Caos al Tribunale penale Il giudice Mauro Ermani si dimette «per motivi di salute»

SwissTXT / red

7.1.2025

Il giudice Mauro Ermani
Il giudice Mauro Ermani
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Mauro Ermani ha rassegnato le dimissioni da giudice di appello. Lo ha comunicato il suo patrocinatore, l’avvocato Luigi Mattei, che ha consegnato al segretario generale del Gran Consiglio ticinese la lettera con cui il magistrato informa della rinuncia alla carica e chiede che questo passo «possa esplicare i suoi effetti nei tempi più brevi possibili».

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La decisione, si legge nel breve comunicato del legale, «deriva dal sensibile peggioramento delle sue condizioni di salute, intervenuto in queste settimane».

Secondo Mattei, «si tratta di una scelta radicale e definitiva, fatta per il bene del Tribunale medesimo, cui non gioverebbe certo un giudice in carica e tuttavia inabile al lavoro (...) soprattutto nella attuale delicata situazione».

Ricordiamo che Ermani, presidente del Tribunale penale cantonale, è stato al centro della vertenza che ha coinvolto anche i colleghi Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti, destituiti poi dal Consiglio della magistratura. I posti vacanti in seno al tribunale diventano quindi tre.

Le reazioni

Al Tribunale penale cantonale sono dunque attualmente operativi solo due giudici su cinque. Si tratta di «una totale emergenza», secondo Damiano Stefani, presidente del Consiglio della magistratura, interpellato dal Radiogiornale della RSI.

«Ma continueremo ad affrontarla - assicura - come abbiamo iniziato a fare prima di Natale, al momento in cui è stata decisa la destituzione dei due colleghi: stiamo effettuando degli approfondimenti con l’obiettivo di trovare delle persone disponibili a subentrare, almeno temporaneamente, in modo da compensare i vuoti lasciati».

Il consigliere di Stato Norman Gobbi, responsabile del Dipartimento delle istituzioni, si dice nel frattempo convinto «che, proprio grazie al loro senso del dovere e di rispetto istituzionale, i due giudici che restano in carica, quindi Amos Pagnamenta e Marco Villa, saranno in grado di far funzionare questo tribunale».

Si tratta innanzitutto di gestire i detenuti, come spiega ai microfoni della RSI: «Nell’ambito della pianificazione dei processi è prioritario tenere conto del fatto che ci sono persone in detenzione e che devono quindi essere giudicate prioritariamente rispetto a coloro che sono a piede libero». E non mancano poi altre misure di carattere organizzativo.

Stefani: «Prima di tutto rispetto, ma anche vicinanza»

Il presidente del Tribunale penale cantonale Mauro Ermani ha rassegnato le dimissioni da giudice di appello per motivi di salute, come reso noto martedì dal suo patrocinatore, l’avvocato Luigi Mattei.

Una lettera che sorprende Stefani, che però sottolinea: «Di fronte a problemi di salute, la cosa migliore è sempre restare in rispettoso silenzio, perché sono cose serie».

Così anche Gobbi: «Va espresso prima di tutto rispetto, ma anche vicinanza, perché evidentemente la salute è prioritaria rispetto alle discussioni pubbliche avvenute in questo periodo».