Proiezione di «La Paloma»I 75 anni della Cinémathèque suisse al Locarno Film Festival
sifo, ats
5.8.2023 - 14:47
La Cinématèque suisse festeggia i suoi 75 anni al Locarno Film Festival domani sera con la proiezione in Piazza Grande della versione restaurata di «La Paloma» (1974) di Daniel Schmid. Ne abbiamo discusso con il direttore Frédéric Maire.
05.08.2023, 14:47
SDA
Un traguardo importante per la Cineteca svizzera «che oggi è una struttura riconosciuta non solo a livello nazionale ma anche internazionale», spiega il direttore Frédéric Maire a Keystone-ATS in un incontro a Locarno. Secondo la Federazione internazionale degli archivi filmografici (FIAF), la cineteca nazionale, fondata nel 1948, è uno dei dieci archivi cinematografici più importanti al mondo, si legge sul sito.
«Col passare degli anni si è rafforzata sempre più, è un riconoscimento del suo ruolo nella società, della sua funzione per il cinema e del fatto che ormai è una struttura essenziale nel mondo dell'audiovisivo in Svizzera», prosegue.
I festeggiamenti per questo 75esimo anniversario avranno inizio domani a Locarno e non è un caso. Frédéric Maire ha una lunga storia con il festival, di cui è stato direttore artistico dal 2006 al 2009 e con il quale collabora dal 1986. «È qualcosa di completamente naturale», afferma, «Locarno è la vetrina ideale essendo il più grande festival svizzero di valenza internazionale».
«La Paloma» di Daniel Schmid
«La Paloma» del grigionese Daniel Schmid è stata proposta dalla Cineteca al direttore artistico del festival Giona A. Nazzaro «perché è un film importante nella storia del cinema svizzero, è il secondo vero lungometraggio di Daniel Schmid grazie al quale ha avuto successo a livello mondiale o almeno europeo», spiega il direttore della Cinémathèque suisse.
Il restauro de «La Paloma», girato in 16mm e che «non poteva più essere visto e circolare in buona qualità nelle sale» è durato 2 anni-2 anni e mezzo, spiega Maire.
Schmid «ha avuto un legame molto forte con Locarno, dove ha presentato quasi tutti i suoi film» e dove nel 1999 ha ricevuto il Pardo d'onore alla Carriera, prosegue. Inoltre a dirigere la fotografia del film è stato il ticinese Renato Berta, grande amico del regista.
«Schmid era anche molto amico della Cineteca e di Freddy Buache», motivo in più per presentare un suo film. La Cinémathèque ha inoltre ricevuto l'abito da sposa indossato da Ingrid Caven nel film che è conservato nel Centro di ricerca e d'archiviazione a Penthaz (VD).
Forte legame fra Cineteca e festival
Cinémathèque suisse e Locarno Film Festival sono «quasi coetanei», la kermesse ha festeggiato lo scorso anno i 75 anni ma è nata due anni prima. «C'è un grande legame tra il festival e la cineteca, è attestato che già nel 1958 c'è stata una prima mostra e retrospettiva dedicata al cinema svedese e a Ingmar Bergman», spiega Maire.
«L'ex direttore della cineteca Freddy Buache è stato co-direttore del festival per qualche anno con Sandro Bianconi», precisa. «Festival e cineteca erano, e sono tuttora, due pilastri del mondo del cinema nel nostro paese», prosegue. «Queste due istituzioni sono nate grazie a cinefili che volevano sostenere il cinema e con il tempo si sono guadagnate il sostegno del settore pubblico con finanziamenti e sponsor», spiega Maire.
La Cinémathèque suisse partecipa anche alla retrospettiva dedicata al cinema messicano degli anni 1940-1960. Tali programmi si «devono spesso fare in collaborazione a istituzioni come la nostra in altri paesi», dice Maire. La cineteca funge in questi casi da garante legale. La retrospettiva di Locarno, come ogni anno, sarà nelle sale della Cineteca a Losanna a settembre. Le due istituzioni collaborano anche «per tutto il materiale storico che il festival presenta», precisa.
Dalla pellicola al digitale
In 75 anni il mondo e il cinema sono molto cambiati con l'avvento della digitalizzazione. Quando Maire ha ripreso le redini della struttura nel 2009 ha lottato per introdurre il digitale avendolo già integrato nella rassegna locarnese sotto la sua direzione.
«Ero già familiare con quello che stava arrivando, non tanto per il fatto che i film fossero girati in digitale ma per il fatto che la loro diffusione sarebbe stata soltanto digitale e non più in pellicola», precisa.
«Per noi (Cineteca, ndr) questa è stata una sfida importante, la prima e più complessa è che non potevamo più archiviare materiali fisici come abbiamo fatto per quasi un secolo ma che bisognava archiviare dati elettronici», spiega. Ciò ha richiesto lo sviluppo di una strategia in collaborazione con la Confederazione «per permettere e garantire al cinema di oggi una conservazione digitale di alta qualità», prosegue.
«Grazie al digitale il cinema di una volta può di nuovo circolare in modo molto più facile perché possiamo inviare file invece di pacchi di bobine», precisa. Questo conferisce al patrimonio sempre più importanza, aggiunge.
I festeggiamenti per il 75esimo anniversario proseguiranno con un evento il 9 novembre nella sede della Cinémathèque suisse a Losanna. «Verrà proiettato il primo film entrato nella collezione – ma non svelerò il titolo», aggiunge Maire. A primavera 2024 la Cineteca si espanderà con la (ri)apertura dello storico cinema Capitole di Losanna, che diventerà una vera e propria casa del cinema, con mediateca, caffè e boutique inclusa, conclude Maire.