Ticino Merlani sui numeri in salita: «O si rispettano le regole o si chiude»

pab

7.12.2020

Giorgio Merlani: «Sono preoccupato. Avrei voluto che i contagi scendessero di più»
Giorgio Merlani: «Sono preoccupato. Avrei voluto che i contagi scendessero di più»
Ti-Press

In Ticino introdotte da mercoledì nuove misure. Gobbi: «Situazione preoccupante, troppe infrazioni nei negozi». De Rosa presenta alcune idee per le feste: «Un Natale diverso». Merlani ammonisce: «Sono preoccupato. Stiamo risalendo», e rivolto ai commercianti aggiunge: «O si rispettano i piani di protezione o si chiude».

Il presidente del Consiglio di Stato ticinese Norman Gobbi ha esordito in modo inequivocabile: «La situazione pandemica in Ticino è e resta preoccupante: i contagi non diminuiscono e il numero di ospedalizzati rimane elevato».

«Venerdì ci siamo intrattenuti con la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga e il ministro della salute Alain Berset. Anche sabato, al telefono, è stato riconosciuto che il Ticino è il cantone con maggior esperienza con il Covid-19», ha proseguito Gobbi.

«La situazione di stallo è pericolosa. Perché non ci troviamo in un fondovalle, ma partiamo già da un livello elevato. Parlando, come Leventinese, siamo sulla Biaschina e non a Pollegio, 300 metri più in basso. Quindi se ci dovesse essere una ripartenza, saremmo già in quota. E questo è pericoloso perché il nostro sistema sanitario è ancora sotto pressione», ha continuato il presidente del Governo.

Misure estese, bar e ristoranti chiudono prima la sera

«Confermiamo le misure finora adottate (limite assembramento a 5, divieto di attività sportiva di gruppo con più di 5 partecipanti, limite di 30 persone per celebrazioni religiose, eventi culturali e sport professionistico ndr.), non più fino al 18, ma fino al 23 dicembre».

«Nell’ultimo fine settimana, purtroppo, la polizia ha constatato una moltitudine importante di violazioni dei piani di protezione e delle regole. Ci sarà quindi un controllo molto più stretto», ha proseguito Gobbi.

«I bar dovranno chiudere alle 19h00. I servizi di asporto e i ristoranti, così come tutte le altre attività ludiche e sportive, come ad esempio le case da gioco e gli altri locali notturni (bowling, locali erotici, tombole) dovranno chiudere alle 22h e non più alle 23h. Vi saranno delle piccole eccezioni».

Repubblica e Cantone Ticino

Gobbi: «Troppe infrazioni nei negozi»

Il presidente del governo ticinese ha poi rivolto un appello a tutti i commercianti: «Durante il weekend abbiamo svolto diversi controlli anche nelle attività commerciali, molto sollecitate in questo periodo. La Confederazione ha ulteriormente limitato l’accesso ai negozi, ma purtroppo già questo fine settimana abbiamo riscontrato infrazioni per le superfici commerciali.

Per questo faccio appello nuovamente ai commercianti affinché si impegnino in questo senso, così come fanno altri ambiti, ad esempio la ristorazione», ha aggiunto.

Gobbi ha pure sottolineato come verranno aumentati i controlli: «È stato dato mandato alla polizia di verificare attentamente i piani di protezione in tutti gli ambiti economici».

Gobbi: «Ora useremo più il bastone che la carota»

«Chiediamo sforzi a tutti noi, non solo al mondo economico. Vorrà dire che useremo più il bastone della carota. Saremo più incisivi nei controlli e nel rispetto dei piani di protezione e nelle loro applicazioni», ha proseguito Gobbi.

«Rispetto alla primavera scorsa ora sottovalutiamo che il nostro singolo comportamento ha un impatto sulla collettività. E l’unica via è quella del bastone, non generalizzato, ma molto mirato: se trovo un’attività non in regola la sanziono, ma non tutti quelli che fanno lo stesso tipo di attività. Punirne uno per educare tutti gli altri», ha proseguito il presidente del Governo.

«Chiediamo a tutti noi di riadattare di nuovo i comportamenti e di tornare a quelli che avevamo, più rigorosi, in primavera. Perché non possiamo farne a meno. Siamo di fronte a un lungo inverno, siccome la neve è arrivata presto», ha terminato Gobbi.

De Rosa: «Un Natale diverso», alcune idee per le feste

Dopo queste ultime indicazioni, Norman Gobbi ha passato la parola al collega Raffaele De Rosa, capo del Dipartimento della sanità, che ha illustrato alcune indicazioni sui comportamenti corretti da tenere durante questo periodo di avvicinamento alle feste natalizie e alle vacanze, nell’ambito della campagna di prevenzione decisa dal Governo.

In particolare, «il Consiglio di Stato invita le cittadine e i cittadini a pianificare con attenzione le proprie attività sociali nelle prossime settimane. La priorità sarà di ridurre il numero di contatti personali, e la loro frequenza a una cerchia stretta di amici e famigliari», ha ribadito De Rosa.

«Sarà importante riflettere sulle modalità di incontro e se possibile trovare metodi alternativi per festeggiare a distanza: una passeggiata anziché incontri al chiuso, un brindisi all’aperto o un aperitivo natalizio virtuale. Questo permetterà di non esporre i nostri familiari, gli anziani e le persone vulnerabili, a un possibile contagio e trascorrere in serenità il periodo natalizio».

