Mesolcina travolta dall’alluvione di venerdì è cominciata la stima dei danni alle proprietà private. Per quanto concerne gli immobili sono circa 200 quelli che portano i segni delle violente intemperie, mentre per alcuni rimane solo un cumulo di macerie.

Una prima valutazione indica danni ben sopra i 10 milioni di franchi. «La gente può venire qua ad annunciare i danni» e ha già «chiaramente la possibilità» di annunciarli «da venerdì sera online», osserva ai microfoni della RSI il perito Renzo Lisi, che l’Assicurazione fabbricati dei Grigioni ha inviato nella regione.

A lui, che esprime tutto il suo sconcerto per le devastazioni constatate sul territorio, le persone si rivolgono ora per tutta una serie di interrogativi: dalla copertura assicurativa per beni domestici come i congelatori, i frigoriferi, fino alla questione dello sgombero di massi giganteschi finiti sui loro fondi.

Ma come si procede quindi, concretamente? Ogni nuovo caso aperto, spiega, «verrà internamente dato a un nostro perito che, in un secondo momento, si metterà in contatto il prima possibile» con gli interessati. Ma in presenza di lavori urgenti, precisa Lisi, «provo già a dargli l’ok», in modo che le cose possano «andare avanti senza aspettare» l’intervento del secondo perito.

Anche San Bernardino risente del disastro in Mesolcina

A subire le conseguenze del disastro che ha colpito la zona centrale della valle è anche San Bernardino, ossia la meta turistica per eccellenza della Mesolcina.

Benché la destinazione sia stata risparmiata dall’alluvione, infatti, sono in molti ad aver deciso di rinunciare a soggiorni già pianificati. E ora? «Diciamo che è un po’ come quando è arrivata la notizia della pandemia: quindi, c’è il deserto», commenta sempre all'emittente di Comano Christian Vigne, direttore dell’Ente turistico regionale del Moesano.

In evidenza, da parte della clientela, è la percezione «di un disastro in tutta la Mesolcina, o direi quasi in tutto il Moesano, e che quindi caratterizza anche l’alta valle», quando la zona circoscritta è chiaramente rappresentata dalla media valle.

Sulla scia di questa percezione distorta «stanno quindi piovendo le disdette».

La questione dell'A13 impraticabile

Ma per salvare una stagione estiva che appare già compromessa occorrerà anche la collaborazione delle autorità: segnatamente per la gestione dei flussi di traffico nel periodo in cui rimarrà impraticabile il tratto dell’A13 travolto dalla Moesa.

A non aiutare però, afferma Vigne, sono le indicazioni finora fornite su una chiusura pressoché totale dell’autostrada in territorio grigionese. «Basta mettere la destinazione San Bernardino o qualsiasi altro nome di villaggi in Mesolcina o nella Calanca, che il navigatore ti comunica 3-4 ore di percorrenza», segnala.

Il dispositivo che era stato «giustamente emanato nelle prime ore, nei primi giorni» dalla polizia dovrà quindi «essere comunque riconsiderato affinché i flussi possano essere tali da garantire» una sopravvivenza del settore turistico.