Assenza temporaneaIl landamano di Davos si ritira per depressione da esaurimento
anve, ats
6.12.2024 - 12:14
A causa di una depressione da esaurimento il landamano di Davos, Philipp Wilhelm (PS), si è ritirato temporaneamente dal suo incarico. Il politico 36enne l'ha comunicato oggi in una nota, dove scrive di voler tornare gradualmente al lavoro il prima possibile.
Keystone-SDA, anve, ats
06.12.2024, 12:14
06.12.2024, 12:18
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Attualmente il sindaco sta seguendo un trattamento ospedaliero in una clinica specializzata, si legge nello scritto personale. Non si sa ancora per quanto tempo durerà la terapia e dunque la sua assenza.
L'obiettivo di Wilhelm è di avere una visione chiara della situazione entro la fine dell'anno. «Chi mi conosce sa che voglio tornare al lavoro il prima possibile», scrive il capo dell'esecutivo di Davos.
«Negli ultimi giorni, tuttavia, ho dovuto imparare ad accettare che questo non è fisicamente né mentalmente possibile al momento e che devo prendermi il tempo necessario per guarire».
Una sostituzione, due nomi
L'esecutivo della città di oltre 12'000 abitanti ha comunicato oggi di aver nominato il supplente del landamano. Il luogotenente Stefan Walser (PS) assumerà la presidenza del Kleiner Landrat, l'esecutivo della città, fino alla fine dell'anno, quando terminerà la sua carica.
Dal primo gennaio subentrerà al suo posto la neoeletta Valérie Favre Accola (UDC). «In questo modo assicuriamo che il Governo continui a funzionare. C'è una grande coesione all'interno dell'esecutivo. Si può affermare con convinzione che Davos continuerà ad essere ben governata», ha dichiarato il responsabile della comunicazione, Severin Bischof, a Keystone-ATS.
Wilhlem è stato presidente del PS grigionese per quattro anni, dal 2016 al 2020. A sorpresa nel 2020, l'allora 32enne è stato eletto al ballottaggio contro il liberale Peter Engler.
Questa primavera la sua carica è stata riconfermata per la prossima legislatura dal 2025 al 2028. Il 78% degli aventi diritto di voto della città grigionese hanno votato per il socialista. Contro di lui si era schierato l'indipendente Giovanni Croce, che aveva raggiunto il 17,9% dei suffragi.