Flyer - Distanti ma vicini: un Natale diverso
Flyer - Distanti ma vicini: un Natale diverso
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De Rosa: «Un inverno diverso, ma pur sempre da vivere»

«Anche per gli acquisti natalizi - ha ricordato il capo del DSS - l’indicazione delle autorità è di programmare con cura i propri spostamenti e di evitare i momenti di maggiore affollamento».

«Possiamo rimanere distanti, ma vicini negli affetti, e vivere un Natale diverso, ma comunque vero. È questo quello che conta. Il nostro pensiero va rivolto dentro di noi, per quanto vissuto nel 2020 e ai nostri cari, che anche se non possiamo abbracciare possiamo tenere vicini. Un pensiero da rivolgere agli altri, a chi è solo. E in questa solitudine può sentire la presenza di un vicino di casa, di un conoscente, di chi lo aiuta a fare la spesa, di chi comunque c’è.

Prendiamoci cura degli altri come sappiamo di poter fare e anche di noi in questo rallentare, prendendoci un po’ di tempo per metabolizzare quello che ci è successo nel 2020. Magari andando a fare una bella passeggiata in un paesaggio imbiancato, tenendoci in movimento e respirando l’inverno, un inverno diverso, ma pur sempre da vivere intensamente», ha concluso De Rosa.

Repubblica e Cantone Ticino

Merlani: «Stiamo salendo, fatevi testare se avete sintomi»

La parola è passata infine al medico cantonale ticinese Giorgio Merlani, che, dopo aver tracciato brevemente il quadro epidemiologico con le cifre relative a contagi, decessi e ospedalizzazioni, ha nuovamente invitato i cittadini a testarsi senza esitazioni, anche in presenza solo di sintomi blandi.

«Non voglio più sentire frasi come ‘ho fatto la febbre solo un giorno, vediamo come va’, è davvero fondamentale fare l’esame a qualsiasi sintomo, anche singolo, riconducibile al coronavirus».

Merlani ha pure spiegato che l’ultimo indice di trasmissione RT calcolato ha di nuovo superato il valore di 1, «quindi siamo di nuovo in una situazione di crescita dei contagi, dopo un'idea di falso piano, nessuna discesa. Si risale. E sappiamo che la crescita può diventare rapidamente esponenziale».

Merlani: «Francamente sono preoccupato»

«Francamente sono preoccupato. I contagi non sono dove ci aspettavamo di arrivare. Non siamo qui a dire: vediamo come va poi tra due settimane riapriamo. Non sarà così perché i dati sono alti. Il futuro dipende da noi. Il "malato Ticino" è un sorvegliato speciale. Non possiamo permetterci di finire in cure intense». 

«Il contact tracing è in una fase di stabilità, anche se abbiamo visto alcuni episodi che non avrei voluto vedere, come ad esempio quello di alcune festicciole che portano a episodi di quarantena allargata. Ho come l'impressione che i giovani siano meno inclini a fare i test, ma è importante. Perché questa situazione durerà fintanto che non saremo in grado di combatterlo come comunità». 

Commerci: «O si rispettano le regole o si chiude»

Dobbiamo mettere velocemente in atto delle contromisure in modo che si possa vedere un impatto, nei giorni successivi, anche sui casi di ospedalizzazione, altrimenti le misure potranno essere ancora più severe, anche in vista del periodo che si avvicina in cui ci si vuole incontrare maggiormente.

Ci deve essere una presa di coscienza da parte dei negozianti. Il cittadino può fare la sua parte, ma tutte le attività commerciali devono fare la loro. Non tanto nell’interesse pubblico per via del tasso di trasmissione, ma anche egoisticamente, perché se i tassi aumentano, se ci son più infetti la contromisura del Governo non potrà essere altra che la chiusura. O si seguono alla lettera i piani di protezione o si chiude», ha ribadito lucidamente Merlani.

Quasi 10'000 casi nel fine settimana in Svizzera

Sono 9809 le nuove infezioni da coronavirus confermate in Svizzera e nel Liechtenstein nelle ultime 72 ore. La tendenza è al rialzo rispetto allo scorso fine settimana (8'782).

Negli ultimi tre giorni sono stati registrati 176 ulteriori decessi e 327 persone sono state ricoverate in ospedale, indica il bollettino odierno dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

Nel fine settimana sono stati trasmessi i risultati di 60'058 test. Il tasso di positività è del 16,33%. Negli ultimi 14 giorni, il numero totale di infezioni è stato di 52'450, pari a 606,72 nuove infezioni ogni 100.000 abitanti.

Rimane alto il numero dei morti in Ticino

Sono 116 le persone risultate positive al coronavirus in Ticino nelle ultime 24 ore e 9 quelle decedute. I totali dall’inizio della pandemia salgono così a 17’374 per quanto riguarda i contagi e 598 per quanto riguarda i decessi.

Sono inoltre stati segnalati 18 nuovi ricoveri, mentre sono stati dimessi dagli ospedali 11 pazienti. Attualmente sono 352 le persone ricoverate negli ospedali del cantone, di cui 36 in cure intense.

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