Stati Uniti Il Senato statunitense approva i fondi per Kiev, incognita per la Camera

SDA

13.2.2024 - 20:52

Con una maratona notturna il Senato degli Stati Uniti ha approvato in modo bipartisan (70 a 29) un disegno di legge da 95 miliardi di dollari (82 miliardi di franchi) di aiuti per l'Ucraina, ma anche per Israele, il popolo palestinese e Taiwan, senza alcuna misura per il confine col Messico. La quota maggiore, 60 miliardi, è destinata a Kiev, mentre 14 andrebbero a Tel Aviv e quasi 10 per gli aiuti umanitari a Gaza.

Il senatore Bernie Sanders, arriva mentre il Senato sta preparando un voto procedurale su un pacchetto di spesa d'emergenza che fornirebbe aiuti militari all'Ucraina e a Israele, rifornirebbe i sistemi d'arma statunitensi e fornirebbe cibo, acqua e altri aiuti umanitari ai civili di Gaza, al Campidoglio di Washington, domenica 11 febbraio 2024.
Il senatore Bernie Sanders, arriva mentre il Senato sta preparando un voto procedurale su un pacchetto di spesa d'emergenza che fornirebbe aiuti militari all'Ucraina e a Israele, rifornirebbe i sistemi d'arma statunitensi e fornirebbe cibo, acqua e altri aiuti umanitari ai civili di Gaza, al Campidoglio di Washington, domenica 11 febbraio 2024.
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A favore tutti i democratici (tranne Jeff Merkley e Bernie Sanders per le loro critiche a Israele) e ben 22 repubblicani, cinque in più di quelli che avevano approvato anche i precedenti voti procedurali, con in testa il loro leader Mitch McConnell, spesso su posizioni anti Trump.

Ciò significa che il Grand Old party si è spaccato e che quasi la metà dei senatori ha sfidato l'anatema (e la leadership) di Trump, contrario per motivi elettorali a qualsiasi provvedimento sull'immigrazione e sugli aiuti stranieri.

«Non dovremmo mai più dare soldi senza la speranza di essere ripagati, o senza vincoli. Gli Stati Uniti non dovrebbero essere più stupidi», ha detto il tycoon, finito nel mirino anche dei leader europei per aver incoraggiato la Russia a «fare quello che diavolo vuole» ai membri della Nato che non hanno speso abbastanza soldi per la propria difesa.

Musk sempre più sulle posizioni di Trump

Contrario agli aiuti anche Elon Musk, ormai sempre più sintonizzato su posizioni «Maga»: «Queste spese non aiutano l'Ucraina. Prolungare la guerra non aiuta Kiev».

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky mette le mani avanti e intanto ringrazia sulla rete sociale X, di Musk, per un'assistenza americana che «avvicina la pace giusta in Ucraina e ripristina la stabilità globale».

COsa succederà alla Camera?

Ma il destino del provvedimento resta incerto alla Camera, dove maggiore è la presa del tycoon che – incurante delle accuse di familismo – vuole controllare anche i vertici del partito benedicendo come co-presidente la nuora militante Lara, moglie del figlio Eric.

Il presidente della Camera (speaker) Mike Johnson si è allineato a Trump subito dopo l'ok del Senato, preannunciando che non intende neppure mettere ai voti il disegno di legge perché privo di misure per proteggere il confine.

Johnson aveva però bocciato anche il precedente provvedimento, naufragato prematuramente al Senato, che legava gli aiuti a Kiev al giro di vite sull'immigrazione. «Troppo debole», aveva osservato, quando anche il quotidiano conservatore pubblicato a New York The Wall Street Journal l'aveva promosso.

L'unica strada è che i democratici trovino alla Camera un manipolo di repubblicani moderati attenti alla sicurezza nazionale per forzare il voto in aula con una «discharge petition»: una manovra che richiede 218 voti, sei in più di quelli che hanno, anche se potrebbero esserci defezioni nella sinistra liberal per non sostenere i fondi a Israele.

S'è espresso anche Joe Biden

Esprimendo il suo plauso alla coalizione bipartisan di senatori che ha approvato il pacchetto, il presidente Joe Biden ha spronato la Camera a procedere «con urgenza» perché «i costi dell'inazione aumentano ogni giorno, soprattutto in Ucraina», dove secondo i media «le truppe ucraine sono a corto di munizioni in prima linea».

Con una malcelata stilettata a Trump, il presidente ha ricordato anche l'importanza della leadership degli Usa e ha ammonito che «se non ci opponiamo ai tiranni che cercano di conquistare o spartirsi il territorio dei loro vicini», le conseguenze saranno «significative» anche per la sicurezza nazionale americana.

«Ora tocca alla Camera essere all'altezza di questo momento, fare la cosa giusta e salvare la democrazia», gli ha fatto eco il leader democratico del Senato Chuck Schumer: «Se l'estrema destra uccidesse questo disegno di legge, sarebbe un enorme regalo per (il presidente russo) Vladimir Putin. Sarebbe un tradimento dei nostri partner e alleati e un abbandono dei nostri militari».

SDA