Sterminio nazista I leader mondiali riuniti ad Auschwitz nell'80esimo anniversario della liberazione

SDA

27.1.2025 - 17:09

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy (al centro sulla destra) accanto al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier (al centro sulla sinistra) all'ex campo di concentramento e sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, durante la cerimonia per l'80esimo anniversario della sua liberazione
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy (al centro sulla destra) accanto al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier (al centro sulla sinistra) all'ex campo di concentramento e sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, durante la cerimonia per l'80esimo anniversario della sua liberazione
Keystone

La cerimonia per l'80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau ha preso il via nel museo del campo di sterminio nazista.

Ad aprire l'evento nel Giorno della Memoria sono i sopravvissuti Marian Turski, Janina Iwanska, Tova Friedman e Leon Weintraub consegnando al mondo le loro testimonianze e un monito contro l'oblio.

Anche i leader mondiali si sono riuniti per rendere omaggio alle vittime dell'Olocausto e riaffermare l'importanza di preservare la memoria: tra loro, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, il cancelliere tedesco Olaf Scholz insieme al presidente Frank-Walter Steinmeier, il re Carlo d'Inghilterra, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente polacco Andrzej Duda e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Tra i presenti anche il primo ministro canadese Justin Trudeau e i reali di Spagna, Danimarca e Norvegia. A rappresentare Washington è invece l'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff.

Un sopravvissuto: «L'antisemitismo in aumento»

«Nel mondo contemporaneo vediamo l'antisemitismo in aumento ed è questo antisemitismo che ha portato alla Shoah», ha detto Marian Turski, sopravvissuto ad Auschwitz, nella sua toccante testimonianza, facendo più volte riferimento al negazionismo.

«Non abbiamo timore di dimostrare coraggio oggi, quando Hamas tenta di negare il massacro del 7 ottobre. Non abbiamo paura di opporci alle teorie del complotto secondo cui tutto il male di questo mondo sarebbe il risultato di un complotto ordito da gruppi sociali indefiniti e gli ebrei vengono spesso menzionati come uno di questi», ha sottolineato ancora lo storico e giornalista polacco, facendo appello alla risoluzione dei conflitti.

«Non abbiamo paura di convincerci a vicenda che è necessario avere una visione non solo di ciò che è qui oggi, ma anche di ciò che verrà domani e di ciò che accadrà tra qualche decennio», ha concluso ricevendo una lunga standing ovation.

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