Banca in crisiMeglio ritirare i soldi da CS? Metzger: «No, perché ha capitale proprio e liquidità»
SwissTXT / red
17.3.2023
Negli ultimi mesi c'è stata una fuga di capitali da Credit Suisse, con molti clienti evidentemente preoccupati. Eppure in Svizzera esiste un meccanismo ben definito per proteggere i depositi dei clienti. Si parla spesso dei 100'000 franchi garantiti in caso di fallimento, anche se il caso Credit Suisse è un po' diverso.
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17.03.2023, 14:00
17.03.2023, 14:35
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Una banca che fallisce. Può capitare e in Svizzera è già capitato, negli ultimi anni nel caso di piccole banche private. È questo il momento nel quale entra in gioco l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) assieme a un altro nome meno noto: Esisuisse. Si tratta di un organismo di autodisciplina delle banche elvetiche, che tutela i clienti dalla perdita dei propri depositi fino a un importo, appunto, di 100'000 franchi.
Funziona così, come spiega la RSI sul proprio sito: prima si esaurisce la liquidità della banca e, se necessario, si attinge a un'apposita riserva di 8 miliardi di franchi. Dal 2007 è capitato nove volte, con piccole banche e piccoli importi.
«La banca ha capitale proprio e liquidità a sufficienza»
Ma che dire di un gigante come Credit Suisse? Era giustificata la reazione dei clienti che hanno riritato i propri depositi?
Del tutto inutile, secondo il vice-direttore di Esisuisse, Lukas Metzger, perché la banca ha capitale proprio e liquidità a sufficienza. In altre parole, sarebbe in grado di restituire in ogni momento i soldi ai clienti.
Ma c'è di più. A proteggere i clienti, anche al di là della soglia dei 100'000 franchi, c'è un altro meccanismo, che riguarda le grandi banche svizzere, il Too big to fail (troppo grandi per fallire).
Cio significa - spiega Ancora Metzger ai microfoni della RSI - che queste banche hanno piani di emergenza; prevedono che le funzioni rilevanti per il sistema, come il traffico dei pagamenti e l'accesso ai depositi, continuino a funzionare.
Diversi i meccanismi delle regole «Too big to fail», tra queste quella che staccherebbe gli affari con i clienti svizzeri dal resto della banca proprio per proteggere i depositi. Non una vera e propria garanzia statale, ma un meccanismo che dovrebbe rendere remoto lo scenario di un fallimento.
Il problema: il «Too big to fail», introdotto dopo la crisi finanziaria del 2008, non è mai stato messo alla prova.